[6] R. Vinci b. [LL] Y.Y. Duan 6-3 7-5 (da Londra, Roberto Salerno)
Rimane in corsa Roberta Vinci grazie ad un’ottima partita giocata contro una cinese alta quasi due metri che ha mostrato dei colpi piatti che a volte erano di straordinaria efficacia. A volte però. La maggior parte dei casi infatti Ying-Ying Duan faceva una fatica enorme per controllare il colpo e a dirla tutta non ci riusciva proprio. Così a Roberta è bastata fare una partita accorta e attendere il momento giusto per assestare il colpo definitivo.
Nello stesso campo in cui tra ieri e oggi Fognini aveva regolato Delbonis, e infastidita da alcune folate di vento, magari non fortissimo ma poco piacevole, Roberta Vinci era la prima a perdere il servizio nel quarto game del primo set. Qui però cominciava un’altra partita con la cinese che cedeva immediatamente il vantaggio e perdeva completamente la misura del servizio. Roberta vinceva sei game di fila, quando la partita si riequilibrava quasi improvvisamente, grazie ad una ritrovata efficacia della prima di Ying-Ying. Anzi, la cinese teneva i propri servizi con discreta tranquillità ed era l’italiana a cominciare a soffrire. Al settimo game la Duan ha probabilmente gettato al vento l’ultima occasione. Sotto gli occhi di un tranquillo Cinà, che continuava a dire a Roberta di coprire il rovescio, la cinese si procurava una palla break, logica conseguenza di un gioco che si era fatto più regolare e al quale Roberta faceva fatica a trovare le contromisure. Ma, di nuovo, la conduzione della gara della cinese diventava scriteriata. Sulla palla break affondava un dritto in rete e nei due punti successivi sparacchiava un po’ a casaccio, tradendo forse anche qualche problema di mobilità, considerato il ritardo con cui arrivava sulla palla. Roberta riprendeva fiducia anche se pure il nono game andava ai vantaggi riusciva a chiuderlo con un ace. Nel game successivo Ying-Ying sentiva anche un po’ di tensione e mandava Roberta a match point, bravissima ad annullarlo con un dritto negli ultimi centimetri di campo. Ma nel dodicesimo game i mp che Roberta riusciva a procurarsi erano due, buono il secondo grazie ad un altro errore della cinese.
Non sembri tutto demerito della Duan, perché tatticamente Roberta è stata impeccabile e per lunghi tratti la sua avversaria non è riuscita a raccapezzarsi. Adesso per la Vinci ci sarà una tra Timea Babos e Coco Vandeweghe. Sull’erba poteva capitarle di meglio, ma pazienza.
[6] M. Raonic b. A. Seppi 7-6(5) 6-4 6-2 (da Londra, Roberto Salerno)
In buona sostanza la partita Raonic-Seppi è durata 3 minuti, quelli del primo game. Seppi si procurato una prima palla break grazie ad uno splendido lungolinea di rovescio, annullata da Raonic con una buona volée di dritto. E poi una seconda con una splendida risposta di rovescio. Qui Raonic ha messo tre prime e due ace e la partita è praticamente finita. Seppi non è mai più riuscito ad arrivare a 40 e Raonic ha tenuto8 dei suoi 14 servizi successivi a zero, inducendo il povero Seppi a trascinarsi nella frustrazione. Forse (forse) un’altra piccola occasione Andreas l’ha persa nel tiebreak, quando ha recuperato il minibreak ed è andato a servire sul 4 a 5. Purtroppo nel punto successivo Seppi ha perso campo e non è riuscito a tirare dall’altra parte un velenoso slice del canadese.
Il terzo set in particolare è sembrato proprio un urlo di ribellione di Andreas, che non è più riuscito a far un punto che uno sul servizio di Milos e che, ormai del tutto imbufalito, seppure con la buona educazione che gli è solita, ha sparacchiato una seconda senza senso sulla palla break del 5 a 2.
