ATP Parigi-Bercy: Djokovic, buona la prima. Wawrinka supera Tomic, a Simon il derby con Paire

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ATP Parigi-Bercy: Djokovic, buona la prima. Wawrinka supera Tomic, a Simon il derby con Paire

Secondo turno del Masters 1000 di Parigi-Bercy. Buon esordio di Novak Djokovic contro Bellucci. Bene Stan Wawrinka che soffre nel secondo parziale ma elimina Bernard Tomic, tutto facile per David Ferrer contro Dolgopolov

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[14] G. Simon b. B. Paire 6-4 4-6 6-1 (da Parigi, Laura Guidobaldi)

A tratti è stato un vero e proprio Benoît Paire Show. Stasera il tennista di Avignone è riuscito a deliziare il pubblico di Bercy con magie degne del più esperto campione. Stop volley tagliate di rovescio, rovesci fulminanti e discese a rete da manuale. Ma se Benoît è capace di estrarre dal cilindro soluzioni preziose, non riesce a garantire al proprio tennis la dovuta continuità.

Nel primo parziale Simon produce in campo il suo tennis regolare e, nonostante l’equilibrio tra i due fino al 4-4, alla fine Benoît paga i troppi errori, permettendo al nizzardo di fare la differenza per 6-4. Nella seconda frazione la musica cambia. Paire diventa sempre più aggressivo e “arrabbiato”, inanellando magie e soluzioni ad hoc e, nonostante continui ad essere falloso, alla fine intasca il  set con lo score di 6-4. Ma finisce qui. Gilles Simon esce alla distanza, preciso, calmo e chirurgico. Dopo 1 ora e 37 minuti il derby francese è suo per 6-4 4-6 6-1. Ora per Gillou ci sarà il n. 1 del mondo Novak Djokovic.

[1] N. Djokovic b. T. Bellucci 7-5 6-3 (da Parigi, Laura Guidobaldi)

Manca solo che ci portino il caffé con la brioche!”. Non c’è che dire. Novak Djokovic, nelle dichiarazioni a caldo post match, rende omaggio all’organizzazione e alla nuova Accor Hotels Arena, lo stadio nuovo di zecca che ospita il Bnp Paribas Masters di Bercy. Il n. 1 del mondo è entusiasta dei dettagli che arricchiscono e “ingentiliscono” il campo centrale, compresi i nuovi eleganti divanetti blu sui quali si accomodano i tennisti al cambio campo con, a fianco, l’invitante cesto di frutta a loro disposizione.  Ma il serbo rende onore al “nouveau Bercy” – come viene chiamato dai francesi- suggellando il suo ritorno a Parigi con l’ennesima vittoria. Il successo di oggi contro Tomaz Bellucci costituisce infatti la 32a vittoria indoor di fila, nonché la 18a dopo la sconfitta in finale a Cincinnati opposto a Roger Federer.

In un’atmosfera molto più soft “una musica adatta ad un lounge da hotel” mi dice un giornalista italiano seduto accanto a me in tribuna (e come stupirsi, visto lo sponsor?), il n. 1 del mondo intasca il match di primo turno per 7-5 6-3 contro un Tomaz Bellucci che ha comunque saputo, a tratti, impegnare non poco il serbo. Infatti il brasiliano mette a segno un break sul 2-2 del primo set salendo 3-2 e servizio. Il vantaggio dura un lampo perché RoboNole, come di consueto, dopo uno dei rari break subiti nelle ultime settimane, come per magia, reagisce in modo perentorio e risponde con il controbreak, per poi portarsi avanti 4-3. Il primo parziale continua in perfetto equiibrio fino al 5-5. Ed ecco che Djokovic, al momento opportuno alza ancora il livello del proprio tennis, ingrana la quinta per poi chiudere il set 7-5 in 57 minuti. Bravo comunque Bellucci nella spinta, pressando l’avversario ad ogni punto e cercando di rubargli il tempo. Ma non basta.

Ora il secondo set diventa una formalità e il n. 1 del mondo, dopo 1 ora e 34 minuti, se lo aggiudica per 6-3. Il prossimo avversario sarà certamente un francese, poiché Nole aspetta il vincente tra Benoît Paire e Gilles Simon.

 

[4] S. Wawrinka b. B. Tomic 6-3 7-6(6) (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)

Il ricordo della finale del Roland Garros è ancora vivo. Stan Wawrinka non indossa più i pantaloncini formato “pigiama”, e allora ecco la versione mignon porta fortuna da appendere come un portachiavi sulla borsa porta racchette. Per il resto la forma non è certo quella di maggio, ma lo svizzero riesce ugualmente a ben gestire questo esordio nel nuovo Bercy. Tomic non ha di fronte il nostro Fognini e per lui la musica è decisamente diversa, anche se nell’unico precedente in coppa Davis sull’erba aveva sconfitto Wawrinka nell’ormai lontano 2011. Ma Bernard non gioca male, si merita il bis sul campo centrale e nel secondo set complica di molto la vita allo svizzero. “Sono contento di aver chiuso in due set – dirà a fine match – la partita poteva complicarsi di molto”. Anche perché Tomic aveva iniziato a far correre Stan in lungo e in largo. Sul 6-5 Tomic arriva a due punti dal set, prima del recupero di Wawrinka. Il set si decide al tie break, dove l’australiano parte decisamente meglio (4-1, 5-2). Un’occhiata tra Wawrinka e Norman è sufficiente a cambiare la partita, da questo momento lo svizzero torna in versione Slam, spreca un match point sul 5-6 ma vince, anche grazie ad un rovescio incrociato del suo avversario fuori di un nulla. “La stagione non è ancora finita, voglio fare bene qui a Parigi e poi c’è ancora un Masters da giocare”. Ma prima Wawrinka dovrà affrontare il vincente tra Feliciano Lopez e Troicki.

