Fognini crea e si distrugge, e alla fine sorride Murray (Bianchin). Taylor avvelenata a Wimbledon: ipotesi scommesse (Cocchi). Errani-Vinci, lacrime nel vento: “Distrutte” (Bianchin)

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Fognini crea e si distrugge, e alla fine sorride Murray (Bianchin). Taylor avvelenata a Wimbledon: ipotesi scommesse (Cocchi). Errani-Vinci, lacrime nel vento: “Distrutte” (Bianchin)

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Fognini crea e si distrugge, e alla fine sorride Murray (Luca Bianchin, La Gazzetta dello Sport)

«Murray evita zebra no Rio». Tradotto: Murray evita di fare una brutta fine a Rio. Il titolo di ieri sera di Globoesporte, è una giusta sintesi. «Zebra» è un modo di dire portoghese ma la partita tra Murray e Fognini è stata proprio così: a strisce bianche e nere. Come se si fossero giocati tre incontri differenti: il primo tutto di Murray, il secondo un monologo di Fabio, il terzo uguale al primo. Risultato, 6-1 2-6 6-3 per lo scozzese con un classico Fognini: un po’ giocatore da top 5 al mondo – quanti hanno vinto otto game di fila col numero 2 del mondo? -, un po’ tennista che si batte da solo. Il pubblico di Rio ha tifato per lui ma il pomeriggio italiano, nel complesso, è stato triste. Fognini e il doppio Errani-Vinci hanno avuto l’occasione di diventare protagonisti dei Giochi. In un modo nell’altro, non l’hanno sfruttata. Fabio è stato vicino ad andare a giocare un quarto di finale contro l’americano Johnson: non semplice ma certo non impossibile. Ancora un paio di passi e sarebbe arrivata la medaglia più folle, in un certo senso più divertente dell’Olimpiade italiana. Invece è finita come da pronostico: Murray avanti e Fognini in spogliatoio a concentrarsi di nuovo per il doppio misto, che ha giocato nella notte italiana con Roberta Vinci contro i francesi Mladenovic-Herbert. La regolarità però con Fabio non va mai di moda, quindi il finale atteso è arrivato con un percorso assurdo. Riassunto: Fognini ha rischiato di perdere 6-0 il primo set, ha messo in fila otto game consecutivi a cavallo del secondo e del terzo, ne ha persi sei per chiudere la partita. Le montagne russe in confronto sono una passeggiata nel parco. Murray-Fognini del resto è sempre una garanzia. Sono due uomini di 29 anni, nati a nove giorni di distanza, che si conoscono da tanto. Fabio ha vinto nei quarti di Coppa Davis 2014 a Napoli, uno dei giorni felici del tennis italiano, ma ieri si è fermato con tre game di anticipo. Difficile capire perché sia successo, perché la partita sia cambiata due volte così nettamente. Il vento ha avuto un ruolo ma la prima risposta è nella testa. Fognini è stato nervoso nel primo set e nel finale, sicuramente non ha gradito una chiamata sbagliata sul 3-1 per lui nel terzo. Il giudice di sedia si è preso la responsabilità di chiamare fuori il servizio di Fabio, sbagliando. Il «falco» ha dato ragione all’azzurro ma da quel momento tutti i game sono finiti in Scozia. «Da quella chiamata ho iniziato a pensare, stavo battendo il favorito. Mi sono fermato». Probabile che Fabio abbia perso la testa, possibile che fisicamente Murray avesse più energie. Di sicuro da quel momento non c’è stata più partita, sono ricominciati gli errori del primo e l’Italia ha salutato il suo ultimo singolarista. Di sicuro Fabio ha dimostrato che i suoi picchi sono al livello di quelli dei giocatori top. Non serviva dimostrarlo. Fognini ha messo in fila quattro break, comandato la partita, sfruttato il momento negativo di Murray, ma non è bastato e quindi, almeno in singolare, la nostra unica medaglia rimane quella del barone De Morpurgo, che vinse un bronzo a Parigi 1924. La speranza, adesso, è il doppio misto. Fognini-Vinci hanno battuto i francesi Mladenovic-Herbert 6-4 3-6 10-8 al super tiebreak, qualificandosi per i quarti. Giocheranno contro Ram e Venus Williams.

