La settimana degli italiani: Fognini recupera. Giorgi male, poi l'exploit contro Errani - Pagina 2 di 2

Italiani

La settimana degli italiani: Fognini recupera. Giorgi male, poi l’exploit contro Errani

Non brillano gli azzurri nella settimana che precede il torneo di Madrid. Solo sufficienti le prove di Fabio Fognini e Camila Giorgi. Non se la cavano nemmeno Marco Cecchinato, Paolo Lorenzi e Thomas Fabbiano. E Luca Vanni non interrompe la sua striscia negativa

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Contemporaneamente a Monaco di Baviera, nella tradizionale sede di Estoril (il torneo è nato dal 1990), Paolo Lorenzi ha deciso di partecipare per la prima volta in carriera al principale appuntamento portoghese nel circuito Atp. Il toscano al primo turno ha affrontato il neo ventenne svedese Elias Ymer, vincitore del challenger di Barletta un paio di settimane fa : il senese ha avuto difficoltà solo nel primo set, nel quale, un medical time-out chiamato prima di servire per chiudere il parziale sul 5-4, lo ha forse condizionato, costringendolo ad allungare il parziale al tie-break, vinto dopo un’ora di gioco per 7 punti a 4. Nel secondo set, una volta allungato sul 3-1, non ha avuto difficoltà a chiudere la pratica per l’accesso agli ottavi col punteggio di 7-6(4) 6-3 in 1h39’. Purtroppo per Lorenzi, il match successivo ha avuto andamento analogo, ma un epilogo opposto: contro l’argentino Leonardo Mayer, probabilissimo nostro avversario nel quarto di finale di Coppa Davis contro l’Argentina a luglio a Pesaro, numero 46 del ranking Atp, Paolo era pari nei confronti diretti (due finali datate 2012 di challenger sulla terra rossa sudamericana). Tuttavia, l’argentino è molto migliorato in questi anni e Paolo era conscio di non poter commettere errori mentali per portare a casa l’incontro. Invece, come contro Ymer, è andato a servire per il set, ma non vi è riuscito, allungando, nuova analogia, il parziale al gioco decisivo: in questo frangente, stavolta la determinazione di Lorenzi non è bastata ed il primo set, dopo sessantasei minuti è finito nelle mani di Mayer. Nel secondo Paolo è rimasto in scia sino al quinto game, quando, perdendo il servizio ha consegnato nei fatti la partita all’argentino, che ha chiuso col punteggio di 7-6(5) 6-4 in due ore di gioco.

Ad Estoril anche Thomas Fabbiano è entrato direttamente in tabellone, ma questa volta il pugliese ha deluso, sia per il risultato negativo che per la modalità con la quale lo stesso è arrivato: il sorteggio contro il francese Stephane Robert, numero 116 del mondo proveniente dalle qualificazioni, era ottimo per un primo turno di un torneo Atp e rappresentava una chance da sfruttare nel migliore dei modi per chi come Thomas vuole trovare pianta stabile nei primi 100. Purtroppo però il pugliese è incappato nella più classica delle giornate no ed ha sostanzialmente fatto partita solo nei primi quattro giochi dell’incontro, prima di scomparire del campo e lasciare strada facile all’avversario, uscito vincitore dal campo col punteggio di 6-2 6-2 in appena cinquantacinque minuti.  Altri tre italiani hanno poi tentato di passare per le qualificazioni per entrare nel tabellone della cittadina portoghese sulla costa oceanica, famosa per il circuito di MotoGp e per avere il casinò più grande d’Europa, ma tra Andrea Arnaboldi, Salvatore Caruso e Luca Vanni, solo al primo è riuscito il tentativo. Infatti, il canturino ha sconfitto al primo turno Gerald Granollers 6-7(2) 6-3 6-1 e nel turno decisivo ha sconfitto dopo quasi tre ore e dopo aver annullato due match point in un derby tricolore Caruso 4-6 7-6(6) 6-3, il quale al primo turno era stato bravo a sconfiggere Montanes, 104 del mondo e prima tds, 6-3 4-6 6-4. Vanni purtroppo è incappato nella ottava sconfitta consecutiva in questo 2016 per lui sin qui pessimo, perdendo 6-2 6-1 in un’ora e dieci da Steven Diez, 264 del mondo. Nel tabellone principale il canturino era alla ricerca della prima vittoria in un torneo dell’Atp World Tour, dopo aver vinto una partita allo scorso Roland Garros: purtroppo per lui, l’ostacolo rappresentato dal diciannovenne croato Borna Coric, numero 40 al mondo, si è rivelato insormontabile, sebbene Andrea nel primo set, dopo essere stato subito brekkato, abbia avuto un palla nel decimo gioco per andare sul 5-5: una volta annullata da un’ottima prima del croato, il match è virtualmente finito e Coric ha guadagnato l’accesso agli ottavi archiviando il successo con un 6-4 6-1 in 1h18’ di gara.

