Wimbledon donne: Serena Williams controlla, Cibulkova compie l'impresa

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Wimbledon donne: Serena Williams controlla, Cibulkova compie l’impresa

Vincendo nove game consecutivi contro Svetlana Kuznetsova, Serena Williams ha mostrato di cosa è ancora capace quando gioca sull’erba. Ma l’impresa del giorno è quella di Dominika Cibulkova

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Ottavi di finale femminili: otto partite sono tante da commentare. Per questo salto qualsiasi preambolo e comincio subito seguendo l’ordine del tabellone, dall’alto in basso.

Parte Alta
Numero uno: Serena Williams. Contro Kuznetsova Serena ha mostrato che rimane lei la favorita del torneo. Ho seguito parzialmente il suo match, e il modo in cui lo ha risolto lascia intendere che sull’erba può davvero puntare al 22mo slam: Kuznetsova si era trovata avanti 5-4 e servizio nel primo set. Con un game di risposta perfetto (una risposta vincente e due dritti efficacissimi + un doppio fallo di Sveta) Serena ha pareggiato i conti sul 5-5 e da lì in poi non ha più concesso game all’avversaria: 7-5, 6-0. Passare dal 4-5, alla vittoria a zero nel secondo set significa mettere in sequenza nove game. Farlo contro Kuznetsova non è cosa da tutte.

Serena ha quindi vinto il primo scontro russo/americano. Ma se ne prospetta un altro al prossimo turno, contro Pavlyuchenkova. Anastasia a sua volta è uscita vincitrice del secondo scontro tra giocatrici russe e statunitensi in programma negli ottavi: ha sconfitto Coco Vandeweghe in due set (6-3, 6-3).
Ho seguito gran parte del match e devo dire che la partita ha avuto un andamento abbastanza insolito sul piano tattico. Si affrontavano due giocatrici che hanno il punto debole nella mobilità laterale; entrambe hanno però deciso di misurarsi sui loro punto forte: la capacità di colpire con grande potenza. Per evitare di dover correre troppo, tutte e due hanno preferito non aprire gli angoli del palleggio, cercando soprattutto la profondità nella zona centrale. E così per lunghi tratti di match si è assistito a scambi basati su colpi profondi e violenti, che però atterravano al massimo uno-due metri a destra o a sinistra rispetto all’asse centrale del campo. Fossero state palle meno pesanti sarebbe stato possibile provare a “girare” intorno alla palla per colpire il più possibile di dritto. Ma la velocità del palleggio era tale da non dare assolutamente il tempo di spostarsi per cercare di eseguire il loro colpo preferito (il dritto). Alla fine la maggior solidità di Pavlyuchenkova è stata determinante: appena 7 errori gratuiti contro i 22 di Vandeweghe, che ha anche servito con un deficitario 49% di prime.
Ora contro Serena le cose si complicheranno molto, visto che Williams è in grado di stringere gli angoli sia di dritto che di rovescio con soluzioni che invece Coco non possiede.

 

Il secondo quarto di finale della parte alta sarà tra Dominika Cibulkova ed Elena Vesnina. Nel momento in cui scrivo ho potuto solo vedere in registrata (grazie ai video archiviati in sala stampa) la parte finale del match vinto da Cibulkova contro Radwanska (6-3, 5-7, 9-7): scambi di una intensità impressionante, con Cibulkova in costante spinta e Radwanska capace di contenere e rimandare (quasi) tutto. Giocare in quel modo al limite delle tre ore è una impresa straordinaria, come la stessa Dominika ha confermato in conferenza stampa. E lo ha fatto in modo curioso: ha esordito dicendo che si trattava della partita più faticosa della sua carriera; ma lo ha espresso utilizzando una formula dubitativa. Poi, dopo aver ripercorso attraverso le domande dei giornalisti le diverse fasi del match ha concluso dicendo: “Si tratta senza dubbio del match più faticoso della mia carriera”. Come a dire che quanto più ci ragionava tanto più aumentava la sua convinzione. Ha raccontato di avere retto fino in fondo solo grazie alla “tigna” mentale, perché sentiva ormai il corpo a pezzi.