A. Cornet b.[20] S. Errani 7-6(4) 7-5 (da Londra, Laura Guidobaldi)
Niente da fare, Sara Errani e Alizé non andranno mai d’accordo. La francese ha vinto continuando però a stuzzicare Sara incitandosi con i “Vamos” e alimentando implicitamente la polemica del 2013, quando a Toronto si era esaltata proprio con un “Vamos”, provocando l’azzurra che, vivendo in Spagna, si incoraggia spesso in spagnolo e che poi le aveva risposto polemicamente “Why you say vamos!“. Ieri la transalpina ha reiterato nuovamente la provocazione pubblicando su Instagram un post con l’hastag #whyyousayvamos. Insomma, Alizé Cornet non solo interrompe la striscia negativa delle ultime quattro sconfitte consecutive contro Sara Errani su cinque scontri diretti – prevalendo sulla romagnola per 7-6 7-5 – ma, con la sua vittoria, manda fuori giri l’italiana che, all’uscita dal campo, si lamenta anche con la tifoseria francese.
Un primo set combattuto e una buona rimonta per Sara Errani poiché, dopo essere stata in svantaggio 1-4, raggiunge l’avversaria e annulla un set point sul 4-5. Passa poi in vantaggio 6-5. Tuttavia, alla fine non riesce a concludere e cede per 4 punti a 7 al tie-break. Ostica e coriacea la transalpina che sfodera in campo soluzioni profonde e angolate, cercando sempre i punti estremi del campo.
Nel secondo parziale, la francese ha ancora il vento in poppa, nonostante il vantaggio sul 2-0 da parte della romagnola. Sara infatti si fa rimontare da Alizé che poi allunga nuovamente il passo sul 4-3 e 5-3. Troppi gli errori della Errani che, però, resta attaccata all’avversaria e pareggia i conti sul 5-5. La Cornet non cessa di martellare da fondo l’avversaria, facendola spostare da una parte all’altra del campo e affondando i colpi appena possibile. Centrata, tonica e millimetrica, il match alla fine va alla nizzarda con lo score di 7-6 7-5.
“Mi brucia davvero tanto la sconfitta oggi perché non giocavo così bene da tanto tempo. Ho lottato su tutti i punti, sono molto contenta della mia prestazione. Poi purtroppo la partita è girata male per me. Ma oggi la mia avversaria ha giocato in modo davvero fantastico. Brava lei.“. E sulla partecipazione in doppio all’Olimpiade di nuovo insieme alla Vinci ammette che “è sempre stato un grande sogno. Ne abbiamo parlato, sapevamo che ci tenevamo tanto entrambe, quindi abbiamo deciso di provarci“.
[5] S. Halep b. F. Schiavone 6-1, 6-1 (da Londra, AGF)
Malgrado giochino da parecchi anni nel circuito, tra Simona Halep e Francesca Schiavone c’era un solo precedente, datato 2013, sulla terra di Marrakesh; una partita disputata subito prima del cambio di marcia di Halep che l’avrebbe portata ai vertici della classifica mondiale; allora Schiavone era avanti nel ranking (numero 48 contro 58) e aveva vinto 6-3, 6-2. Ma tre anni dopo le gerarchie sono completamente differenti.
Halep vince il sorteggio e decide di rispondere. Già nel primo game si ha la sensazione di come potrebbe andare il match: quando lo scambio si svolge in modo lineare prevale Simona; quando Francesca riesce a inventare qualcosa, mischiando le carte (discese a rete, palle corte, variazioni di spin) ha più possibilità di avere la meglio. Ma la solidità complessiva di Halep è tale da consentirle di ottenere subito il break. La situazione si ripete nel secondo turno di servizio di Francesca, e così Halep sale 3-0 con due break di vantaggio. Ma uno lo cede subito dopo, quando infila tre gratuiti, ai quali si aggiunge una millimetrica palla corta di Schiavone: 3-1.
