L’ex tennista tedesco torna a parlare del clima di fair play che domina il tennis contemporaneo. A suo parere è assurdo che giocatori che tra di loro hanno generato una rivalità sportiva davanti alle telecamere si comportino come amici. Becker porta come esempio la sua rivalità con Michael Stich: “Ora siamo buoni amici ma all’epoca eravamo soliti dire che tra di noi non ci fossero rapporti amichevoli. Penso che la visibilità del nostro sport possa essere maggiore se i tennisti mostrassero il loro carattere in pubblico anche se questo potrebbe significare che qualcuno non vada d’accordo e comunque non credo che si comprometterebbero i tennisti o le loro carriere. Ovviamente gli sponsor giocano un ruolo molto importante in tutto ciò”.
Secondo l’allenatore del numero uno al mondo proprio gli sponsor si nascondono dietro al carattere pacato del tennista di Basilea: “Perché Roger Federer è uno degli atleti più amati? Lui piace a tutti. Ma pensate a qualcuno che sta a genio a tutti, tutti penserebbero che lui non ha carattere! Non sto dicendo che non lo ha, poiché è chiaro il contrario. Ciò che sto cercando di dire è che ha un’immagine pubblica impossibile da mantenere, quindi perché continua a preservarla? Guadagna un sacco di soldi con la sua immagine ma ne guadagnerebbe di meno se mostrasse un po’ di più le sue emozioni? Questo è lo sport ai giorni nostri, ma penso che cambierà, tra cinque anni ci sarà più personalità sul circuito e i giocatori saranno più onesti con se stessi. Il fatto che mostrino il loro carattere non significa che non avranno successo poiché a tutti piacerebbe vedere più personalità nel circuito. Ma il problema è che oggigiorno il microfono ci permette di sentire tutto e le regole sono molto stringenti. Accetto il fatto che sia un argomento complicato da risolvere perché comunque non vuoi dare un cattivo esempio ai bambini. Penso che Novak e Rafa con il suo stile combattivo, hanno trovato una soluzione alzando il pugno a fine punto non necessariamente contro l’avversario, semplicemente questo permette agli spettatori di ‘vedere’ le loro emozioni”.
Marco Cassarino