Con queste premesse sembrerebbe quasi spacciata in vista del prossimo turno, in programma senza giorno di riposo, se non fosse che trova di fronte un’altra giocatrice reduce da una vittoria 9-7 al terzo (appena dodici minuti di gioco in meno rispetto alle tre ore di Cibulkova). Elena Vesnina ha sconfitto 5-7, 6-1, 9-7 la sua compagna di doppio Makarova, sovvertendo le indicazioni degli ultimi 12 anni di tornei. Infatti era dal 2004 che Vesnina non strappava più un set a Makarova; dopo aver vinto il loro confronto da teenager, ne erano seguiti altri sei, tutti persi in due set. Ma questo è un periodo di grande forma per Vesnina, che sta giocando un tennis di efficace aggressività con un dritto particolarmente incisivo. Ha scelto il momento migliore per interrompere la serie negativa contro la compagna Makarova.

Parte Bassa
Simona Halep l’ha spuntata alla distanza contro Madison Keys (6-7, 6-4, 6-3), che ha ceduto soprattutto sul piano fisico. L’impressione che si era avuta in campo, cioè di un problema determinato dai crampi, è stata confermata dalla protagonista. Madison nell’intervista ha detto: “Non mi venivano i crampi durante un match da più di cinque anni, ho scelto il giorno giusto per averli…” Ma poi ha spiegato che probabilmente un ruolo l’ha giocato anche la tensione, oltre alla stanchezza per un periodo molto intenso di tornei.
Con questa eliminazione Keys rimane ancora lontana dal miglior risultato Slam della carriera (la semifinale degli Australian Open 2015), ma penso che debba vedere il bicchiere mezzo pieno: sta evidenziando costanti progressi tecnici. Nel primo set contro Halep ha giocato con molta attenzione mostrando miglioramenti nel footwork: arrivava quasi sempre molto bene sulla palla, e quando Madison riesce ad approcciare la palla come si deve diventa una giocatrice che tira colpi di rara potenza. Halep stessa lo ha confermato in conferenza stampa (“È durissima reggere la sua velocità”). E questo non fa che aumentare i meriti di Simona, che ha saputo risollevarsi da un primo set perso in modo amaro (4 set point mancati). A lungo andare credo che per spostare l’equilibrio del match abbia contato anche la maggiore esperienza ad alti livelli.

Halep troverà come avversaria Angelique Kerber, l’unica rimasta a non avere ancora perso un set. Angelique ha rischiato qualcosa solo al terzo turno contro Witthoeft (4 set point salvati al tie break), ma per il resto ha ceduto pochissimi game: 6-2, 6-2 a Robson, 6-1, 6-4, a Lepchenko, 7-6, 6-1 a Witthoeft, fino all’ultimo 6-3, 6-1 a Misaki Doi. Ho riportato per esteso il suo percorso perché il dubbio che rimane sul torneo di Kerber è quello relativo all’effettiva consistenza delle avversarie. Un dubbio che sicuramente ci toglieremo contro Halep: chi vincerà sarà una seria candidata alla finale.

L’ultimo quarto è quello tra Venus Williams e Yaroslava Shvedova. Venus a 36 anni compiuti (è nata il 17 giugno del 1980) mostra di sapersi ancora esprimere alla grande sull’erba. Di fronte aveva una giocatrice come Carla Suarez Navarro che anno dopo anno adatta sempre meglio il proprio tennis anche ai campi rapidi. Nel post match Carla ha spiegato come non sia riuscita a rispondere come avrebbe voluto, e questo a lungo andare ha finito per impedirle di mettere la necessaria pressione all’avversaria. Personalmente per spiegare l’esito del match aggiungerei anche la straordinaria classe di Venus che, come quasi contemporaneamente stava facendo Serena sul Centrale, ha saputo raddrizzare un match che si stava mettendo male (era sotto 3-5), gestendo con superiore lucidità le pause per pioggia che hanno spezzettato i game conclusivi del primo set. 7-6, 6-4 il risultato finale.