Simona però si riprende subito dopo il doppio margine di sicurezza, che consolida sul 5-1 al termine di un game da venti punti, in cui salva 3 palle break: è il momento più intenso del set, e sullo slancio del game vinto si aggiudica anche quello successivo per chiudere 6-1 in 33 minuti.
Tra un set e l’altro Schiavone prova a resettare la situazione chiedendo un toilet break, ma non riesce a invertire l’andamento del punteggio; sullo 0-1 cede ai vantaggi il servizio, consolidato da Simona: 3-0. Nel quarto game Schiavone reagisce, rifiuta di perdere nuovamente un game lottato (dopo un vincente lungolinea di dritto grida: ”Almeno un punto!”) e grazie anche a un serve&volley riuscito porta a casa il game: 3-1.
Sul 4-1 la partita si anima improvvisamente; non per quanto accade in campo, ma perché inizia a piovere: l’arbitro Kader Nouni lascia giocare, ed è la stessa Halep a risolvere la situazione vincendo 8 punti su 9 e chiudendo rapidamente la partita (66 minuti totali). Sul match point si concede anche di terminare con un passante no-look eseguito dopo uno scambio mosso da lei stessa sulla verticale grazie a una palla corta.
A Schiavone è mancata la solidità complessiva dei giorni migliori e ha sofferto anche di una certa lentezza negli spostamenti laterali durante le fasi contenimento. Ma si sa che Halep è maestra di geometrie ed è davvero dura quando costruisce lo scambio facendo muovere a destra e sinistra l’avversaria. Francesca ha comunque offerto la possibilità di vedere qualche soluzione del tennis da erba di altri tempi come gli attacchi in slice, il serve& volley e perfino un chip&charge con attacco in back di dritto.
Al prossimo turno Simona Halep troverà la semifinalista dell’ultimo Roland Garros Kiki Bertens.
In conferenza stampa Francesca Schiavone ha detto: “Oggi non ero certo in giornata come nel primo turno contro Sevastova. Da questo Wimbledon voglio ricordare soprattutto la mia prestazione in quel match”.
“Secondo me Halep può giocare meglio di quanto ha fatto oggi: direi che si è limitata a fare quanto necessario per battermi, ed è stata molto concreta a raccogliere i miei tanti regali.
Credo che il rovescio di Simona sia uno dei migliori rovesci del circuito in assoluto. E quando deve replicare alle traiettorie sfuggenti dei back avversari le riesce sempre senza problemi. E’ un colpo solidissimo.”
Infine sul valore dello Olimpiadi: “Non chiedetemi se sia meglio vincere il torneo Olimpico o uno Slam, ma di sicuro chi non capisce quanto significhi prendere parte ai Giochi rappresentando il proprio Paese non capisce l’essenza stessa dello sport”.
Questo il parere di Simona Halep: “Sono contenta per la partita di oggi. Schiavone mischiava le situazioni, a volte giocava soft, a volte spingeva. Ma io ero preparata per un match del genere e sapevo come avrei dovuto giocare”.
“Spero di poter disputare il match contro Bertens domani, ma vedremo come definranno il programma gli organizzatori”.
F. Fognini b. F. Delbonis 6-4 1-6 6-7(3) 6-2 6-3 (da Londra, Laura Guidobaldi)
Prestazione di carattere di Fabio Fognini che, in un match dall’andamento altalenante e dopo aver subito alcuni cali nel corso del match, nonché il gioco spesso ordinato dell’avversario, alla fine prevale su Federico Delbonis con lo score di 6-4 1-6 6-7(3) 6-2 6-3 in quella che è stata un’anteprima di Coppa Davis tra Italia e Argentina. Il nostro Fabio Fognini e Federico Delbonis, insieme ai loro compagni di squadra infatti si sfideranno dal 15 al 17 luglio a Pesaro nel tie valido per i quarti della celebre competizione a squadre.