Il terzo torneo Atp che si disputava questa settimana era quello di Istanbul, battezzato nella sua prima edizione dalla vittoria di Federer lo scorso anno: questa volta nessun italiano è riuscito a parteciparvi, ma Alessandro Giannessi e Flavio Cipolla hanno provato senza fortuna la via delle qualificazioni. Il venticinquenne spezzino, ha almeno superato un turno, sfruttando il ritiro dopo sette minuti di partita dell’austraico Michael Linzer ed arrendendosi al secondo turno dopo due ore e dieci minuti di gara all’argentino Berlocq 7-6(3) 6-3; il trentaduenne romano ha dovuto subito capitolare al rumeno Marius Copil, perdendo 6-4 6-2 in un’ora e un quarto di gioco.

Quella appena trascorsa è stata la prima settimana nel 2016 nella quale una sola giocatrice italiana, Camila Giorgi, è stata impegnata agonisticamente nel circuito Wta: tra acciacchi e riposi precauzionali delle nostre altre quattro top 100, tutte sopra o vicine alla trentina, si è verificata una coincidenza che testimonia la più volte denunciata assenza di ricambi nel breve e medio periodo nel tennis femminile italiano. Andando a dare un’occhiata alla classifica Wta si osservano dati drammatici sulle speranze di aver a breve, fosse pure la prossima Olimpiade che viene sventolata dalla federazione come traguardo anche del mondo del tennis, giocatrici in grado di competere, visto che le uniche che potrebbero forse giocare sono Errani e Knapp che nel 2020 avrebbero 33 anni. Duole riportare che ad oggi la prima under 23 è Cristiana Ferrando, 335esima del ranking, mentre la prima under 20 è Jessica Pieri, addirittura 399esima!

Tornando alla cronaca, Camila, iscritta all’International di Praga (500.000 $ di montepremi), è stata sorteggiata al primo turno con un avversario ostico, la testa di serie numero 8 del tabellone, la belga Yanina Wickmayer, contro la quale aveva perso nell’unico precedente, curiosamente svoltosi proprio al primo turno di Praga lo scorso anno: questa volta la tennista di Macerata si è presa una bella rivincita, sconfiggendo la quarantesima giocatrice al mondo. Lo ha fatto al termine di una bella prova, durante la quale ha smarrito il primo set in trentasette minuti a causa di un’unica palla break concessa nel primo game dell’incontro: la marchigiana è stata poi brava a non innervosirsi ed anzi a prendere con successo il comando del gioco, finendo per vincere la partita e lasciando tre soli game negli ultimi due set alla Wickmayer, archiviando il punteggio con lo score di 4-6 6-1 6-2 in un’ora e mezza circa. Camila al secondo turno ha poi battuto Virginie Razzano, ex numero 16 del mondo scesa al 210 del ranking (non partecipava ad un tabellone del circuito maggiore dal Roland Garros 2015), tornata alle cronache tristemente per il tennis italiano lo scorso gennaio. Molti appassionati ricorderanno infatti che fu proprio la francese ad interrompere, ad un solo passo dal traguardo, la rincorsa di Francesca Schiavone al record di partecipazione consecutiva agli Slam (62, detenuto dalla giapponese Ai Sugiyama), battendola in tre set al secondo turno delle quali degli Australian Open. Camila, dopo un primo set ottenuto in maniera agevole in mezzora col punteggio di 6-1, ha dovuto soffrire di più nel secondo parziale, nel quale si è trovata sotto 1-3 contro la trentaduenne francese, prima di rimontare e compiere l’ allungo decisivo a partire dal decimo game, guadagnando così l’accesso ai quarti col punteggio di 6-1 7-5 in un’ora e trentuno minuti. Purtroppo per la Giorgi, l’agognato salto di qualità arriverà solo quando riuscirà a trovare una sorta di continuità di rendimento a medio- alti livelli: la sconfitta arrivata contro Karolina Pliskova era nell’ordine delle cose, rammarica però la maniera in cui è arrivata. Non va dimenticato che la ventiquattrenne ceca scendeva in campo da detentrice del titolo, con a favore il pubblico di casa ed una ben migliore classifica (numero 18 del mondo, ben 32 posizioni sopra la Giorgi). Inoltre, era forte psicologicamente dei due unici scontri diretti vinti, sebbene la nostra giocatrice due anni fa in finale a Linz ebbe un match point in suo favore. Ma Camila ha i mezzi tecnici per non cedere alla Pliskova 6-2 6-1 in appena cinquanta minuti come è invece accaduto nella capitale ceca, dove ha commesso una marea di errori gratuiti, perlopiù molte volte a seguito di scelte tatticamente sbagliate; la nostra speranza è di dover raccontare sempre meno di prestazioni così opache della nostra potenziale futura miglior giocatrice e che non sia stata casuale la vittoria di sabato contro Sara Errani.

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