Per chiudere resta da raccontare l’impresa di Yaroslava Shvedova. Insieme a Vesnina è l’altra giocatrice non testa di serie approdata tra le ultime otto. Nel ranking WTA oggi Vesnina è numero 50 del mondo, mentre Shvedova è addirittura numero 96. Eppure la sua presenza sorprende relativamente, visto che nella carriera ha mostrato di saper raggiungere picchi di gioco notevolissimi. Discontinua come poche, è capace di eclissarsi per mesi prima di riemergere con prestazioni straordinarie.
Confesso che è da un po’ di tempo che vorrei scrivere un articolo su di lei, parlando delle giocatrici che non riescono a raggiungere in carriera i risultati che sembrerebbero alla loro portata nei giorni migliori. Ma per questo articolo, che dovrebbe avere un titolo del tipo “Talenti inespressi”, fatico a trovare giocatrici in attività che possano essere paragonate a Shvedova per quanto è grande la distanza tra potenziale massimo e risultati effettivamente ottenuti.
Purtroppo non sono riuscito a seguire il suo match contro Safarova (sconfitta per 6-2, 6-4), ma per una volta i precedenti (Shvedova era in vantaggio 3 a zero) sono stati confermati.

A proposito di precedenti, concludo con il quadro riassuntivo:
Serena vs Pavlyuchenkova: 5-0
Cibulkova vs Vesnina: 3-3
Halep vs Kerber: 3-1
Venus vs Shvedova: mai incontrate

Segnalo infine che l’unico confronto disputato su erba è relativo a un match di Wimbledon 2009, vinto da Vesnina 7-5, 4-6, 6-4 su Cibulkova.

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Wimbledon, entry list: con Berrettini sono cinque gli azzurri, sei le italiane. Presenti anche Raonic e Monfils

Riammessi russi e bielorussi. Presenti tutti i principali favoriti, da Alcaraz a Swiatek, con Djokovic e Rybakina. Si parte il 3 luglio

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Centre Court - Wimbledon 2022 (foto Twitter @Wimbledon)
Centre Court - Wimbledon 2022 (foto Twitter @Wimbledon)

Gli organizzatori del torneo di Wimbledon hanno rilasciato le entry list, le liste dei partecipanti, all’edizione 2023 del torneo che inizierà lunedì 3 luglio. Ricordiamo che quest’anno sono riammessi i tennisti russi e bielorussi. Tra gli uomini è presente anche il finalista del 2021 Matteo Berrettini, che dunque porta a cinque il numero di azzurri presenti, assieme a Sinner, Musetti, Sonego e Fognini. A sfruttare il ranking protetto sono Raonic, Monfils, Harris, Dellien, Pella, Chardy e Vesely. Nella lista degli esclusi, al sesto posto, troviamo Matteo Arnaldi, attuale numero 105 del mondo, mentre un po’ più in basso, 14°, c’è David Goffin.
Di seguito l’intero elenco maschile, con a destra la classifica del tennista.