Un efficiente Fognini si impone 6-4 nel primo set, precedentemente interrotto per pioggia sull’1-1. Tonico e centrato, il ligure non ha difficoltà a sfoderare i suoi colpi migliori. Tuttavia, alla ripresa, nel secondo parziale il match assume un andamento diametralmente opposto, con Delbonis che sale in cattedra e sorprende un Fognini troppo distratto e falloso, chiudendo il set per 6-1.
L’incontro cambia nuovamente direzione all’inizio della terza frazione, poiché ora è ancora Fabio a condurre le danze, ritrovando le giuste misure e imponendo all’argentino il proprio tennis. Si ritrova così in testa 4-1. Ma ecco che piove di nuovo e il match viene definitivamente sospeso. Si riparte giovedì mattina. Ma il ritmo e la precisione di Fabio non sono più quelli del giorno prima. In una bella mattinata londinese, fresca ma pur sempre riscaldata dal sole che si fa largo tra le nubi, Delbonis pressa l’avversario, piazzando i propri colpi in modo ordinato ed efficace; in vantaggio 4-1, Fabio si fa raggiungere sul 4-4, avendo mancato la palla per il 5-2.
Nonostante il movimento del servizio a “singhiozzo”, Delbonis serve in modo profondo ed incisivo, per aprirsi poi il campo e prendere la rete. Fendenti puliti e millimetrici si alternano a smorzate e volé piazzate, un campionario che scardina il gioco del ligure che comincia a dare segnali di insofferenza. I numerosi tifosi italiani giunti ad acclamarlo non tardano a farsi sentire esortandolo con un “Calma calma Fabio!”.
Si va al tie-break, dominato dall’argentino per 7 punti a 3, affrontando la fase decisiva del set con il solito ordine e self control. Ma ecco che la partita cambia ancora direzione e, questa volta, è Federico a subire un calo e il gioco pressante dell’azzurro, che intasca rapidamente il quarto set per 6-2.
Si va al quinto.
E, come negli altri parziali, il filo conduttore assume connotati opposti ai precedenti. Delbonis allunga subito le distanze sul 3-0, cosa che lascia poco contento Fabio, che si lancia in un inelegante commento sulla sorella dell’avversario. Comunque, la situazione cambia ancora! Fabio non è ancora domo e, non solo lo raggiunge sul 3-3 ma gli strappa la battuta per salire 4-3 e servizio. Comunque, poi Fognini è bravissimo a far muovere Federico, trovando gli angoli giusti e prendendo il largo sul 5-3. La prestazione dell’azzurro si conclude 6-4 1-6 6-7(3) 6-2 6-3. Ora per lui ci sarà l’ “erbivoro” doc Feliciano Lopez.
“Positivo aver vinto questo match” dice Fabio nelle dichiarazioni post match “sapevo che nel quinto set poteva accadere qualsiasi cosa e sono andato a prendermi i punti, cosa che lui ha fatto meno. È stato un periodo molto difficile per me dal punto di vista del tennis e del fisico, ma ora mi sto allenando bene, con molta voglia. Nella seconda metà della stagione sarà un periodo intenso e le Olimpiadi prenderanno molta energia. Poi dovrò prendere delle decisioni riguardo al calendario; dovrò giocare molto dopo essere stato assente a causa degli infortuni. Paura di Zika a Rio? Che devo fare, passerò in farmacia per gli antizanzare prima di andarci (ride)”.
Risultati:
F. Fognini b. F. Delbonis 6-4 1-6 6-7(3) 6-2 6-3
[6] R. Vinci b. [LL] Y.Y. Duan 6-3 7-5
[5] S. Halep b. F. Schiavone 6-1 6-1
A. Cornet b.[20] S. Errani 7-6(4) 7-5
[6] M. Raonic b. A. Seppi 7-6(5) 6-4 6-2