Wimbledon, uomini: Federer raggiunge gli ottavi, del Potro elimina Wawrinka. Kyrgios sul filo di lana

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Wimbledon, uomini: Federer raggiunge gli ottavi, del Potro elimina Wawrinka. Kyrgios sul filo di lana

Juan Martin del Potro gioca un incontro dal sapore dei tempi che forse non sono andati del tutto, per eliminare la testa di serie numero 4 Stan Wawrinka. L’argentino non giocava uno Slam da Melbourne 2014, e mancava a Wimbledon dalla semifinale conquistata nel 2013. Federer passa agevolmente agli ottavi, Jo-Wilfried Tsonga e Tomas Berdych lasciano le briciole a Juan Monaco e Benjamin Becker

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[3] R. Federer b. D. Evans 64 62 62 (Manuel Dicorato)

Roger Federer è il primo giocatore ad accedere agli ottavi di finale e quindi alla seconda settinana di questa edizione di Wimbledon. Il campione svizzero chiude la prima settimana dei Championship senza aver perso un set ed avendo perso appena due volte il servizio. Dopo aver superato brillantemente Pella e Willis, il sette volte campione di Wimbledon, non ha lasciato scampo al padrone di casa, quel Daniel Evans che tanto aveva brillato con Struff prima e soprattutto con Dolgopolov poi. Federer è stato perennemente in controllo del match, ha saputo trovarsi in tutti e tre i set avanti di due break e solo nel primo, complice una distrazione, non è riuscito ad arrivare alla fine del parziale con i due break in cascina. Oltre ad una buona prestazione al servizio, lo svizzero ha mostrato miglioramenti negli spostamenti laterali che, prima del torneo, erano al primo posto tra i numerosi dubbi con cui è atterrato a Londra; ciò che ancora rappresenta un punto interrogativo, è la condizione fisica dato che, per ora, gli avversari del fuoriclasse rossocrociato sono stati poco più che degli sparring partner. Per Federer, superata agevolmente la prima settimana, ci saranno ben due giorni di riposo per poi giocarsi l’accesso ai quarti di finale col vincente della sfida tra Steve Johnson e Grigor Dimitrov. Per Evans, invece, il terzo turno si conferma un ostacolo insormontabile negli slam.

[15] N. Kyrgios b. D. Brown 6-7(3) 6-1 2-6 6-4 6-4 (da Londra, Laura Guidobaldi)

Tennis champagne quest’oggi a Wimbledon. Dopo la sensazionale performance di Juan Martin del Potro contro Stan Wawrinka, sul campo n. 2 Nick Kyrgios e Dustin Brown fanno rivivere il leggendario tennis d’antan da erba. Ore di fuochi d’artificio tra il tennista Aussie e il tedesco di origine giamaicana che, nel loro primo scontro diretto, hanno dato vita a un vero e proprio spettacolo con un gioco potente, spumeggiante e fantasioso. Bravissimi entrambi a esibire in campo un repertorio dei più esclusivi tra volé, fendenti supersonici, stop volley, smorzate, smash, perfino tagliati e “tagliati”. Alla fine, è Nick Kyrgios ad intascare la partita con lo score di 6-7 6-1 2-6 6-4 6-4. Il n. 18 del mondo, dopo la seconda interruzione per pioggia, ha saputo essere più consistente dell’avversario. Davvero minima la differenza tra i due, capaci di offrire al pubblico una performance eccellente e spettacolare.

I game scorrono rapidissimi tra Dustin e Nick che si cimentano in un gioco scoppiettante e al fulmicotone fin dall’inizio del match. E Non c’è da stupirsi con “Dreddy” Brown in campo. E allora, spazio al campionario più sopraffino di cui è capace il tedesco che, oggi, non gioca solo di fino, ma produce un tennis a volte devastante. Volé, stop volley, smorzate, un continuo gioco di fioretto servito a Nick Kyrgios che racccoglie la sfida, cimentandosi anch’egli in ricamature a rete e al volo.

Tra una pennellata e l’altra si giunge così al tie-break nel primo set. Il tedesco di origine giamaicana lo disputa in modo magistrale aggiudicandoselo per 7 punti a 3. Nick continua a fare il suo show anche senza la racchetta, parlottando e bofonchiando tra sé e sé.