1 ALCARAZ, Carlos (ESP) 1
2 MEDVEDEV, Daniil 2
3 DJOKOVIC, Novak (SRB) 3
4 RUUD, Casper (NOR) 4
5 TSITSIPAS, Stefanos (GRE) 5
6 RUNE, Holger (DEN) 6
7 RUBLEV, Andrey 7
8 SINNER, Jannik (ITA) 8
9 FRITZ, Taylor (USA) 9
10 AUGER-ALIASSIME, Felix (CAN) 10
11 KHACHANOV, Karen 11
12 TIAFOE, Frances (USA) 12
13 HURKACZ, Hubert (POL) 13
14 NORRIE, Cameron (GBR) 14
15 CORIC, Borna (CRO) 16
16 PAUL, Tommy (USA) 17
17 MUSETTI, Lorenzo (ITA) 18
18 DE MINAUR, Alex (AUS) 19
19 BERRETTINI, Matteo (ITA) 20
20 CARRENO BUSTA, Pablo (ESP) 21
21 CILIC, Marin (CRO) 22
22 BAUTISTA AGUT, Roberto (ESP) 23
23 EVANS, Daniel (GBR) 24
24 KYRGIOS, Nick (AUS) 25
25 STRUFF, Jan-Lennard (GER) 26
26 ZVEREV, Alexander (GER) 27
27 CERUNDOLO, Francisco (ARG) 28
28 KORDA, Sebastian (USA) 29
29 VAN DE ZANDSCHULP, Botic (NED) 30
30 SHAPOVALOV, Denis (CAN) 31
31 NISHIOKA, Yoshihito (JPN) 32
32 DIMITROV, Grigor (BUL) 33
33 RAONIC, Milos (CAN) PR 33
34 DAVIDOVICH FOKINA, Alejandro (ESP) 34
35 SHELTON, Ben (USA) 35
36 MONFILS, Gael (FRA) PR 35
37 KECMANOVIC, Miomir (SRB) 36
38 ZAPATA MIRALLES, Bernabe (ESP) 37
39 HUMBERT, Ugo (FRA) 38
40 GRIEKSPOOR, Tallon (NED) 39
41 LEHECKA, Jiri (CZE) 40
42 MURRAY, Andy (GBR) 41
43 CRESSY, Maxime (USA) 42
44 RUUSUVUORI, Emil (FIN) 43
45 BAEZ, Sebastian (ARG) 44
46 SONEGO, Lorenzo (ITA) 45
47 ETCHEVERRY, Tomas Martin (ARG) 46
48 MANNARINO, Adrian (FRA) 47
49 HARRIS, Lloyd (RSA) PR 47
50 BUBLIK, Alexander (KAZ) 48
51 WOLF, J.J. (USA) 49
52 GASQUET, Richard (FRA) 50
53 LAJOVIC, Dusan (SRB) 51
54 NAKASHIMA, Brandon (USA) 52
55 YMER, Mikael (SWE) 53
56 JARRY, Nicolas (CHI) 54
57 BARRERE, Gregoire (FRA) 55
58 MCDONALD, Mackenzie (USA) 56
59 DJERE, Laslo (SRB) 57
60 CARBALLES BAENA, Roberto (ESP) 58
61 WU, Yibing (CHN) 59
62 DRAPER, Jack (GBR) 60
63 MOUTET, Corentin (FRA) 61
64 KARATSEV, Aslan 62
65 CACHIN, Pedro (ARG) 63
66 HANFMANN, Yannick (GER) 64
67 BONZI, Benjamin (FRA) 65
68 RAMOS-VINOLAS, Albert (ESP) 66
69 PURCELL, Max (AUS) 67
70 KUBLER, Jason (AUS) 68
71 LESTIENNE, Constant (FRA) 69
72 ZHANG, Zhizhen (CHN) 70
73 THOMPSON, Jordan (AUS) 71
74 ALTMAIER, Daniel (GER) 72
75 CECCHINATO, Marco (ITA) 73
76 DELLIEN, Hugo (BOL) PR 73
77 GIRON, Marcos (USA) 74
78 EUBANKS, Christopher (USA) 75
79 PELLA, Guido (ARG) PR 75
80 BORGES, Nuno (POR) 76
81 MUNAR, Jaume (ESP) 77
82 RINDERKNECH, Arthur (FRA) 78
83 VAN ASSCHE, Luca (FRA) 79
84 FUCSOVICS, Marton (HUN) 80
85 HUESLER, Marc-Andrea (SUI) 81
86 POPYRIN, Alexei (AUS) 82
87 MOLCAN, Alex (SVK) 83
88 SHEVCHENKO, Alexander 84
89 O’CONNELL, Christopher (AUS) 85
90 IVASHKA, Ilya 86
91 HALYS, Quentin (FRA) 87
92 WAWRINKA, Stan (SUI) 88
93 CHARDY, Jeremy (FRA) PR 88
94 ISNER, John (USA) 89
95 GALAN, Daniel Elahi (COL) 90
96 THIEM, Dominic (AUT) 91
97 KRAJINOVIC, Filip (SRB) 92
98 SCHWARTZMAN, Diego (ARG) 93
99 CORIA, Federico (ARG) 94
100 VESELY, Jiri (CZE) PR 94
101 VUKIC, Aleksandar (AUS) 95
102 MONTEIRO, Thiago (BRA) 96
103 VARILLAS, Juan Pablo (PER) 97
104 SAFIULLIN, Roman 98