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Taylor avvelenata a Wimbledon: ipotesi scommesse (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Sembrava un malessere, un virus qualunque, e invece ora c’è Scotland yard che indaga su quanto è accaduto a Gabriella Taylor. La 18enne promessa del tennis britannico, durante il torneo femminile jr di Wimbledon, ha dovuto ritirarsi per un improvviso malessere, poi andato peggiorando fino a costringerla a un ricovero in ospedale in terapia intensiva. La diagnosi: un raro caso di leptospirosi, la malattia che si prende dalle urine di animali contaminati, principalmente dai topi. Come può, una 18enne sportiva in piena salute, aver preso questa malattia durante un torneo di tennis? Questo si chiede la polizia britannica, che ha iniziato a indagare sul caso di «avvelenamento alimentare volontario». Quasi una settimana in terapia intensiva e un rischio concreto di danni permanenti, hanno indotto la famiglia di Gabriella a rivolgersi alla polizia, che starebbe vagliando due ipotesi sull’avvelenamento della ragazza. La prima, una “semplice” vendetta da parte di qualche avversaria particolarmente agguerrita, mentre la seconda tirerebbe di nuovo in ballo il problema delle scommesse nel mondo del tennis. Forse qualcuno voleva che Gabriella non terminasse quel match dei quarti, qualcuno ha fatto in modo che il suo torneo finisse in anticipo. Per questo indagheranno anche sui flussi di scommesse sul torneo. Inizialmente si era pensato che la ragazza si fosse ammalata durante una trasferta negli Stati Uniti, ma dopo quattro giorni di terapia intensiva, i medici hanno trovato il batterio e spiegato che la malattia ha un’incubazione molto veloce e l’avvelenamento doveva quindi essere recente. Lo spavento dei genitori Paul e Milena, è ancora un fresco ricordo, anche se ora Gabriella sta meglio ed è tornata a Marbella, dove si allena. «Poteva morire – continua a ripetere la mamma – prima di Wimbledon era in grande forma. Stava bene sia fisicamente che mentalmente, non aveva infortuni e nemmeno malanni. Sentiva di avere la possibilità di vincere il titolo giovanile e tutto stava andando per il meglio. Stava inseguendo il suo sogno, e invece è finita in ospedale. Quando i medici ci hanno detto di cosa si trattava non potevamo crederci». In fondo come poteva, Gabriella, essere entrata in contatto con cibo o acqua contaminata da urina di topo se in quei giorni il suo unico tragitto era quello dal centro di allenamento all’All England Club: «Era in un ambiente sano e protetto – continua la madre – . Impossibile ingerire alimenti contaminati da urina di topo». Gli investigatori si concentrano sulla particolarità del batterio, di un ceppo molto raro in Gran Bretagna, per questo sono portati a pensare che sia stato inserito apposta nella sua borraccia. La sua borsa con le bottiglie era spesso rimasta incustodita quando si trovava nella zona dedicata ai giocatori, e proprio in una di queste occasioni l’acqua potrebbe essere stata contaminata. Dall’All England Club si affrettano a far sapere che Gabriella Taylor non ha mai mangiato alla players’s lounge e che nessun altro giocatore aveva riferito di problemi di salute, scaricando ogni responsabilità sull’accaduto. Da Scotland Yard dicono che ancora non ci sono arresti ma che l’inchiesta va avanti.

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Errani-Vinci, lacrime nel vento: “Distrutte” (Luca Bianchin, La Gazzetta dello Sport)

Roberta Vinci e Sara Errani sono state eliminate ai quarti del torneo di doppio contro Safarova e Strycova: 4-6 6-4 6-4 per le ceche, coppia non imbattibile. La partita è stata incredibile, probabilmente il rimpianto principale per il tennis italiano a Rio 2016. Le Cichis sono state avanti 6-4 3-0 e servizio ma non hanno sfruttato la posizione di forza. È nata una partita particolarissima, molto condizionata dal vento. La scena che riassume tutto è Sara Errani con le mani in testa alla fine, consolata da Corrado Barazzutti: qualche lacrima, di sicuro tanti pensieri. Alcuni sul servizio, per lei un incubo in alcuni momenti del match: sul 5-4 del terzo Sara ha fatto due doppi falli ovviamente pesanti. «E’ difficile dire qualsiasi cosa, abbiamo sempre sognato l’Olimpiade — ha detto Roberta Vinci alla fine -. A un certo punto è diventato un terno al lotto. C’era vento e tensione, la partita ci è sfuggita». Sara e Roberta erano tornate insieme per cercare una medaglia, per questo sono così tristi. Il tabellone, senza Williams, non era impossibile: in semifinale avrebbero avuto le russe Makarova e Vesnina, in finale Bacsinszky-Hingis (Svizzera) o Hlavackova/Hradecka (ancora Repubblica Ceca). Il futuro invece è tutto da definire: «Non so se giocheremo ancora insieme — ha detto Roberta -. Non è il caso di pensarci adesso».

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