US Open interviste, Kerber: ”Anni fa il mio obiettivo era giocare bene, adesso è vincere"

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US Open interviste, Kerber: ”Anni fa il mio obiettivo era giocare bene, adesso è vincere”

US Open quarti di finale, interviste: [2] A. Kerber b. [7] R. Vinci 7-5 6-0. L’intervista del dopo partita ad Angelique Kerber

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Ci parli del primo set in cui sei stata indietro per tre volte ed hai sempre recuperato. Quanto era difficile? Eri nervosa? Hai iniziato a giocare molto meglio dopo.
La chiave del match è stata il primo set. È stato duro e di misura. È sempre difficile giocare contro Roberta. È un’avversaria complicata con quello slice. Cercavo di non pensare che ero un break sotto e di fare il mio gioco. Rilassarmi e rimanere sul pezzo. Quella è stata la chiave per vincere il primo set, rilassarmi e non pensare negativo.

Spesso nel primo set usava le palle corte. A volte funzionavano a volte no. Come pensi di averle fronteggiate? Pensi che altre giocatrici le useranno più avanti nel torneo?
Sapevo che le avrebbe fatte. So come gioca ed ero davvero preparata. A volte funziona ed altre giocatrici le usano. Anche io. Perciò non ero sorpresa.

Hai visto il suo match dello scorso anno contro Serena? Che cosa hai appreso dalla sua performance in quella partita?
No, vidi solo la finale. Ho visto altre partite dopo. È una grande giocatrice ed ha giocato molto bene negli ultimi mesi, così ho cercato di guardare le sue partite. Poi ne ho parlato con il mio coach che l’ha vista giocare. Il mio piano era giocare con pazienza e poi provarci.

Quanto è diversa la tua fiducia in te stessa ora rispetto a prima?
È maggiore. È uno dei miei anni migliori e quindi sicuramente la mia fiducia sale. Gioco così perché credo in me stessa e ci provo con convinzione.

Hai insistito sul tuo atteggiamento mentale durante una partita. Due, tre anni fa come sarebbe finito questo incontro? Saresti stata così forte contro un’avversaria che davvero può scoraggiarti?
Buona domanda. Non lo so. Forse non visto che sono cresciuta molto negli ultimi anni. Anche di mentalità, di positività e di fiducia nel mio gioco. Ora penso di poter vincere match simili. Anche l’incontro precedente mi ha dato molta fiducia in tal senso. Ho imparato molto dagli scorsi anni.

Sono passati cinque anni da quando giungesti in semifinale qui. Deve essere bello esserci di nuovo. Che differenze ci sono adesso che hai vinto uno Slam ed altre cose importanti e sei mentalmente più matura della ragazza di 23 anni che ce la fece cinque anni fa?
È completamente diverso. Mi ricordo le semifinali quando vi arrivai anni fa per la prima volta. Fu un po’ una sorpresa. Non avevo niente da perdere. Molte cose sono successe da allora. Sono una giocatrice completamente diversa: ho fiducia, gioco senza remore, so come vincere grandi incontri e come ci si sente a giocare in un grande impianto. Mi diverto anche di più. Cerco di giocare e godermi l’atmosfera oltre a vincere. Anni fa il mio obiettivo era giocare bene mentre adesso è vincere ed è molto diverso.

Parli di positività e di mentalità, ma cosa ci dici della parte fisica? Il tuo modo di allenarti rispetto al passato è diverso? In che modo? E c’è un punto di forza nel tuo gioco che ha fatto davvero la differenza in questo ultimo anno?
Il mio modo di allenarmi è leggermente cambiato. Mi concentro su una o due cose e cerco di non complicarmi la vita. Mi alleno non più due ore bensì una ma con più intensità. Ecco la differenza. Ho un po’ migliorato il servizio rispetto a qualche mese fa. Questo chiaramente mi dà una mano nel gioco.

Sei nota per essere una che lavora duro sul suo gioco e che è migliorata sempre più ogni anno. Hai ancora strada da fare. Cosa significherebbe per te divenire finalmente la prima giocatrice del mondo?
Molto. Da bambina sognavo sempre di essere la numero 1 al mondo. Vedremo. Ci sono ancora match da disputare. Anche Serena gioca molto bene. Vedremo. Per ora mi concentro sulla prossima partita. Se quel giorno verrà, sarà stupendo.

Come hai detto, non conosciamo il nome della tua prossima avversaria per ora. Dicci quali sono le difficoltà che si incontrano contro ognuna di loro ad incominciare da Caroline Wozniacki per poi passare ad Anastasija Sevastova.
Contro Caroline so che devo essere molto paziente come oggi, perché è una giocatrice che la butta sempre di là e si muove molto bene. Attendere il colpo giusto ed essere aggressiva. Quella sarà la sfida contro di lei E contro la Sevastova non ho mai giocato. Non ha niente da perdere. Gioca uno dei tennis migliori in questo momento. È giunta ai quarti qui e darà tutto ciò che ha. Non so esattamente come giochi ora.

Traduzione di Roberto Ferri

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