Spostandoci alle donne, anche qui ovviamente sono presenti tutte le principali favorite, e le italiane sono sei. La prima azzurra delle escluse è Lucrezia Stefanini, numero 105 del mondo, che entrerà nel tabellone principale se nelle prossime settimane arriveranno almeno quattro forfait.

 

1 SWIATEK, Iga (POL) 1
2 SABALENKA, Aryna 2
3 PEGULA, Jessica (USA) 3
4 RYBAKINA, Elena (KAZ) 4
5 GARCIA, Caroline (FRA) 5
6 GAUFF, Coco (USA) 6
7 JABEUR, Ons (TUN) 7
8 SAKKARI, Maria (GRE) 8
9 KASATKINA, Daria 9
10 KVITOVA, Petra (CZE) 10
11 KUDERMETOVA, Veronika 11
12 BENCIC, Belinda (SUI) 12
13 KREJCIKOVA, Barbora (CZE) 13
14 HADDAD MAIA, Beatriz (BRA) 14
15 SAMSONOVA, Liudmila 15
16 PLISKOVA, Karolina (CZE) 16
17 OSTAPENKO, Jelena (LAT) 17
18 AZARENKA, Victoria 18
19 ZHENG, Qinwen (CHN) 19
20 KEYS, Madison (USA) 20
21 LINETTE, Magda (POL) 21
22 VEKIC, Donna (CRO) 22
23 ALEXANDROVA, Ekaterina 23
24 POTAPOVA, Anastasia 24
25 KALININA, Anhelina (UKR) 25
26 TREVISAN, Martina (ITA) 26
27 BEGU, Irina-Camelia (ROU) 27
28 MERTENS, Elise (BEL) 28
29 BADOSA, Paula (ESP) 29
30 ZHANG, Shuai (CHN) 30
31 CIRSTEA, Sorana (ROU) 31
32 BOUZKOVA, Marie (CZE) 32
33 ROGERS, Shelby (USA) 33
34 STEPHENS, Sloane (USA) 35
35 GIORGI, Camila (ITA) 36
36 MARTIC, Petra (CRO) 37
37 PERA, Bernarda (USA) 38
38 KOSTYUK, Marta (UKR) 39
39 STRYCOVA, Barbora (CZE) SR 39
40 ZHU, Lin (CHN) 40
41 ANDREESCU, Bianca (CAN) 41
42 MUCHOVA, Karolina (CZE) 42
43 COCCIARETTO, Elisabetta (ITA) 43
44 GRACHEVA, Varvara 44
45 COLLINS, Danielle (USA) 45
46 TOMLJANOVIC, Ajla (AUS) 46
47 SINIAKOVA, Katerina (CZE) 47
48 NOSKOVA, Linda (CZE) 48
49 PARKS, Alycia (USA) 49
50 SASNOVICH, Aliaksandra 50
51 FERNANDEZ, Leylah (CAN) 51
52 PAOLINI, Jasmine (ITA) 52
53 KALINSKAYA, Anna 53
54 MCNALLY, Caty (USA) 54
55 SAVILLE, Daria (AUS) SR 54
56 SHERIF, Mayar (EGY) 55
57 FRUHVIRTOVA, Linda (CZE) 56
58 VONDROUSOVA, Marketa (CZE) 57
59 DAVIS, Lauren (USA) 58
60 CORNET, Alize (FRA) 59
61 BOGDAN, Ana (ROU) 60
62 PUTINTSEVA, Yulia (KAZ) 61
63 WANG, Xiyu (CHN) 62
64 TSURENKO, Lesia (UKR) 63
65 MARIA, Tatjana (GER) 64
66 KOVINIC, Danka (MNE) 65
67 CRISTIAN, Jaqueline (ROU) SR 65
68 BLINKOVA, Anna 66
69 BUCSA, Cristina (ESP) 67
70 MASAROVA, Rebeka (ESP) 68
71 SORRIBES TORMO, Sara (ESP) SR 68
72 STEARNS, Peyton (USA) 69
73 ERRANI, Sara (ITA) 70
