Wimbledon interviste, Tsonga: “È un po' ingiusto che debba giocare tre giorni consecutivi”

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Wimbledon interviste, Tsonga: “È un po’ ingiusto che debba giocare tre giorni consecutivi”

Wimbledon interviste, terzo turno: J. Tsonga b. J. Isner 6-7(3) 3-6 7-6(5) 6-2 19-17. L’intervista del dopo partita a Jo-Wilfried Tsonga

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Non so se lo sai, ma a Wimbledon non hai mai perso un match al quinto set. Il tuo record è di 6-0.
Non lo sapevo, non lo sapevo e oggi sono felice di aver vinto ancora un’altro match. È bello essere vivi e sperò che recupererò bene e domani sarò pronto per giocare.

Quanto ti sei sentito sollevato dopo aver fatto il break nel set finale?
È stata una bella sensazione avere intascato quel break in quel momento e dopo di ciò ho giocato molto bene sul mio servizio e ho chiuso finalmente. Comunque John ha fatto un gran lavoro al servizio e oggi ci è andato molto vicino.

Isner ci ha detto che vorrebbe che ci fosse il tie-break nell’ultimo set. Tu saresti a favore?
Sai, per me è 50 e 50. Ovviamente per noi è meglio farla finita perché comunque il vincitore deve giocare un altro match e alcune volte è meglio per il corpo. Ma allo stesso tempo è bello per il pubblico e la storia che si crea attorno, non so cosa dire, non so se sono a favore o contro. Comunque oggi funziona così e noi giochiamo così, la cosa più difficile per i giocatori è giocare il giorno dopo ma io domani gioco sicuramente. È un po’ triste perché ho vinto il mio primo match qualche giorno fa e ho dovuto aspettare due giorni per giocare il secondo, non mi avevano messo in programma nel secondo giorno. Ora capisci, devo giocare tre giorni di fila ed è un po’ ingiusto ma io sono pronto per questo. Domani è un altro giorno.

Puoi parlarci del pubblico e di come ti abbia aiutato?
Oggi sono stato sorpreso di aver ricevuto esattamente lo stesso benvenuto che avevo ricevuto ieri, perché già ieri era stato speciale. Quando sono sceso in campo con John tutto il pubblico stava in piedi ad applaudire, è stato bello. Oggi è stata la stessa cosa e non so il perché tuttavia è stata un’atmosfera davvero bella.

Quando vedi un risultato come quello di ieri, dove Novak che sembrava imbattibile viene sconfitto, questa cosa ti cambia la mentalità? Ti fa aprire uno spiraglio?
Credo che per molti di noi significa che qualcun altro andrà a vincere uno Slam, ma tutto qui. Quando vedi uno come Novak perdere, pensi semplicemente che forse ci sarà un nuovo campione.

Quando oggi hai visto il punteggio con Isner arrivare sul 6 pari, 10 pari, 12 pari, hai iniziato a pensare un po’ a Nicolas Mahut?
Un po’, un po’ (sorride). Per me non era molto importante il tempo che avrei passato in campo, per me la cosa importante era vincere e continuare. Io ero concentrato sul gioco e non molto sulle altre cose, ma ad essere onesto per un momento mi sono detto: forse sarà lunga come quella con Nicolas.

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