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La settimana degli italiani: chi si accontenta gode… così così

Ultime settimane di un 2016 avaro di soddisfazioni per i colori azzurri: Fabio Fognini si ferma al traguardo con Carreno-Busta. Francesca Schiavone spreca una chance con Niculescu. Male Giorgi

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Purtroppo, come detto, non è arrivato il primo successo in carriera in condizioni indoor, solo sfiorato questa volta, nella finale contro Pablo Carreno Busta, 25enne spagnolo di Gijon, n°36 del mondo, già vincitore quest’anno del torneo di Winston-Salem in finale su Bautista-Agut. Eppure Fabio, che contro lo spagnolo aveva perso l’unico confronto tra i due (nel 2013 ad Estoril), ha vinto un primo set piacevole e giocato bene da entrambi, portato a casa in 33 minuti col punteggio di 6-4. Poi, purtroppo, è salito di livello l’iberico, mentre Fabio ha iniziato a sbagliare un po’ di più: la chiave dell’incontro è stata però anche nella grossa difficoltà di Fognini a vincere i punti quando non metteva la prima (che ha messo in campo col 59%). Quando si giocava con la sua seconda, l’ex numero 13 del mondo ha difatti vinto solo il 31% dei punti, numeri che non potevano che consegnare il successo a Carreno Busta, che ha vinto la finale con il punteggio di 4-6 6-3 6-2 in poco meno di due ore di gioco.

A Mosca è andato anche Federico Gaio: il 24enne faentino, n°181 ATP, si è iscritto al tabellone delle quali, dove, al primo turno ha affrontato Dzmitry Zhyrmont, bielorusso n°262 ATP, sconfitto 7-6(4) 6-3 in 1 ora e 41 minuti, non senza qualche patema (nel primo set il tennista di Faenza ha avuto due set point già sul 5-4). Nel turno decisivo delle quali, Federico nulla ha potuto contro il 35enne austriaco Jurgen Melzer, ex top ten, ora finito al 451°posto del ranking, che ha impiegato 1 ora ed 1 minuto per sconfiggerlo 6-1 6-4. Il ritiro di Martin Klizan a tabellone già sorteggiato ha però aiutato il nostro giocatore, fortunato ad essere ripescato come lucky loser ed a fare la sua seconda partita in carriera a livello ATP (la prima fu nel 2015 a Roma, dove perse all’esordio con Leonardo Mayer). Gaio ha giocato e perso con onore il derby tricolore con Paolo Lorenzi, col quale aveva vinto in tre set l’unico e datato precedente (Recanati 2011 sul cemento all’aperto): il numero 1 d’Italia ha avuto difatti la meglio con un duplice 6-4 in 90 minuti di partita.

Andreas Seppi, sceso nell’ultima classifica al numero 100, è stato invece l’unico italiano a partecipare alla prima edizione dell’European Open di Anversa, ATP 250 da 635.000 dollari. La decisione di andare in Belgio e non a Mosca, dove nel 2012 in finale su Bellucci vinse uno dei due titoli sin qui nella sua bacheca (l’altro è stato vinto, nello stesso anno, ad Eastbourne), si è rivelata giusta. Opposto al primo turno alla testa di serie numero 4 del tabellone, l’argentino Federico Delbonis, n°47 ATP, che aveva vinto entrambi i precedenti (l’ultimo a Pesaro a luglio nei quarti di Coppa Davis). La sfida è stata una vera battaglia, durata ben due ore e quarantuno minuti: l’allievo di coach Max Sartori già nel primo set si è complicato un po’le cose, non riuscendo a capitalizzare l’occasione di due set point sul 3-5 e servizio Delbonis. Arrivato al tie-break si è vendicato dei due giochi decisivi persi in Davis contro il ventiseienne argentino, annullandogli quattro palle set, prima di chiudere il gioco decisivo a suo favore col punteggio di nove punti a sette dopo quasi settanta minuti di partita. Nel decimo gioco del secondo parziale, con Delbonis che serviva per rimanere nel match, il tennista di Azul ha annullato tre match- point al nostro giocatore, trovando la spinta per poi brekkare nel gioco successivo Seppi e portare la partita al terzo e decisivo set. In questa situazione, il nostro giocatore ha fatto valere la sua esperienza e la proverbiale pacatezza, non subendo il colpo ed anzi trovando le forze per annullare tre palle break tra il primo ed il quinto gioco, per poi brekkare l’avversario al sesto game e chiudere i conti al nono gioco. Qui ha smorzato le ultime speranze di Delbonis, issatosi ad una pericolosissima palla break, ed ha chiuso l’incontro con il punteggio di 7-6(7) 5-7 6-3. Al secondo turno, Seppi ha affrontato l’olandese Robin Haase, 29enne n°60 ATP, contro il quale, aveva già giocato in sette occasioni, vincendo ben cinque volte (e le ultime tre). Per fortuna del tennista nato a Caldaro (Bz), è stata confermata la sua tradizione positiva, seppur con qualche patema di troppo rispetto all’andamento del match, che ha visto Seppi sempre in fuga. Andreas infatti, in entrambi i set, ha dovuto subire la rimonta dell’avversario, una volta che era avanti 5-2 nel parziale, ma è stato altresì molto bravo a non scorarsi e subito mettere una marcia in più, per chiudere l’incontro con un duplice 7-5 in un’ora e 20 di gioco. Ai quarti l’ostacolo rappresentato dal britannico classe 95 Kylie Edmund si è rivelato insormontabile: peccato perché il primo sussulto dell’incontro è stato a favore dell’azzurro, che al terzo game ha avuto la sua unica palla break dell’incontro. Una volta non convertita, il nostro giocatore ha poi perso il game successivo da 40-15 a suo favore, momento che ha segnato irrimediabilmente il primo set, finito in 32 minuti col punteggio di 6-3. Nel secondo parziale, Andreas perde a 0 il servizio in apertura ed in pratica consegna già il match all’avversario, che conserverà i suoi successivi cinque turni di battuta non dovendo mai arrivare ai vantaggi: la prima semifinale stagionale per Edmund è stata vidimata con il punteggio di 6-3 6-4 in 1 ora ed 8 minuti. Comunque un buon torneo per Andreas, che non raggiungeva i quarti dalle semi di giugno a Nottingham: il bolzanino, reduce dall’eliminazione al primo turno delle quali a Shanghai e da altre tre eliminazioni d’acchitto negli ultimi quattro appuntamenti ai quali aveva partecipato, si ritrova con un numero di classifica a tre cifre, come non gli capitava dal luglio 2007. Soprattutto, Andreas in questo finale di stagione lotta per entrare direttamente nel tabellone dei prossimi Australian Open ed i 45 punti conquistati in Belgio gli coprono quantomeno i 45 che deve difendere a Bercy, dove l’ anno scorso vinse su Cuevas.

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