74 TOMOVA, Viktoriya (BUL) 71
75 NIEMEIER, Jule (GER) 72
76 KONTAVEIT, Anett (EST) 73
77 GRABHER, Julia (AUT) 74
78 TEICHMANN, Jil (SUI) 75
79 KANEPI, Kaia (EST) 76
80 PARRY, Diane (FRA) 77
81 WANG, Xinyu (CHN) 78
82 MARINO, Rebecca (CAN) 79
83 BAINDL, Kateryna (UKR) 80
84 BONAVENTURE, Ysaline (BEL) 81
85 NAVARRO, Emma (USA) 82
86 RISKE-AMRITRAJ, Alison (USA) 83
87 OSORIO, Camila (COL) 84
88 RAKHIMOVA, Kamilla 85
89 PETERSON, Rebecca (SWE) 86
90 FRECH, Magdalena (POL) 87
91 ZANEVSKA, Maryna (BEL) 88
92 VOLYNETS, Katie (USA) 90
93 MARTINCOVA, Tereza (CZE) 91
94 FRIEDSAM, Anna-Lena (GER) 92
95 PARRIZAS DIAZ, Nuria (ESP) 93
96 BRENGLE, Madison (USA) 94
97 UDVARDY, Panna (HUN) 95
98 GALFI, Dalma (HUN) 96
99 SCHMIEDLOVA, Anna Karolina (SVK) 98
100 DOLEHIDE, Caroline (USA) 99
101 LIU, Claire (USA) 100
102 BETOVA, Margarita SR 100
103 PODOROSKA, Nadia (ARG) 101
104 BRONZETTI, Lucia (ITA) 102

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evidenza

Wimbledon: tutte le novità dell’edizione 2023

La 136esima edizione di Wimbledon andrà in scena dal 3 al 16 luglio 2023. Dalla tematica ambientale all’anniversario per la nascita della WTA, ecco tutte le novità

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«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi» sono le parole che Giuseppe Tomasi di Lampedusa faceva pronunciare al nipote del principe di Salina, Tancredi, nel suo romanzo più famoso Il Gattopardo. E forse qualcosa di lontanamente in comune ce l’hanno l’aristocratica famiglia siciliana in declino che tenta di adattarsi alla modernità per sopravvivere e il torneo più prestigioso del mondo che trattiene nel tennis la sua anima più élitaria ma che non può esimersi da un’apertura al cambiamento per non invecchiare.

E così, l’All England Law Tennis Club ha dovuto accettare “quello che fanno tutti” e fare dietro-front sulla decisione di escludere i tennisti russi e bielorussi dalla competizione come invece hanno fatto lo scorso anno; i tennisti parteciperanno come atleti neutrali. Le parole del presidente Ian Hewitt (al suo ultimo Wimbledon come presidente, al suo posto ci sarà Deborah Jevans) nascondono una certa delusione per una politica evidentemente sbagliata. Ma ammettere di aver sbagliato è forse la cosa più difficile per l’essere umano.