Nel secondo parziale la situazione si ribalta. Brown è più distratto e, nonostante il solito gioco intraprendente, commette troppi errori e si fa “travolgere” dall’avversario che chiude 6-1.

Il match assume ancora una volta connotati diversi. Il tedesco continua imperterrito a deliziare il pubblico del campo 2 con piroette, volé, smash, smorzate al volo, ritrovandosi così in vantaggio 3-0 e poi 4-1. Gli spettatori, letteralmente in estasi, continuano ad applaudire ed  acclamare gli exploit dei due tennisti. Ma Kyrgios è sempre più agitato, si rivolge continuamente al suo angolo commentando e lamentandosi probabilmente dei propri errori. Comunque, allo stesso tempo, sembra quasi che non voglia perdere l’occasione per cimentarsi in un tennis di tocco e attacchi e si lancia perfino in una volé tweneer, avvicinandosi coì al 2-4. Il pubblico continua ad urlare, impazzito dai “giochi di prestigio” offerti da Nick e Dustin.

L’australiano cerca di mantenere un palleggio più lungo per impedire all’avversario di avvicinarsi alla rete, quasi volesse togliergli la bacchetta magica dalle mani. Infatti, non appena riesce l’approccio al net, Brown non manca di far partire dalle corde vere e proprie gemme. Tantissime le palle pennellate, sfiorate, accarezzate e piazzate da Dustin che vola a prendersi il terzo parziale per 6-2.

Brown non scherza neanche in risposta, propinando a Nick veri e propri siluri. Ma ecco che la seconda reazione del tennista Aussie non si fa attendere e, nonostante Dustin continui a produrre un tennis esemplare, è l’australiano ad accaparrarsi il quarto set per 6-4.

Tutto si decide al quinto.

I due avanzano in perfetto equilibrio fino al 3-3; ma ecco che, per l’ennesima volta, la pioggia viene a rovinare la festa in quel di Wimbledon. Il match è sospeso sulla quarta palla break a favore di Kyrgios…

Esce il sole e si riprende a giocare veros le 18.40. E…ennesimo colpo di genio di Dustin Brown che annulla la palla break con l’immancabile stop volley. Tuttavia, alla fine, arriva il break australiano. Kyrgios è preciso, attento e con il servizio spiazza l’avversario allungando le distanze sul 5-3. Ma Dustin è ancora lì, più funambolo che mai e, volé dopo volé, si avvicina al 4-5. Ma finisce qui. Nick Kyrgios fa suo l’incontro ma grande, grandissimo onore a Dustin Brown che, ancora e più che mai, ha saputo incantare il pubblico di Church Road. Il tennista Aussie mette a segno ben 27 ace a fronte dei 22 del tedesco; il massimo della velocità raggiunta è di 139 miglia per Nick e 129 per Dustin. Questi incappa in 30 gratuiti, a fronte dei 16 di Kyrgios, mette a segno 78 vincenti, Nick 55; Brown conquista un totale di 138 punti, Kyrgios 150.

[PR] J.M. del Potro b. [4] S. Wawrinka 3-6 6-3 7-6(2) 6-3 (Raoul Ruberti)

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Pioggia su Londra, come Dio la mandasse, come se fosse una novità. Ma il campo centrale, oltre a un secolo abbondante di storia del tennis, può vantare anche un tetto e così almeno un match può iniziare indisturbato all’orario stabilito. Stan Wawrinka – la testa di serie – ha assunto Richard Krajicek per superare finalmente le sue difficoltà con l’erba, la superficie sulla quale il suo tennis riesce di meno. Chissà se per premiarlo o per punirne la hybris, la sorte lo ha messo da subito davanti ad una prova complicatissima. Juan Martin del Potro – è lui il suo avversario – si guarda attorno come Ulisse, che dopo tanti anni fa ritorno a Itaca e alla casa che un tempo abitava. I troppi infortuni fanno sembrare la sua semifinale del 2013 e la semifinale olimpica dell’anno precedente, giocate proprio qui, immagini di una vita fa. Raramente due campioni Slam si affrontano così presto in un torneo, a maggior ragione nel torneo di tennis per eccellenza, e la sfida accresce il suo fascino se si pensa che “delPo” e “Iron Stan” sono coloro che si sono avvicendati nel ruolo di unico tennista in grado di mettere in discussione il dominio dei Fab Four.

