Il n.1 britannico si auspica di non dover mai assistere nel tennis allo scandalo che in questi giorni ha scosso il mondo dell’atletica, dopo che un rapporto della commissione della WADA ha accusato questa settimana la Russia di aver portato avanti un programma di doping sponsorizzato dallo Stato.

Murray crede fermamente che il miglior modo per prevenire questa pratica sia quella di distribuire più risorse in modo da evitare gli imbrogli.

Murray ha dichiarato al Daily Mail: “Seguo continuamente gli aggiornamenti su questo argomento. Quello che è successo con la Russia è stato davvero brutto, ma non credo sia solo un problema della Russia o solo dell’atletica. È un problema che riguarda gli organi di stato decidere fino a che punto hanno la voglia di contrastarlo, poiché visti i grandi guadagni dello sport, c’è necessità che questi vengano investiti nella lotta al doping”.

Il n.3 del mondo, che dalla prossima settimana sarà impegnato a Londra per le ATP Finals,  ha insistito sugli investimenti, visti anche gli alti guadagni in prize money presenti nel tennis: “Non sono un esperto e non so cosa sia abbastanza, né come si comportano negli altri sport, ma so che nel tennis dobbiamo fare il possibile”.

“Nel giorno in cui è venuto fuori lo scandalo sulla Russia, mi sono sottoposto ad un controllo delle urine e del sangue alle sette del mattino, il che è grandioso. Bisogna sapere se è fatto nel modo giusto, e anche se vengono coinvolti dei nomi importanti e i loro paesi sono puliti, è giusto che questi nomi vengano fuori e che vengano puniti”.