I (falsi) luoghi comuni del tennis: quanto pesa il primo punto al servizio?

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I (falsi) luoghi comuni del tennis: quanto pesa il primo punto al servizio?

Terza puntata della rubrica dedicata a “smontare” le convinzioni tennistiche più diffuse: il primo punto al servizio è davvero fondamentale?

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Mito 1: quel maledetto settimo game

Mito 2: il break concesso dopo le occasioni mancate

Mito 3: il primo punto al servizio è decisivo

Terza puntata: l’importanza del primo punto nel gioco di servizio.

Quando un giocatore si alza dalla sedia, dopo un cambio di campo, ha un solo obiettivo in mente: vincere il primo punto del gioco di servizio che sta per iniziare, che sarebbe cruciale, determinante per il resto del gioco. Naturalmente è meglio vincere il primo punto, come in realtà qualsiasi punto della partita, ma è davvero decisivo come si pensa?

Metodo

Sackmann ha utilizzato 10.000 partite del circuito ATP, circa 250.000 games. Per semplificare la spiegazione della sua analisi, ha usato l’esempio di un giocatore che vince il 60% dei punti sul suo servizio e che lo conserva il 74% delle volte, considerando ogni punto in maniera indipendente. All’inizio di un gioco di servizio, ha il 74% di possibilità (teoriche) di vincere. Sul 15-0, ha l’84% di possibilità di vincere la partita, se invece si trova a 0-15, le possibilità scendono al 58%.

Se il primo punto fosse veramente decisivo, lo scarto delle percentuali di vincere la partita (reali), passando da 15-0 a 0-15, sarebbe più importante della differenza tra le due probabilità (teoriche), in questo caso 84-58 = 26%.

I risultati

Vincere il primo punto al servizio e quindi portarsi sul 15-0, non regala alcun beneficio aggiuntivo (la percentuale coincide con la probabilità, l’84%): è quanto risulta dall’analisi di 500.000 set campioni. Invece se il servitore va sullo 0-15, nei fatti ha il 59% di possibilità di vincere la partita, l’1% in più di quanto indicato dal modello teorico (58%).

Conclusione

Il primo punto di un gioco di servizio non è più determinante rispetto agli altri, non ha alcun effetto sul risultato del gioco. Ovviamente 15-0 è meglio di 0-15, ma nulla indica che l’importanza del primo punto superi il suo unico effetto sul punteggio (un punto di vantaggio o di ritardo). Ci sono, tuttavia, alcune situazioni in cui la conseguenza del primo punto differisce leggermente dal modello teorico.

Nel caso di un doppio break di ritardo, per un servitore che ha il 60% di punti vincenti sul suo servizio, a 15-0 le possibilità di vincere il set raggiungono il 91%, scendono al 71% se si trova sullo 0-15. La variazione minima (91-21 = 20%) rispetto al modello teorico (26%) può essere spiegata dal netto vantaggio di chi risponde, che può giocare più rilassato, mentre il giocatore che serve ha l’obbligo di tenere il suo servizio per rimanere in vita nel set.

Quando un giocatore serve con un break di vantaggio, la percentuale di vincere il gioco sul 15-0 è identica alla probabilità (84%); è di poco inferiore, invece, sullo 0-15, il che può essere spiegato da un atteggiamento più aggressivo nel giocatore alla risposta, determinato ad annullare il suo unico break di ritardo.

La sottoperformance di Gasquet quando si trova sullo 0-15

Per alcuni giocatori il primo punto ha un impatto maggiore. Ci sono quelli che fanno molto meglio rispetto al modello teorico sul 15-0 (la loro percentuale di vincere il gioco di servizio dopo aver condotto 15-0, è superiore alla probabilità), e quelli che fanno meno bene sullo 0-15. Dei 38 giocatori ATP con più di 2000 giochi di servizio presenti nel database analizzato, Richard Gasquet è quello per cui il primo punto è il più “importante”. Il francese supera il modello teorico (84%) dell’1% (vince il suo servizio l’85% delle volte dopo aver condotto 15-0) mentre la sua percentuale è inferiore del 5%, quando si trova sullo 0-15 (conserva il suo servizio nel 53% dei casi invece del 58%). Tra i 38 giocatori Gasquet è l’unico con una deviazione cumulativa, rispetto al modello teorico, di oltre il 5% (6%).

 

Traduzione di Maria Cristina Graziosi

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