Stan Wawrinka: “Dopo la finale del Roland Garros ero un po' depresso”

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Stan Wawrinka: “Dopo la finale del Roland Garros ero un po’ depresso”

In un intervista al quotidiano britannico The Telegraph, il n. 4 del mondo, Stan Wawrinka, ha parlato delle sue sensazioni durante e dopo il trionfo a Parigi, di come viva la nuova situazione di star del tennis mondiale e del successo in Coppa Davis dell’anno scorso

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La settimana prima delle ATP World Tour Finals, l’elvetico Stan Wawrinka, n.4 al mondo, ha regalato i celebri pantaloncini a quadri indossati nella vittoriosa finale del Roland Garros a Novak Djokovic, lo sconfitto di quel 7 giugno.  Un gesto che potrebbe sembrare provocatorio ma non lo è data la grande stima che intercorre tra i due. “Forse non è il suo ricordo migliore ma ne parliamo sempre perché abbiamo entrambi vissuto tante emozioni quel giorno”, ha detto  Wawrinka al quotidiano britannico The Telegraph. 

Emozioni che, a dispetto di quanto si potrebbe immaginare, non erano del tutto positive per il 30enne nativo di Losanna. “Quando vinci un titolo importante come il Roland Garros, è dura. Mentre ci provavo il mio stato d’animo era un alternarsi di alti e di bassi. Dopo mi sono sentito un po’ solo, un po’ depresso. A causa delle tante emozioni, dello stress e di tutte le persone che erano lì a guardare – e poi poco dopo è tutto vuoto. Questa è la bellezza del tennis ma è anche la sua parte più difficile perché non è sempre facile.”

Passata la malinconia “Stan the Man” ha potuto festeggiare. Ma questo sport non lascia molto tempo per le celebrazioni. “Ho festeggiato il titolo a Parigi con i miei amici e la mia famiglia. Non mi scateno in un nightclub, lo faccio in un hotel. Poi sono tornato a casa, per stare un po’ di più con mia figlia. Pensi sempre molto a come riuscire a ripartire, specialmente per tornare sul tour. Alla fine è andata bene, ce l’ho fatta. Due settimane dopo ero al Queen’s. La realtà è che non abbiamo scelta. Ma non è affatto semplice.”

È tutto semplice per chi da anni è abituato a portare a casa prove dello Slam come Federer, Nadal, Djokovic e Murray, i cosiddetti Fab Four del tennis maschile contemporaneo. “Roger, Rafa, Novak e Andy hanno cominciato a vincere grandi tornei a 19 anni. Erano delle star già da ragazzini e poi hanno accumulato 10 anni ai vertici. Mentre io ero un buon giocatore ma non una superstar. Poi a 29 anni ho conquistato l’Australian Open. Forse per questo certa gente si identifica in me: bisogna lavorare per 10 anni e bisogna farlo in una certa maniera per avere successo”. Ha dichiarato l’ex comprimario Stan che comunque si è abituato al suo nuovo status di protagonista. “Rispetto all’anno scorso mi sembra tutto più normale. Ok non è normale per me vincere un Major ed essere n.4 – è straordinario. Ma è più normale perché l’ho fatto l’anno scorso e quest’anno non c’è niente di nuovo, niente che mi fa pensare “cavolo devo abituarmi a questa situazione!””

Data la nazionalità della testata era doverosa una domanda sulla Coppa Davis. Wawrinka ricorda bene quella situazione.Quello che è successo a Roger mi ha messo ancora più pressione. Dovevo vincere per forza essere pronto e vincere perché non potevo rovinare tutto a Lille. Ma per fortuna sono migliorato molto sulla terra rispetto a quando avevo 18 anni.

Tuttavia, come tutti sappiamo, alla fine la Svizzera è salita sul tetto del mondo. Per Wawrinka è stato un momento indimenticabile. “Essere seduti là a Lille con la squadra a bere champagne è stata una sensazione meravigliosa. Non avrei mai sognato di poter vincere uno Slam ma quando hai un compagno come Roger nella svizzera e sei un Top 20 pensi: ‘Potrei avere una chance di fare qualcosa in Coppa Davis’. Questo era il mio grande sogno e realizzarlo è stato magnifico”. Come dargli torto…

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