Il tennis in Toscana ai tempi della crisi

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Il tennis in Toscana ai tempi della crisi

La Toscana è stata a lungo il luogo privilegiato per i tornei di tennis. Complici forse i diversi equilibri federali, le cose sono un po’ cambiate. Dal torneo di Giuliano Amato alle dichiarazioni di Paolo Bertolucci viaggio in una regione che non è più quella di una volta

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La crisi c’è, e ognuno si arrangia come può: chi riduce i tabelloni al minimo sindacale, chi alleggerisce il buffet stampa, chi sciorina solo tre palline dal tubo. Ciò che conta, più che la forma, è la sopravvivenza del torneo.
Specie nella Toscana (un tempo ridens), l’ex regione-faro nell’organizzazione di eventi internazionali che nel 2009 poteva vantare 11 manifestazioni tra junior (Firenze, Prato, Santa Croce sull’Arno, Livorno, Montecatini) e senior (Orbetello, Monteroni d‘Arbia, ancora Firenze sponda Time Out, Piombino, Siena e Arezzo). Ne sono rimaste 5, compreso l’inserimento, da due anni, della tappa dell’ITF Men’s Tour $10.000 di Pontedera: sembra un’infezione da Xylella quella che sta abbattendo gli alberi da frutto del Granducato ten­nistico.
Il primo, storico torneo a chiudere i battenti è stato l’under 14 del circuito ETA (poi Tennis Europe) della Coop Livorno, il fiore all’occhiello delle competizioni giovanili toscane. Nata nel 1990, la manifestazione è cessata nel 2010, dopo aver messo in mostra sui campi della Banditella tante future star della racchetta, oltre a una semifinale 2001 da collezione tra Andy Murray e ‘Nole’ Djokovic (quest’ultimo in una delle rare apparizioni da junior). “Ospitalità gratuita, costi altissimi di organizzazione, e bassi ritorni d’immagine per gli sponsor” spiegano da Livorno, giustificando l’amaro e forzato ritiro. Nel 2012 è stata la volta di due tornei professionistici femminili da $25.000: quello di Monteroni d’Arbia (istituito nel 2002, ci sono passate Simona Halep e Karin Knapp) e di Firenze (esordio nel 2008 sulla terra rossa del CT Firenze con la rediviva Jelena Dokic a segno, quindi il trasferimento al Dopolavoro Ferroviario e la riduzione del montepremi a $10.000, prima dell’estinzione).

Ma non finisce qui. Nel 2013 cala il sipario sull’ATP di Orbetello, feudo tennistico dell’ex primo ministro Giuliano Amato. Il torneo, a dire il vero, parte in versione femminile nel 1995 con un montepremi di $25.000: se lo aggiudicano, tra le altre, Anastasija Miskyna e Nuria Llagostera Vives, poi nel 2009 il grande salto maschile con un montepremi di $100.000 (nell’albo d’oro iscrivono i propri nomi Aleksandr Dolgopolov e Roberto Bautista Agut), ma il forfait del main-sponsor obbliga alla rinuncia dopo le ultime due edizioni disputate con un prize-money fortemente ridimensionato a €30.000. “Eravamo molto legati al Monte dei Paschi, nel momento in cui è venuto meno lo sponsor non avevamo risorse per coprire quantomeno il montepremi – spiega Stefano Troncarelli, ex direttore del torneo – ultimamente c’era stato anche un aiuto di BNL grazie all’amicizia tra Luigi Abete e il nostro presidente Giuliano Amato. Da ATP e FIT giungeva un contributo totale di circa € 5000. La Federazione chiedeva wild card ma in cambio dava poco, diciamo che erano altri tempi, forse negli ultimi anni qualcosa sta cambiando”.
Non lontano da Monteroni d’Arbia, al CT Siena, nel 2014 si conclude dopo cinque anni l’avventura del torneo da $10.000 ideato e sostenuto dal dirigente locale Guido Collodel, sempre scontratosi con l’apatia tennistica della città. Nello stesso anno, rinuncia al “Grade 1” ETA under 16 lo Sporting Club Montecatini del presidente Alberto Bandini, figlio dell’indimenticato Adriano. Anche qui costi non più sostenibili per organizzazione e ospitalità. Senza contare la parentesi da vera meteora del CT Arezzo, che solo per due anni (2008 e 2009) organizza una tappa ITF Men’s Tour con montepremi minimo di $10.000.
Oggi sopravvivono solo cinque eventi internazionali nella Toscana che una volta primeggiava a livello nazionale. Resistono i tornei ITF under 18 (Firenze, Prato, Santa Croce sull’Arno), i più onerosi da gestire ma anche i più gratificanti per gli organizzatori: si tratta di kermesse con tradizione ultratrentennale, ormai entrate in simbiosi con il territorio, e dove permane la speranza di ospitare i potenziali campioni del domani. In Italia nel 2016 saranno 21 i tornei internazionali giovanili, dalla categoria under 12 a quella under 18.
Sul versante pro, resiste la tappa maschile dell’AT Piombinese, che probabilmente da quest’anno ridurrà il montepremi a $10.000 (dai $15.000 del passato), e quella del Ct Pontedera di fine luglio (con una dirigenza intraprendente che sogna il grande balzo nel mondo challenger ma che per adesso conferma il prize-money di $10.000). Da segnalare che sono 33 i complessivi Futures in programma in Italia quest’anno.
Nel panorama dell’attività internazionale, la Toscana non può più porsi come un modello da seguire, e questo era in parte prevedibile. La perdita di peso politico in ambito federale (dopo il ventennio di presidenza di Paolo Galgani e l’autorevole vice-presidente di Alfredo Bartolini) sta giocando un ruolo importante. La crisi diffusa e il ricambio generazionale/dirigenziale nei circoli, fanno il resto. In più – e qui il discorso diventa generale, con rare eccezioni – manca una speciale attenzione alla periferia da parte degli organi centrali, anche in termini di supporto economico ai club e quindi, indirettamente, agli eventi di cartello.
Quando si perde lo spessore della classe dirigente, è ovvio che si perdono anche i tornei più importanti, perché iniziano a mancare i contatti giusti, i personaggi che aiutano a trovare collaborazioni e sostegno”, taglia corto l’ex davisman Paolo Bertolucci, toscano del Forte.
E nonostante queste considerazioni, c’è da annotare il nuovo, ricco montepremi (oltre $25.000) messo in palio per i Campionati Toscani Assoluti Indoor 2016 – per il secondo anno consecutivo validi come pre-qualificazioni agli Internazionali del Foro – che per circa il 70% viene finanziato dalla FIT. Come a dire: che d’ora in poi, tutti i tornei portino a Roma…

Marco Massetani

Abbiamo realizzato questa indagine in chiave regionale, prendendo come riferimento l’attività internazionale della Toscana. I lettori di www.ubitennis.com sono invitati a segnalarci lo stato attuale dell’attività internazionale nelle proprie Regioni.

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