Le statistiche del primo turno dicono 20 vincenti a testa di dritto, 11 a zero per Wawrinka col rovescio, ovvero il colpo che, nel caso di del Potro, sollecita il polso operato più e più volte. Ci si aspetterebbe quindi di vederlo pressato proprio su quel fondamentale. E invece, quasi a volergli far perdere fiducia anche nel dritto, per i primi punti lo svizzero gli gioca dal ‘lato forte’. La scelta paga: dopo due game tenuti a zero, un paio di errori di “Palito” proprio con il dritto concedono il primo break della sfida. Lo schema dello svizzero si rivela semplice: si mantiene attaccato alla linea di fondo, serve sul rovescio e ottenuta una risposta in back spinge dal lato opposto: quando riesce a parare i siluri di dritto diagonale dell’avversario in corsa, quelli poi ricadono nell’altra metà campo lasciata vuota e il punto è sicuro. Una improvvisa confusione regala a del Potro due palle del contro-break, ma non dura a sufficienza da lasciargliele concretizzare. Wawrinka conquista il set e quel momento sembra essere stato soltanto una nuvola passeggera. Era invece un campanello d’allarme: Stan è in netto calo e nel quarto game del secondo set, con un doppio fallo, concede il break che pochi punti prima non era riuscito a prendersi. Pur cigolante, del Potro è di nuovo in partita. La verifica elettronica allunga il set ancora di un turno di battuta ma la parità è raggiunta: uno a uno, nuovo atto.

Quattro errori del dritto rosso-crociato, uno diverso dall’altro, e il terzo set si apre con un servizio perso. Un ritorno del raziocinio, lo scambio più lungo del match (16 colpi) e il break è presto recuperato, col dubbio che la partita sia in equilibrio di punteggio solo perché entrambi stanno giocando malissimo – dubbio subito fugato dal terzo e quarto turno di battuta persi consecutivamente. Mentre finalmente il livello risale e l’equilibrio ritorna, c’è come spesso capita con del Potro un momento per sorridere: Wawrinka chiede il challenge, giudicando fuori una palla dentro di una trentina di centimetri. L’argentino lo prende un po’ in giro, Stan mima con le dita gli occhiali di cui avrebbe bisogno. Prima per demeriti e poi per meriti, in ogni caso, il set senza strappi va deciso al tie-break: lì Del Potro trova tutte le prime di cui ha bisogno, mentre Wawrinka manda largo un rovescio, commette doppio fallo e sbaglia di dritto l’ultimo punto. Il povero gigante d’argilla, col suo tennis a metà, è per la prima volta in vantaggio.

E adesso ha un’occasione enorme. Deve guardarsi nel riflesso della bottiglietta d’acqua, l’argentino, e vedere se stesso prima delle operazioni, prima dei chirurghi. Forse lo fa: faticando e annullando palle break fin dal primo gioco, riesce a rimanere sempre un pizzico avanti allo svizzero, finché quest’ultimo per un game va in tilt. Un game fatale perché del Potro non solo gli strappa il servizio, ma può andare lui a servire per il match. I colpi di Wawrinka, pur bellissimi, sono spariti troppe volte nel corso del match, e saper giocare del gran tennis non può bastare senza una strategia di gioco che duri a lungo. 30-15. Un rovescio bimane steccato, l’emblema della sfortuna della “Torre di Tandil”, inganna lo svizzero e porta la palla dell’incontro. Un rovescio monomane steccato, stavolta suo, lo chiude. L’ultima volta che Juan Martin del Potro e Stan Wawrinka si erano affrontati sull’erba aveva vinto lo svizzero in tre facili set, ma lo abbiamo detto, lo abbiamo detto ed è vero: era proprio una vita fa.