 “Il nostro annuncio è stato fatto il mese scorso dopo un’attenta e profonda considerazione. All’epoca, abbiamo esposto le motivazioni che hanno ispirato la nostra decisione e perché. Tenendo conto di tutte le circostanze, riteniamo che questa sia la decisione migliore per Wimbledon quest’anno. È stata una decisione difficile e impegnativa, che è stata presa con il pieno sostegno del nostro governo britannico e degli organismi internazionali interessati al tennis, ma non diminuisce in alcun modo la nostra totale condanna dell’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia“.

 

In ogni caso, il supporto alla causa ucraina da parte della Wimbledon Foudation – l’organizzazione benefica collegata al torneo che quest’anno festeggia dieci anni di attività, sono tangibili.

“Siamo lieti di condividere che, in collaborazione con la LTA (la Federazione del tennis britannico), doneremo ai soccorsi ucraini una sterlina per ogni titolare di biglietto ai Campionati di quest’anno, il che si tradurrà in un contributo di oltre mezzo milione di sterline. Lavoreremo ancora una volta con i Consigli di Merton e Wandsworth e con la Croce Rossa britannica per invitare 1.000 rifugiati ucraini a unirsi a noi per un giorno a Wimbledon, inclusi biglietti, cibo e bevande e trasporti.”

E soprattutto, concreto sarà l’aiuto economico ai tennisti ucraini, già invocato da diverse tenniste come Elina Svitolina, Lesia Tsurenko, Marta Kostyuk e la numero uno Iga Swiatek. “Per i giocatori ucraini, l’All England Club e la LTA finanzieranno le spese di alloggio di due stanze per tutti i giocatori del tabellone principale e delle qualificazioni per l’intera stagione sull’erba. A quei giocatori verrà anche offerta l’opportunità di allenarsi sui campi dell’All England Club o tramite l’LTA sui campi di Surbiton tra la loro ultima partita al Roland-Garros e il sabato prima della settimana di qualificazione a Wimbledon”.

Alcune novità sono state introdotte anche per quanto riguarda il tennis giocato. Alla fine dello scorso anno era stata annunciata una modifica alla ferrea regola dell’abbigliamento bianco, con la possibilità per le tenniste di indossare pantaloncini di colore medio/scuro. La proposta avanzata dalla WTA è stata dunque confermata; restano ferme le regole già in vigore per l’utilizzo di altri indumenti e accessori.

Lo Slam sull’erba si adegua anche per quanto riguarda il formato del doppio maschile: come gli altri tornei Slam, si giocherà al meglio dei tre set invece del classico al meglio dei cinque. Anche il coaching fuori dal campo, adottato in tutto il circuito per un anno “di prova”, sarà concesso sui sacri prati di Church Road.

Il colosso bancario Barclays entra come sponsor ufficiale quest’anno con una generosa offerta (la più grande di sempre ma di cui non è stato reso noto l’importo) a favore della Wimbledon Foundation per diffondere la cultura sportiva come veicolo per migliorare positivamente la vita della persone.

Il tema ambientale è probabilmente il più caldo del momento e anche ai Championship viene recepita la necessità di ridurre in maniera significativa gli sprechi. Da quest’anno, insieme ad Evian – sponsor dell’evento da tre lustri, verranno fornite ai giocatori delle borracce e in campo verranno installati dei distributori di acqua per riempirle. L’obiettivo è diventare Environment Positive entro il 2030 anche grazie alla graduale sostituzione dei generatori utilizzati durante il torneo a favore di strumenti che utilizzano energie rinnovabili.

