Non solo Leicester, nel tennis i miracoli accadono

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Non solo Leicester, nel tennis i miracoli accadono

La straordinaria impresa degli uomini allenati da Claudio Ranieri ha scatenato la fantasia di tutti gli sportivi. Qual è l’impresa che si può paragonare a quella del Leicester? Noi ne abbiamo scelte quattro. Qual è la vostra?

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Grazie al 2 a 2 del Tottenham sul campo del Chelsea, il Leicester City ha vinto la Premier League per la prima volta nei suoi 132 anni di storia, un’impresa epocale per una città che vanta poco più di 300 mila abitanti. I nomi di coloro che hanno compiuto queste gesta stanno diventando sempre più noti, da Vardy principale punto di riferimento in avanti, affiancato da Mahrez e Okazaki, agli instancabili Kanté e – nomen omen – Drinkwater che hanno fatto del centrocampo il loro habitat naturale; infine, davanti alla porta protetta dal solido Schmeichel, si erge un muro che vede in Huth e Morgan i suoi pilastri fondamentali. Alla guida di questo team con pochi fuoriclasse ma molti buoni giocatori, c’è un uomo umile e dall’espressione sempre triste il quale troppo spesso e stato criticato e raramente gli è stato dato il tempo necessario per mettere in pratica il suo lavoro.
Come ogni favola che si rispetti anche qui abbiamo bisogno di un personaggio anziano che rappresenti la figura paterna, se non addirittura del nonno, e nel nostro caso questo personaggio è Claudio Ranieri
. L’allenatore romano è la mente, lo spirito e l’animo dietro questo successo che fa gioire non solo i tifosi della squadra inglese, ma anche quelli che amano assistere ad episodi in cui lo sfavorito, considerato da tutti più debole, riesce alla fine ad avere la meglio su chi dispone di più risorse.

Questa trama tuttavia non ci è nuova, avvenimenti simili li possiamo trovare anche nel nostro sport e per farlo non dobbiamo andare neanche troppo indietro nel tempo. Chi si è dimenticato della vittoria della Vinci (un altro nomen omen) sulla sorella Williams (quella più piccola di età ma più grande di fisico) dello scorso anno agli US Open, interrompendone la corsa al Grand Slam? E restando nei confini italici, impresa ancor più storica è quella di Francesca Schiavone, capace di aggiudicarsi il Roland Garros nel 2010, prima italiana a vincere uno Slam (fa sempre bene ripeterlo) quando occupava la posizione numero 17 del ranking. Ancora oggi è la tennista con la testa di serie più bassa a trionfare a Parigi.
Il numero 17, considerato portatore di sventure, ci ricollega ad un’altra impresa tennistica, però questa volta il numero non indica la classifica, bensì l’età e ad essere precisi: 17 anni e 110 giorni. Il teenager in questione è Michael Chang e il torneo è sempre quello, il Roland Garros, per lo statunitense di origine taiwanese quella fu la vittoria più importante (ci auguriamo che non sarà la stessa cosa per il Leicester).
Altro tennista ad ottenere un solo successo Slam e a dover sudare le proverbiali sette camice (in carriera “vanta” 27 sconfitte in finale) è Goran Ivanisevic, vincitore a Wimbledon nel 2001, entrato nel tabellone dalla porta di servizio grazie ad una Wild Card. Com’è risaputo gli inglesi sono avidi bevitori di tè, suscita ironia una frase pronunciata proprio dal croato a proposito delle sue numerose sconfitte in finale: “Ho così tante coppe da secondo classificato che sto pensando di aprirmi un negozio di tè.

E secondo voi? Quali sono le imprese più clamorose a cui avete assistito nella vostra vita da guardoni?

 

Paolo di Lorito

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