Serena Williams scrive al figlio che deve nascere «Torno n.1 insieme a te» (Orlandi), Torna la Sharapova ma ha già vinto (Semeraro), Vinci, niente paura «Troppi favoritismi alla diva Maria» (Piccardi), La Regina Maria ritorna tra le polemiche (Scanagatta)

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Serena Williams scrive al figlio che deve nascere «Torno n.1 insieme a te» (Orlandi), Torna la Sharapova ma ha già vinto (Semeraro), Vinci, niente paura «Troppi favoritismi alla diva Maria» (Piccardi), La Regina Maria ritorna tra le polemiche (Scanagatta)

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Rassegna stampa a cura di Daniele Flavi

 

 

Serena Williams scrive al figlio che deve nascere «Torno n.1 insieme a te»

 

Nazzareno Orlandi, la gazzetta dello sport del 25.04.2017

 

La Williams, di nuovo in vetta al ranking, scrive sui social: «Non vedo l’ora di averti a bordo campo. Mi hai dato forza e serenità» Nazareno Organdi Lettera a un bambino… ancora non nato. A chi ha passato l’esistenza a scrivere poesie d’amore con la racchetta, può riuscir bene anche dedicare parole dolcissime al piccolo che ha in grembo: «Mi hai dato una forza che non credevo di avere». Frasi intime e piene di vita, cuore di mamma Serena, postate sul profilo Instagram dalla Williams nel giorno che l’ha vista tornare ufficialmente al numero 1 del ranking Wta. L’americana di nuovo migliore tennista al mondo, incinta di venti settimane, ha scelto i social per condividere la gioia del ritorno al vertice a 35 anni (36 in settembre). Selfie su un lettino in spiaggia con le rotondità del pancino che cominciano a intravedersi, Serena ha rivelato che la sua arma segreta è dentro di lei: «7ù mi hai mostrato cos’è veramente la pace e la serenità», coccola così il bimbo che darà alla luce in estate. E importa meno di zero che dovrà saltare l’intera stagione per la gravidanza, annunciata giusto cinque giorni fa su Snapchat. LA FESTA Scrive ancora la Williams: «Non vedo l’ora di conoscerti e di vederti nel box dei giocatori la prossima stagione. Ma soprattutto, sono felice di festeggiare con te il numero 1 al mondo… ancora una volta. Dalla più vecchia al più giovane numero uno al mondo». Firmato: «Tua madre». Un 24 aprile con un bel po’ di motivi per festeggiare: era anche il compleanno del suo compagno e futuro marito Alexis Ohanian, il 34enne imprenditore di origine armena che ha co-fondato il social network Reddit, conosciuto due anni fa a Roma. LA CLASSIFICA Viene da pensare che il ritorno alla leadership Wta passi in secondo piano. La regina degli ultimi Open d’Australia in finale contro la sorella Venus (28 gennaio: a conti fatti era già in dolce attesa) brinda alla 317• settimana da n.1 e muove un altro passettino verso le 332 settimane di Martina Navratilova. Fa scivolare al secondo posto del ranking la tedesca Angelique Kerber. A un solo passo dal record di Slam vinti di Margaret Court (24) dopo il settimo sigillo a Melbourne che ha portato Serena a 23, è già pronta la sfida da lanciare quando tornerà nel circuito dopo la gravidanza. Stavolta non nel singolare, ma nel «doppio»: in coppia con chi, lo avete già capito.

 

La Sharapova torna domani ma ha già vinto

 

Stefano Semeraro, il corriere dello sport del 25.04.2017

 