Come l’anno scorso, il Wimbledon Lawn Tennis Museum sarà aperto gratuitamente ai possessori di biglietti del torneo. La mostra speciale di quest’anno è intitolata “Michael Cole: Capturing the Moment. Cole ha frequentato Wimbledon come fotografo per più di 40 anni, scattando quasi mezzo milione di fotografie durante quel periodo e saranno visibili nella mostra le sue più iconiche immagini dal 1969 al 1984.

Alla vigilia di Wimbledon sarà anche il 50° anniversario della fondazione della Women’s Tennis Association. Billie Jean King e altri membri delle Original 9 saranno ospiti speciali durante il torneo e a loro verrà riconosciuto il contributo fondamentale che hanno svolto nello sviluppo del nostro sport.

Questo sarà anche il 50esimo e ultimo anno di Gerry Armstrong come Arbitro ufficiale di Wimbledon. Durante la sua carriera di, Armstrong ha arbitrato 13 finali di campionati a Wimbledon, tra cui quattro finali di singolo maschile e tre finali di singolo femminile. Prenderà il suo posto una donna, Denise Parnell. Ex giocatrice professionista e arbitro internazionale, Denise ha ricoperto il ruolo di Assistente Arbitro a Wimbledon dal 2006 e assumerà il ruolo di Arbitro dal 2024. L’edizione 2024 avrà così due nuovi volti, entrambi femminili, a guidare la complessa macchina organizzativa del torneo di tennis più iconico del mondo.

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Flash

Wimbledon cambia idea: russi e bielorussi potranno giocare come atleti neutrali. In campo Medvedev, Sabalenka e Rublev

Resta il divieto per i giocatori che sostengano l’invasione dell’Ucraina anche a livello di finanziamenti ricevuti. Soddisfazione per la decisione da ATP e WTA

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Il torneo di Wimbledon con il sostegno del Governo britannico e della LTA, ha rovesciato la decisione che nel 2022 aveva impedito agli atleti russi e bielorussi di partecipare ai Championships (e a tutti gli altri tornei giocati nel Regno Unito) in seguito all’inizio della guerra tra Russia e Ucraina.

Lo ha comunicato il comitato organizzatore questa mattina:

“La nostra attuale intenzione è di accettare le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi al prossimo torneo di Wimbledon a condizione che gareggino come atleti ‘neutrali’ e rispettino determinate condizioni. Saranno proibite manifestazioni di sostegno all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e sarà vietato l’ingresso di giocatori che ricevono finanziamenti dallo stato russo e/o bielorusso (inclusa la sponsorizzazione da società gestite o controllate dagli stati).

 

“Le condizioni sono state attentamente sviluppate attraverso un dialogo costruttivo con il governo del Regno Unito, l’LTA e gli organismi internazionali delle parti interessate nel tennis e sono in linea con le linee guida pubblicate dal governo per gli organismi sportivi nel Regno Unito”.

Ian Hewitt, presidente dell’All England Club, ha commentato: “Continuiamo a condannare totalmente l’invasione illegale della Russia, oltre a continuare a sostenere il popolo ucraino. Questa è stata una decisione incredibilmente difficile, non presa alla leggera. Considerando tutti gli elementi a nostra disposizione, crediamo che questa sia la decisione più appropriata per l’edizione 2023. Se le circostanze dovessero cambiare in maniera netta da qui all’inizio del torneo, analizzeremo la situazione e prenderemo decisioni di conseguenza“.

ATP e WTA hanno risposto con soddisfazione attraverso un comunicato congiunto:

“Siamo felici per il fatto che i giocatori russi e bielorussi potranno giocare Wimbledon e gli altri tornei LTA quest’estate. Ha richiesto un grande sforzo di collaborazione tra le parti arrivare a una soluzione adeguata che protegga la correttezza del gioco. Questa rimane una situazione estremamente difficile e vogliamo ringraziare Wimbledon e la LTA per i loro sforzi volti a raggiungere questo risultato, pur ribadendo la nostra ferma condanna della guerra della Russia nei confronti dell’Ucraina

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