ATP Indian Wells interviste, Novak Djokovic: "Raonic sta giocando alla grande. Dovrò rispondere bene"

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ATP Indian Wells interviste, Novak Djokovic: “Raonic sta giocando alla grande. Dovrò rispondere bene”

ATP Indian Wells interviste, semifinale: N. Djokovic b. R. Nadal 7-6(5) 6-2. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

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Resti mai meravigliato della tua abilità di essere all’altezza della situazione ogni volta al momento giusto?
Mi alleno per fare questo (sorridendo). Lavoro duramente per mettere in mostra il miglior gioco nelle situazioni in cui c’è maggiormente bisogno. Senza dubbio oggi il primo set è stato deciso da uno o due punti, mentre il secondo è stato più chiuso. A metà del secondo set gli ho strappato il servizio e ho giocato molto bene negli ultimi tre game. Sono felice di aver superato questa sfida che è una delle più grandi nello sport, come lo è sempre quando si affronta Rafa. Prendo gli aspetti positivi della prestazione odierna e spero di poter concludere questo torneo con un’altra grande prestazione.

Questo livello si manifesta contro chiunque affronti, come stavi dicendo prima, il fatto di essere all’altezza della situazione, dato che ti sei allenato per riuscirci?
Dipende, perché facciamo parte di uno sport individuale, quindi ogni avversario che affronti è diverso. Prepari un piano di gioco e delle tattiche specifici che funzioneranno al meglio in base all’avversario. Ovviamente fai degli aggiustamenti quando scendi in campo. Vedi quello che il tuo avversario sta facendo bene, quello che sta facendo male, e provi a contrastarlo. E poi il risultato non è nelle tue mani. Tu puoi cercare di fare del tuo meglio, di concentrarti su te stesso, e poi di capire la tattica migliore e sperare per il meglio. Le altre cose non sono pronosticabili, quindi devi essere presente.

Quanta differenza c’è stata tra il Rafa che hai affrontato oggi e quello che hai affrontato in Qatar?
È stato meglio. Senza dubbio preferisce giocare qui rispetto a Doha. Penso che queste condizioni giochino maggiormente a suo favore per il rimbalzo della palla e la velocità del campo. Adora giocare nei campi dove il rimbalzo è molto alto. È logico per lo stile di gioco che ha e per le rotazioni che dà alla palla, soprattutto dalla parte del dritto. È difficile da gestire in questo genere di campi. Lui cercava di usare quel colpo, cercava di farmi muovere, e all’inizio del match ci riusciva. Come ho detto prima, il primo set sarebbe potuto andare nell’altra direzione, ma sono riuscito a rimanere calmo e a servire bene nei momenti importanti, e ho creduto di poter vincere.

Domani avrai una sfida completamente diversa contro Raonic. Che cosa pensi di questo match e di come sta giocando da gennaio?
Milos sta giocando forse il miglior tennis di sempre. Guardando le sue prestazioni di quest’anno, la vittoria a Brisbane, la semifinale agli Australian Open, e poi la finale qui subito dopo essere ritornato da un infortunio, è piuttosto notevole. Il suo servizio era fenomenale prima dell’inizio della stagione, ma sembra che sia migliorato ancora, soprattutto sulla seconda di servizio. È un’arma molto forte, un vantaggio che ha nel suo gioco che lui ovviamente cerca di usare abilmente nei match. Sono consapevole che sarà molto difficile rispondere al suo servizio, ma se riesco a neutralizzarlo, se riesco a tenere in campo molte risposte, ho una buona possibilità da fondo campo. Ho bisogno anche di avere una percentuale decente di prime di servizio, perché non voglio avvantaggiarlo sulla seconda e farlo entrare troppo. Ho visto che è aggressivo, cerca di prendere l’iniziativa dal primo colpo dopo il servizio, che è naturale perché serve a 225 km/h e può giocare molti colpi facili. Cercherò di prepararmi tatticamente, di analizzare il suo gioco con il mio team. Giocheremo una finale, quindi cercherò di usare l’esperienza accumulata in tante finali dei Masters 1000. Se non mi sbaglio, per lui è la prima volta. Sebbene non abbia giocato molte finale di questo livello, è ancora molto forte mentalmente. È molto tranquillo in campo, molto composto. Sta mostrando una mentalità che si trova in alcuni giocatori più esperti e più anziani.

Pochi minuti fa Rafa ha affermato che è impossibile giocare meglio di come hai fatto tu nel 2015. Tutti parlano di migliorare. Pensi che si possa raggiungere un altro livello? Ti vedi fare piccoli passi avanti nonostante tu sia già ad un livello così alto?
Sento che posso migliorare, che posso giocare meglio. Tutti noi, soprattutto i migliori, siamo molto critici con noi stessi. Alcune volte è difficile essere oggettivi ed è difficile dire quanto velocemente viaggia la tua palla, perché non senti le stesse sensazioni del tuo avversario o di qualcuno che sta guardando l’incontro. Quello che so è che c’è spazio per migliorare, che ci sono sempre delle parti del gioco che possono andare meglio, è una delle cose che mi fa andare avanti. Cerco di motivarmi così.

Hai detto che ci sono stati uno o due punti che sono stati decisivi. Potresti parlarne dettagliatamente?
Lui ha iniziato meglio l’incontro, come ho detto prima. Abbiamo giocato un lungo primo set. È durato un’ora e dieci minuti. Non è la prima volta. So che è molto faticoso quando affronto Nadal. Ho avuto un paio di palle break per salire 4-3 e non le ho sfruttate. Anche lui ha avuto delle opportunità. Sul 5-4 ha avuto un set point. Nel tie-break ero avanti 5-2, lui ha rimontato fino al 5 pari con grandi punti e una grande difesa. Poi ho servito bene e ho resistito. Gli ho fatto giocare un colpo in più. Quei punti sul 5 pari, 6-5, hanno deciso un intero set, perché più o meno è stato abbastanza equilibrato.

Traduzione di Chiara Nardi

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