Bentornata, Maria Sharapova. Anzi no, vista l’accoglienza che (quasi) tutti fra colleghi e colleghe hanno riservato alla Diva del tennis, l’ex n 1, l’atleta donna più pagata al mondo per dodici anni secondo Forbes (patrimonio stimato: 300 milioni di dollari) che domani torna in campo a Stoccarda 15 mesi dopo la squalifica per doping Meldonium, ricorderete. II bando svanisce alla prossima mezzanotte, come in certe fiabe, e domani Masha sarà in campo contro la nostra Roberta Vinci. Al silenzio sono stati costretti i membri del suo staff:, il coach Sven Groeneveld, lo sparring partner Alex Kuzastsov, il preparatore fisico ex-rugby Jerome Bianchi. Altri hanno già parlato, e molto chiaramente, storcendo Il naso soprattutto sulla scelta del torneo tedesco, ma anche di quello di Madrid e degli Internazionali d’Italia, di concedere una wlld card alla campionessa rimasta senza classifica. Ieri lo ha fatto la stessa Vinci: «Una bella persona, una grande giocatrice. Ha pagato per il Meldonium, ma non dovrebbe disporre di queste wild card». «E bizzarro dare un invito a un atleta dopato per un torneo che inizia nella settimana in cui è ancora valida la squalifica», ha sibilato Caroline Wozniacki, mentre per Aga Radwanska «Maria dovrebbe ricominciare dai piccoli tornei». Andy Murray ha Ingoiato a malincuore la realpolitik dei tornei: «Dovrebbe sudarsi il ritorno con le sue forze, ma gli organizzatori pensano che i grandi nomi attirano più pubblico, quindi agiranno di conseguenza». Per Jo-Wilfried Tsonga invece «è stato come offrire una caramella a un bambino die si è comportato male: un messaggio sbagliato». Metafora brillante, se si pensa a “Sugarpova”, il marchio dl dolciumi ipercalorici di proprietà di Maria Commenti rigettati con disprezzo dal suo agente Max Eisenbud: «Le mediocri come Wozniacki e Radwanska fanno bene a voler tenere fuori Maria: è la loro ultima speranza di vincere uno Slam» A suo fianco si sono schierati più o meno calorosamente Serena e Venus Williams, Victoria Azarenka, Juan Martin Del Potro («Il suo rientro è un bene per il tennis») e soprattutto Sveta Kuznetsova e Novak Djokovic, che hanno ricordato come tutte in tutta le faccende relativa alla squalifica (II Meldonium era legale fino al 31 dicembre 2015, la Sharapova ha sempre sostenuto di averlo preso per sbadataggine per altri venti giorni) d siano lati opachi che la rendono «una storia un po’ diversa». Anche gli sponsor (Porsche, Evian, Nike, Head) con l’eccezione di Tag Heuer – valore stimato 10 milioni di euro – sono rimasti al fianco di Maria. E lei? Nei lunghi mesi senza tennis si è data da fare frequentando corsi ad Harvard, stage presso la NBA, la Nike e l’agenzia di pubblicità londinese VCCP. In una intervista concessa a Vanity Fair si è detta stupita del malumore nato attorno alle wild card («Ho scontato la mia pena, perché si ostinano a tormentarmi?») e ha spiegato che dei giudizi delle colleghe, francamente, se ne infischia: «Non ho certo paura di cosa pensano. Per me giocare a tennis è come stare in palcoscenico, mi considero un’artista, quello che voglio è solo tornare ad essere una campionessa». Nel frattempo ha completato anche un’autobiografia che uscirà il 12 settembre («Inarrestabile. La mia vita sino ad ora») die secondo Sarah Pitkowski, l’ex giocatrice oggi responsabile dell’agenzia 151ove, intervistata dal L’Equipe, «fa parte di una campagna dl seduzione architettata per ottenere una wild card anche al Roland Garros». Il nuovo presidente della federazione francese, Bernard Giudicelli, sostiene che in hallo d sono gravi questioni etiche, ma anche rivelato che fra le parti c’è stato un téte-a téte. «Sia noi sia la Sharapova ci siamo impegnati a non parlarne pubblicamente. II 15 maggio daremo l’elenco finale delle teste di serie, mi limiterò a comunicare la nostra decisione a Maria il giorno prima». Vedremo cosa decideranno di fare a Wimbledon. Intanto Maria è arrivata a Stoccarda da qualche giorno, con II suo jet privato e i suoi capricci degni dl una rock star; anche se fino al termine della squalifica ha dovuto allenarsi lontano dai campi uf *** fidali. Domani vestirà un completino denominato “Special Comeback”, ritorno speciale, dadi stilisti Nike, e l’impressione è che stavolta Masha abbia vinta Prima di entrare in campo, e a prescindere dal risultato.

 

Vinci, niente paura «Troppi favoritismi alla diva Maria»

 

Gaia Piccardi, il corriere della sera del 25.04.2017

 

