I (falsi) luoghi comuni del tennis: break mancato break subìto? Ma quando mai

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I (falsi) luoghi comuni del tennis: break mancato break subìto? Ma quando mai

Dopo aver mostrato che il settimo game conta più o meno come tutti gli altri, adesso è il turno di un vero e proprio mantra scaramantico: il contrappasso delle occasioni mancate

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Mito 1: quel maledetto settimo game

Mito 2: Il break concesso dopo le occasioni mancate

Secondo episodio: il famoso break dopo le occasioni non sfruttate sul servizio dell’avversario, nel gioco precedente.

Pericolo: se ti lasci sfuggire punti break, attenzione al prossimo gioco di servizio! Rischi di cederlo e di trovarti in ​​difficoltà nel set. La palla break è un momento chiave in una partita, è l’opportunità di conquistare un vantaggio certo.
Non riuscire a concretizzarla è qualcosa che realmente si paga caro nel game successivo? Si tratta di una convinzione piuttosto radicata. Gli studi di Jeff Sackmann, specialista americano in statistica applicata allo sport, consentono di verificarla.

Metodo
Sackmann si è basato su 3000 partite ATP, comprese le qualificazioni. Ha escluso dalla sua analisi il primo gioco di ogni set perché collegarlo all’ultimo gioco del set precedente non avrebbe senso.
Ha paragonato tre tipi di gioco:

    1. game senza alcuna palla break concessa dal giocatore alla battuta;
    2. game con uno o più punti break falliti da chi risponde;
    3. game in cui si è verificato il break.

Quello che maggiormente ci interessa è il punto 2: se fosse vero che dopo le occasioni perse  si verifica il contrappasso ci sarebbero più break nei giochi successivi a quello con le palle break non convertite. Se il dato fosse in linea con quelli relativi al punto 1 e 3 il mito sarebbe sfatato.

I risultati
Nelle 3.000 partite realizzate ci sono stati il 21,7% di break. Quelli in un game successivo ad un game senza palle break sono il 22,6%; quelli successivi ad un game con palla break non convertita sono il 21,2%.

Conclusione
I risultati indicano che questa convinzione non regge. Dopo aver fallito nel convertire una o più palle break, i giocatori mantengono il loro servizio tanto spesso (o addirittura più spesso) rispetto alla media.

Si tratta, naturalmente, di statistiche generali, che non riflettono certe tendenze individuali molto specifiche e possono quindi variare più o meno, secondo il profilo del giocatore.

traduzione di Maria Cristina Graziosi

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