Programma del primo giorno, in cui scendono in campo le teste di serie, monopolizzato dal doppio, con soli quattro incontri del tabellone di singolare. L’evento principale del giorno è la prima apparizione stagionale di Stanislas Wawrinka, tornato per difendere il trofeo conquistato in tre occasioni, opposto all’astro nascente Rublev. Il russo, al secondo incontro in carriera contro un top-10 dopo la sconfitta in tre set patita da Cilic a Ginevra la scorsa stagione, opta per la consueta strategia, cercando di tenere le redini dello scambio per poi fare un passo dentro il campo e chiudere in fretta con un dritto vincente. Il numero 2 di Svizzera sostiene invece agevolmente lo scambio e con il rovescio tagliato manda Rublev in confusione, costringendolo a rispondere in back o cogliendolo in contropiede. Nonostante il premio per la maggior precisione con la prima vada al giovane di Mosca, è Wawrinka a fare male con un servizio effettato che non concede alcuno spiraglio per il break nell’arco di tutto l’incontro. In entrambi i set il campione in carica, dopo aver allungato, si limita a sciogliere i muscoli e lasciar sbagliare l’avversario, tirando i remi in barca per conservare le energie. Il terzo ed ultimo break dell’incontro, che manda Wawrinka avanti per 4-1 e gli consegna definitivamente un match senza storia, è un diamante di rara lucentezza: Rublev domina lo scambio e sale per chiudere con uno smash, non troppo angolato ma dal rimbalzo piuttosto alto, su cui il detentore della Coppa dei Moschettieri trova un controsmash di dritto sopra la testa che sorprende al corpo l’avversario, attaccato alla rete e incapace di togliersi la palla dai piedi. Dopo la seconda stagione consecutiva che lo ha visto sollevare un trofeo Slam, Wawrinka è chiamato a iniziare la stagione sugli stessi, altissimi ritmi dei fab four e mostra di esserne a conoscenza, mal sopportando le proprie pur sporadiche steccate, ininfluenti ai termini del risultato. Ad attenderlo adesso l’insidia Garcia-Lopez, vittorioso in due set sul qualificato Pavic, in grado di raggiungere set point nel primo parziale ma incapace di mantenere lo stesso livello nel secondo.

A riscaldare i primi spettatori del pomeriggio indiano ci aveva invece pensato Borna Coric, uscito vittorioso dal primo confronto in carriera con Austin Krajicek. Il croato, recentemente inserito da Forbes nella lista dei 30 giovani più influenti nel mondo dello sport, ha impiegato un’ora e mezza la sua tattica per sopraffare il cugino dell’olandese Richard Krajicek, vincitore dell’edizione 1996 di Wimbledon. Coric, il più simile a Djokovic come stile e solidità tra le nuove leve, si costruisce nel primo set tre opportunità per il break, di cui una con un ottimo rovescio bimane lungolinea, e poi chiude con un bel pallonetto sul quale l’allievo di Bollettieri, alto e poco mobile, non indietreggia con sufficiente coordinazione. Krajicek, solido da fondo ma troppo timido per un giocatore che, quando aiutato dal servizio, si è mostrato capace di un buon serve and volley, finisce per farsi imbrigliare dalla maglia di Coric, che risponde alle bordate dell’avversario attendendo di trovarlo fuori posizione per passarlo. La stanchezza inizia a farsi sentire per entrambi e Coric, pur cadendo a terra in risposta ad una energica prima di servizio, usufruisce di una avventata discesa a rete di Krajicek che non riesce a tenere in campo la volée per raggiungere la palla break che trasforma con un dritto a sventaglio, andando a servire per il match. Il numero 44 del ranking ATP chiude nel game successivo, e si prepara alla sfida con Bautista Agut. Lo spagnolo ha sconfitto John Millman nell’ultimo incontro della serata, chiuso da un filotto di sei game consecutivi vinti.

Risultati:

[1] S. Wawrinka b. [WC] A. Rublev 6-3 6-2
[5] G. Garcia-Lopez b. [Q] A. Pavic 7-6(5) 6-1
[8] B. Coric b. A. Krajicek 6-2 7-5
[4] R. Bautista Agut b. J. Millman 6-4 6-1