[10] T. Berdych b. B. Becker 6-4 6-1 6-2 (Alberto Prestileo)

Vittoria particolarmente agevole quella di Tomas Berdych che accede al terzo turno battendo il tedesco Becker 6-4 6-1 6-2. Il ceco gioca una partita molto solida fin dall’inizio, concedendo appena un punto nei primi due turni di battuta. Anche Becker è però molto cinico da questo punto di vista, chiudendo a zero i primi due turni di battuta. La partita va avanti senza particolari sussulti fino al 5-4 Berdych e servizio Becker. Il tedesco concede le prime due palle Break del match e Tomas è abilissimo a sfruttare la seconda per chiudere il set 6-4. Il secondo parziale è di tutt’altro genere: la testa di serie numero 10 brekka due volte l’avversario, portandosi così in vantaggio 2 set a zero in poco meno di un’ora di partita. Il terzo set è praticamente fotocopia del secondo: Berdych non ha problemi a strappare il servizio all’avversario e a chiudere la pratica con il punteggio di 6-4 6-1 6-2 e approdare così al terzo turno dei Championships.

[12] J.- W. Tsonga b. J. Monaco 6-1 6-4 6-3 (Federico Carducci)

Jo-Wilfried Tsonga supera senza difficoltà l’argentino Juan Monaco accedendo al terzo turno di Wimbledon 2016 e portandosi 6-0 negli scontri diretti. Partita praticamente senza storia quella disputata sul Campo 12, con il francese dominatore in lungo e in largo della sfida pur non dovendo mai spingere sull’acceleratore in modo eccessivo. Troppa la differenza di potenza tra i due giocatori, troppa la differenza di attitudine all’erba perché si possa assistere ad una sfida equilibrata. Il primo set si risolve in meno di 20 minuti, con il transalpino che concede appena due punti al servizio e trova due break consecutivi nel quarto e nel sesto gioco. Il secondo set sembra ricalcare la stessa traccia del primo, con altri due break consecutivi di Tsonga nel primo e nel terzo gioco, ma la testa di serie numero 12 accusa un piccolo passaggio a vuoto, perdendo il servizio nel quarto gioco e dando una piccola chance di rientro al sudamericano. Portatosi faticosamente avanti 4-2, però, il francese riprende il suo ritmo martellante con il servizio e col dritto controllando la frazione fino al 6-4 finale. La terza partita si apre con i due giocatori che difendono a 0 il turno di battuta, ma nel terzo game Tsonga strappa il servizio a Monaco. L’argentino, tuttavia, ha sempre dimostrato di essere un giocatore caparbio e, pur trovandosi praticamente con le spalle al muro, non si scoraggia regalando al pubblico momenti di tennis divertente ed entusiasmante. Dall’altra parte della rete c’è, tuttavia, un giocatore determinato a fare strada in un torneo nel quale vanta due semifinali, e dunque a risparmiare più energia possibile; sul 5-3 in suo favore, infatti, il francese strappa ancora la battuta all’avversario chiudendo la pratica dopo 1 ora e 22 minuti. Nel terzo turno il numero 12 del mondo affronterà il vincente della sfida tra John Isner e l’australiano Barton, mentre per Monaco continua la tradizione negativa che lo vuole incapace di battere un Top-20 sia sull’erba che negli Slam.

Risultati:

Secondo turno

J.M. del Potro b. [4] S. Wawrinka 3-6 6-3 7-6(2) 6-3
[15] N. Kyrgios b. D. Brown 6-7(3) 6-1 2-6 6-4 6-4
[10] T. Berdych b. B. Becker 6-4 6-1 6-2
[12] J.W. Tsonga b. J. Monaco 6-1 6-4 6-3
[24] A. Zverev vs M. Youzhny 6-4 3-6 6-0 4-6 2-1 sospesa
[22] F. Lopez vs F. Fognini 3-6 6-7 6-3 6-3 6-3
[32] L. Pouille b. D. Young 6-4 6-3 6-3
[18] J. Isner b. [Q] M. Barton 7-6(8) 7-6(3) 7-6(8)

Terzo turno

[3] R. Federer vs D. Evans 6-4 6-2 6-2
[1] N. Djokovic vs [28] S. Querrey 6-7 1-6 sospesa
[6] M. Raonic vs [27] J. Sock
[5] K. Nishikori vs A. Kuznetsov
[11] D. Goffin vs D. Istomin
[9] M. Cilic vs [Q] L. Lacko 6-3 6-3 0-1 sospesa
G. Dimitrov vs S. Johnson 3-4 sospesa
P.H. Herbert vs N. Mahut 6-7 4-6 2-1 sospesa

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