US Open 2016, day 5: parole, parole, parole

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US Open 2016, day 5: parole, parole, parole

I capelli di Andy Roddick, la sicurezza di Djokovic e la suite di Catherine Bellis

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Andy Roddick: “Avrei dovuto apprezzare di più i miei capelli quando li avevo.

Catherine Bellis: “Non posso accettare il prize money in quanto sono iscritta all’università quindi ho negoziato il rimborso spese. Ovvero dopo il primo match vinto ho chiesto un upgrade al hotel Marriott, dove alloggio, da una camera classica a una suite. Quindi dopo la vittoria con Shelby Rogers dovrebbero concedermene uno dalla suite alla suite presidenziale.”

Andre Agassi: “Dieci anni dopo il mio ultimo match da professionista giocato proprio sul campo dell’Arthur Ashe mi ricordo la standing ovation al mio discorso finale. C’erano 20 mila persone sugli spalti. Devo dire che ripensandoci è stato il momento più emozionante che io abbia mai vissuto su un campo da tennis.

Novak Djokovic: “Ho notato che gli US Open sono l’unico Slam che non usa solo bambini come raccattapalle ma anche adulti. Sono molto efficienti. A volte quando noi giocatori siamo nel mezzo di una battaglia siamo molto emotivi e ce la prendiamo con i raccattapalle solo perché sono le uniche persone che abbiamo vicino.”

Roberta Vinci: “Fognini ha detto che gli US Open sono il peggiore Slam? Non sono assolutamente d’accordo. Io amo giocare qui, ovvio. Io ho avuto un momento favoloso lo scorso anno, ma ho anche fatto i quarti di finale contro Sara un anno e vinto un titolo di doppio. È il mio torneo Slam preferito.”

Madison Keys: “Per divertirmi faccio moltissimi sonnellini pomeridiani e guardo film. Normalmente amo uscire con la mia famiglia e i miei amici. Amo molto cucinare ma è difficile farlo quando si è in tour. Quindi quando sono a casa sono costantemente in cucina.”

Novak Djokovic (2): “Non mi interessa leggere chi viene dato per favorito a inizio torneo. So che se gioco il mio miglior tennis vinco contro chiunque.”

Johanna Konta: “Per riprendermi dal malore di mercoledì ho passato il giorno seguente a dormire e mangiare, dormire e mangiare…”

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