V. Troicki b. J. Sock 6-2 6-3 (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)

Poco più di un’ora il tempo impiegato da Troicki per piegare la resistenza.dell’americano Sock Troicki ha vita piuttosto facile al suo esordio a Bercy. Complice un po’ troppo nervosismo da parte dell’americano che impreca spesso ad ogni errore. Ci si aspettava più equilibrio vista anche la classifica, numero 25 per Sock (il suo best ranking) e numero 27 per il serbo, ed invece è stata una gara a senso unico. Molto incisivo Troicki, aggressivo fin dalla risposta. Nel secondo set c’è spazio per rientrare nel match per Sock che però gestisce male il break di vantaggio e perde a sua volta il servizio. C’è infine l’estremo tentativo di allungare la partita, con il recupero nell’ultimo game di battuta del suo avversario, da 0-40, ma alla fine si arrende. Un esordio complicato per Feliciano Lopez; Troicki oggi ha dimostrato di voler chiudere al meglio questa sua stagione che l’ha visto di nuovo vincere un torneo ATP a Sydney, finalista a Stoccarda e semifinalista al Queen’s.

[8] D. Ferrer b. A. Dolgopolov 6-2 6-2 (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)

Ferrer ci impiega un’ora esatta per piegare la resistenza di Dolgopolov. Doppio 6-2 con equilibrio (poco) solo all’inizio di entrambi i set. Lo spagnolo, numero otto del ranking e fresco vincitore di Vienna, ha già in tasca il passaporto per Londra. Gioca libero da ogni pensiero e dimostra di essere in gran forma, come spesso gli succede a fine anno. Bercy è uno dei suoi tornei preferiti, l’unico 1000 fin’ora vinto, nel 2012, e si candida come uno dei possibili vincitori anche di questa edizione. Magari approfittando di un possibile passaggio a vuoto di qualche avversario (nei quarti dovrebbe affrontare Federer).

Oggi comunque ha impressionato. Oltre alla sua solita aggressività, Ferrer si è messo a giocare pure di fioretto, rispondendo in back di rovescio alle palle dell’ucraino cariche di effetto. Il pubblico all’inizio si illude, sembra un match avvincente. Ma dura davvero poco; dopo il break dello spagnolo, sul due pari, non c’è più partita. Come spesso gli succede, Dolgopolov implode su se stesso, va fuori giri e David fa letteralmente quello che vuole. Pennella lui le palle corte, scende pure a rete a chiudere i punti.
Nel secondo set Ferrer replica il break sul due pari, poi perde anche il conto dei game e vuole cambiare campo sul 4-2 a suo favore. L’unica distrazione del match per l’ottava vittoria contro Dolgopolov, da cui aveva perso nell’ultimo match giocato nella semifinale di Rio de Janiero l’anno scorso. Ed ora il valletto di Djokovic nella pubblicità della Peugeot, ieri protagonista del Road to tennis sugli Champs Elysées, aspetta, da favorito, il vincente di Cilic-Dimitrov.

[Q] E. Roger-Vasselin b. I. Karlovic 4-6 7-6(1) 7-6(5) (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)

Il re dei tie break esce sconfitto nel primo turno parigino contro il beniamino di casa Roger-Vasselin. Il francese ci trova gusto, dopo essersi qualificato battendo il tedesco Struff, ed effettua la prima sorpresa della giornata. Nemmeno lui ci credeva. Due tie break quasi perfetti, dopo aver perso di misura il primo set e Karlovic è ko. Il croato va su tutte le furie e, a fine match, scaglia violentemente a terra la sua racchetta, la raccoglie, saluta ironicamente il pubblico con tanto di applauso e poi la riscaglia ancora per terra. In tribuna un tifoso, il solito da oltre dieci anni presente in prima fila a tutti i match dei francesi, sia al Roland Garros che a Bercy, ad ogni cambio campo ha scandito da solo il nome di Roger-Vasselin per almeno quindici volte consecutivamente. Con il pubblico ad accompagnarlo col battito delle mani. Difficile mantenere la concentrazione in un contesto simile. Ma tant’è che il francese ha battuto il croato usando le sue stesse armi. Buoni servizi, la maggior parte al corpo, discese a rete ed ecco servita l’eliminazione del re degli ace. Tomas Berdych ringrazia, il ceco avrà così un esordio apparentemente più semplice, Roger Vasselin fa almeno sulla carta meno paura del gigante croato.

Risultati:

[8] D. Ferrer b. A. Dolgopolov 6-2 6-2
J. Chardy b. [WC] L. Pouille 3-6 6-3 6-2
[4] S. Wawrinka b. B. Tomic 6-3 7-6(6)
[1] N. Djokovic b. T. Bellucci 7-5 6-3
[14] G. Simon b. B. Paire 6-4 4-6 6-1
[Q] E. Roger-Vasselin b. I. Karlovic 4-6 7-6(1) 7-5(5)
V. Troicki b. J. Sock 6-2 6-3
R. Bautista Agut b. [WC] P.H. Herbert 4-6 6-3 6-2
B. Coric b. F. Verdasco 6-4 6-4
[Q] L. Rosol b. G. Garcia-Lopez 6-2 2-6 6-3

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