US Open interviste, Djokovic: “Non avrei dovuto permettergli di rientrare nel match”

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US Open interviste, Djokovic: “Non avrei dovuto permettergli di rientrare nel match”

US Open semifinale, interviste: [1] N. Djokovic b. [10] G. Monfils 6-3 6-2 3-6 6-2. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

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Gael ha detto che ha cercato di entrare nella tua mente perché non riusciva a trovare una via nel tuo gioco, e pensa che all’inizio ha funzionato ma poi tu sei stato più bravo. Come vedi i primi due set e come sei riuscito a vincerli?
Beh, è stato un match strano, come sempre suppongo quando affronti Gael, il quale è un giocatore davvero imprevedibile. In un certo modo potevo aspettarmelo. In 20 minuti ero sopra 5-0 e tutto andava alla grande. E poi in nel game del 5-1 è iniziato tutto. Io sono stato preso completamente con la guardia abbassata quando ha iniziato usare il chip. Se io andavo verso la rete lui mi passava. Ma questo è Gael, è così che gioca. A lui piace uscirsene con delle varianti nel suo gioco e con dei tiri difensivi. Lui ama gli scambi lunghi. Quindi penso che non avrei dovuto permetterglielo di rientrare nel match dopo esser stato due set a zero e 2 a 0 nel terzo. Quando ho perso il servizio in quel game sono girate le cose e lui ha iniziato a credere di più in se stesso. Penso che lui necessitava di salire di livello e iniziare a giocare meglio, e ha fatto così, e a quel punto il pubblico lo ha sostenuto. Loro volevano vedere un match lungo. Penso che entrambi abbiamo sofferto fisicamente tra il terzo e il quarto set. Ci sono stati molti scambi lunghi e momenti intensi. Ma comunque lui ha provato molte cose durante l’incontro, serve-and-volley sulla seconda, poi dei lenti colpi in chop nel mezzo del campo, e anche mi ha invitato a rete per poi giocare dei bellissimi passanti. Alcune volte non capisci il gioco. Io credo che onestamente ha giocato sul duro il miglior tennis della sua carriera quest’anno, e i risultati lo dimostrano. Dunque per me è stata una buona vittoria.

John McEnroe è stato molto critico con Monfils durante il match definendolo non professionale. Il modo in cui ha giocato oggi la considereresti mai una tattica?
Insomma, questa è una domanda che dovreste fare a lui. Se lui la definisce tale bisogna credergli. Si trovava 5-0 sotto e ha mischiato un po’ il suo gioco. Sembrava che mancasse un po’ di volontà da parte sua, ma poi ha iniziato a giocare alla grande, ad essere aggressivo. Si è creato delle opportunità ed è venuto a rete. Alla fine penso sia stato un buon match. Abbiamo giocato per 4 set e penso che il pubblico si sia divertito.

Cosa si prova a servire sopra 5-1 in una semifinale Slam e vedere l’avversario rispondere sulla linea di fondo?
Come ho già detto, è stata colpa mia lasciarlo rientrare e permettergli di disturbarmi con quei movimenti e quell’approccio differente. Non so come definirlo. In quel game non ero me stesso e mi sono messo in una situazione imbarazzante, ma sono riuscito a controllare i miei nervi sul 5-3.

Pensi che sia riuscito ad entrarti nella testa durante il set?
Beh, quei due game sì. Ma comunque capita perché era una situazione così inusuale da vedere in una semifinale dello Slam.

Dopo tutte le cose che hai detto su Gael, puoi dirci se ti ha un po’ innervosito oggi?
Beh, ho passato diverse fasi, devo ammetterlo (sorride). Ho avuto la fase in cui mi ha fatto un po’ arrabbiare, la fase in cui mi ha divertito per quello che stava facendo, e la fase in cui ero nervoso con me stesso per avergli dato il permesso di disturbare il mio gioco e il mio ritmo. Le ho passate tutte. È stata una grande esperienza teatrale oggi.

Ti ci vedi fare una cosa del genere a un tuo avversario?
No, siamo totalmente differenti. È difficile parlarne. Io conosco Gael da molto tempo e non prendo la cosa in maniera negativa. Lui è un bravo ragazzo, e tatticamente ha provato a fare delle cose. Tutto qui.

42 anni fa Muhammad Al ha inventato la strategia di appoggiarsi alle corde contro Foreman. Ne sai qualcosa? Trovi delle similitudini? Nel quarto set sembrava che entrambi vi stavate aggrappando un po’ alle corde. Seconda domanda sempre su Ali, qual è la tua opinione sugli atleti visti anche come forma di intrattenimento?
Wow, ok. Grazie per la tua domanda, cerco di essere breve. Ali è uno dei più grandi atleti mai visti non solo per i suoi risultati, ma anche per ciò in cui credeva, i valori che ha condiviso con la gente. Lui era un campione del popolo, così lo chiamano. Ma non credo che la boxe e il tennis siano paragonabili. Insomma, siamo sempre uno contro uno, ma io non vorrei trovarmi su un ring con Ali e dover fare a cazzotti. Oggi attraverso la pallina ci sono stati molti pugni. È stato molto estenuante perché fisicamente ci siamo portati fino al limite, e hai ragione nel dire che alla fine è stata una battaglia dura. Per quanto riguarda il ruolo degli atleti come intrattenitori, beh, io penso che gli atleti siano privilegiati nell’essere sempre sotto la luce dei riflettori. Grazie ai media di oggi hai molte attenzioni. Bisogna cercare di usarle in maniera positiva, prendere la cosa come una responsabilità e fare qualcosa che abbia un valore. Sicuramente le persone vogliono vederti lottare per i trofei ai massimi livelli, però tu puoi anche usare quella piattaforma come un’opportunità per condividere qualche cosa di diverso, come un buon esempio per i giovani di tutto il mondo.

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