Dal nostro inviato a Londra

Più che la location esclusiva, l’eleganza del club, la superficie, il vero valore di un torneo, che ne determina la qualità, è la entry list degli atleti. Quella degli Aegon Championships – meglio noti come Queen’s, dal nome del club di Londra che li ospita – è perfettamente in linea con tutti i suoi splendidi elementi accessori e contribuisce a spiegare come mai sia stato promosso ad ATP 500 dalla passata stagione, e come mai sia stato negli ultimi anni il vincitore del premio di miglior torneo ATP di categoria (per votazione degli stessi tennisti). Nonostante le defezioni di Rafael Nadal e di Jo-Wilfried Tsonga, in lizza per lo storico torneo di preparazione a Wimbledon ci sono quest’anno nomi come Murray, Wawrinka, del Potro, Gasquet, Raonic, Kyrgios…

Il tabellone principale è stato sorteggiato questa mattina nella sala più elegante del circolo, ornata di tappeti e quadri d’epoca e con grandi finestre che affacciano sul campo centrale ancora in allestimento. Ad officiare l’estrazione delle tessere, al fianco del direttore del torneo Stephen Farrow e di numerose altre personalità, anche il campione dell’edizione 2012 Marin Cilic. “Riesco a giocare sempre bene qui, anche se il mio coach” – Goran Ivanisevic, mai vincente al Queen’s Club – “dice che non è necessario fare bene nei tornei su erba prima di Wimbledon per vincere Wimbledon” ha detto il croato prima dell’inizio del sorteggio.

Il tabellone non prevede bye  per le teste di serie e così, dopo averle sistemate tutte e otto, per loro sono subito emersi i primi pericoli. A partire dalla numero uno: la caccia di Andy Murray al quinto titolo, che gli varrebbe il record del torneo, partirà da Nicolas Mahut. Il francese, al momento impegnato a difendere il “feudo” di ‘s-Hertogenbosch, è uno di quei talenti che si esprimono a livelli molto alti soltanto durante la breve stagione sull’erba, dato confermato dall’unico scontro diretto vinto proprio al Queen’s nel 2012. Va leggermente meglio a Stan Wawrinka, al lato opposto del tabellone, che esordirà contro lo spagnolo Fernando Verdasco, semifinalista agli Australian Open nel 2009 ma che ultimamente non è apparso al top della forma.

Il meglio del primo turno si nasconde tuttavia in altri match. Andranno in scena nei primissimi giorni, infatti, sfide che potrebbero tranquillamente essere finali di tornei della fascia ATP 250: il bad boy Nick Kyrgios, che proprio sull’erba londinese (l’altra) assurse agli onori della cronaca nel 2014 sconfiggendo Nadal, incrocerà di nuovo la racchetta con quella di Milos Raonic, testa di serie numero 3. Grazie tre vittorie consecutive negli ultimi tre confronti – inclusi quelli di questa stagione a Miami e Roma – l’australiano classe 1995 è al momento in vantaggio per 3-2 negli scontri diretti. Altro incontro da non perdere sarà quello tra la testa di serie numero 7 John Isner e Juan Martin del Potro, di ritorno al tennis giocato dopo le numerose operazioni al polso. Lo stesso Marin Cilic, genuinamente felice d’essere in sala, si è leggermente rabbuiato nel vedere il proprio nome affiancato da quello di Feliciano Lopez, uno degli ultimi giocatori di serve and volley e non certo l’avversario ideale sull’erba.

Calcheranno il prato all’inglese – curatissimo dalla équipe di Graham Kimpton, che ha rassicurato sulla tenuta del campo in previsione della pioggia – tra gli altri anche Richard Gasquet, opposto a Steve Johnson, Gilles Simon, contro la wild card Kyle Edmund. Gli imprevedibili Alexander Dolgopolov, Benoit Paire e Bernard Tomic che se la vedranno rispettivamente con Guillermo Garcia-Lopez, il britannico Aljaz Bedene e un qualificato. Grigor Dimitrov infine, che sollevò il trofeo esposto in sala nel 2014, comincerà il proprio torneo contro Janko Tipsarevic. Nessun italiano in gara.