Avversarie domani A Stoccarda il ritorno della Sharapova: «Non è giusto che venga aiutata così dai tornei» I giornali stranieri scrivono che per il ritorno sul circuito dopo la squalifica per doping Maria Sharapova non avrebbe potuto desiderare match più morbido: tale Roberta Vinci, 34 anni di cui i8 di professionismo, n.35 del mondo, una veterana che domani sera a Stoccarda contro la russa giocherà il suo 946esimo match di singolare. La conosce? Ride, nostra signora del tennis capace di eliminare Serena Williams all’Us Open prima di accasciarsi tra le braccia della Permetta: «Morbido un corno… Gliela faccio vedere io a Mariolona!». Roberta, che match sarà? «Molto mediatico, innanzitutto: qui in Germania avverto un’attenzione pazzesca. Ma anche difficile da decifrare. Non so bene cosa aspettarmi: magari parte a razzo e poi cala, magari no… Coach Cinà mi ripete di concentrarmi su me stessa e di non pensare alla Sharapova». Fosse facile. Conoscendola, la russa sarà una belva. «Ma certo. Sarà super motiTennis vata, carica, agguerrita, con molta voglia di dimostrare che ha pagato gli errori e che vale ancora la vetta del ranking. Dopo 15 mesi di stop le mancano le partite, non l’allenamento. Un punto a mio favore». In uno spogliatolo in ebollizione per i favoritismi fatti alla divina Maria, Ici da che parte sta? «E la mia opinione e la dico chiara e forte: non sono d’accordo con le wild card che le hanno offerto. Non ho niente contro di lei, ha scontato la pena, però non è giusto che venga aiutata così dai tornei. Anche perché stiamo parlando di una campionessa vera: se avesse giocato le qualificazioni, sarebbe ritornata testa di serie in un baleno. Capisco che sia un capitale importante per il tennis ma c’è un limite a tutto. E credo che lo spogliatoio la pensi più o meno come me». Eccome. Muguruza, Radwanska, Wozniacki, Kerber sono state molto più dure di lei con Maria. «Ma dai… Finisci la squalifica domani e, guarda caso, giochi subito domani contro di me… Io sono a Stoccarda da sabato: stavo per tornare a casa! Allucinante…». Chi ha più da perdere? «La pressione sarà tutta su di me: lei torna dopo oltre un anno, ha solo da guadagnare. Io sono in un momento così così, ho avuto qualche problemino con il tendine e pochi risultati ma non demordo: sto cercando di entrare in condizione. Ci sono giorni in cui sono insopportabile: per tranquillizzarmi il coach mi dice di non abbattermi, di continuare ad allenarmi che alla fine il lavoro paga sempre». La sua carriera, d’altronde, lo dimostra. «Non si può sempre giocare sulle nuvole, qualche soddisfazione me la sono tolta». Ha sentito la Sharapova durante la squalifica? «Macché, i rapporti sono inesistenti. A stento saluta: sta sempre da sola o con il suo team. Qui a Stoccarda non l’ho ancora vista perché finché è sotto squalifica non può entrare nell’impianto». Infatti si sta allenando in segreto in un anonimo tennis club a Sillenbuch, alla periferia della città. «La aspetto in campo. La Sharapova è un personaggio, una campionessa bella e brava, non le manca niente. Con Serena Williams incinta, Azarenka e Kvitova out, Muguruza calata, mi rendo conto che il tennis abbia bisogno di ritrovare una stella. Ma se la diva Maria si aspetta un match morbido, la farò ricredere».

 

La Regina Maria ritorna tra le polemiche

 

Ubaldo Scanagatta, il quotidiano nazionale del 25.04.2017

 

In tempi di crisi, tecnica, agonistica e spettacolare, per trovare grandi spazi sui giornali le donne del tennis hanno dovuto posare mezze nude, come Caroline Wozniacki e Genie Bouchard nel numero best-seller di Sports Illustrated, o restare incinte come Serena Williams che non giocherà forse mai più una volta diventata manima (ad agosto) sulla soglia dei 36 anni. Non è il caso di Maria Sharapova, la Venere siberiana campionessa di 35 tornei con 5 Slam, diva e business woman con un patrimonio assegnato da Forbes di 300 milioni di dollari, che domani sera, vestita di tutto punto dalla Nike con un abitino color ortensia’ battezzato «Special Comeback», torna a impugnare la sua Head a Stoccarda (e contro la nostra Roberta Vinci) dopo 15 mesi di squalifica dovuti al Meldonium e a una strana storia di doping confesso (il 7 marzo 2016 nell’anonimo L.A. DownTown Hotel) per leggerezze e sbagli di tanti. ll manager distratto Max Eisenbud, lo stuolo di avvocati forse disattenti, lei stessa, la Wada, la federazione internazionale. Lei disse di aver assunto il Meldonium, un modulatore del metabolismo da anni per combattere il rischio del diabete. Fino al 2015 non era un medicinale proibito, pur sospetto di accrescere la resistenza alla fatica e accelerare i tempi di recupero. Sarebbe bastato che lei, e i suoi avvocati, dicessero che non l’aveva più preso dal 31 dicembre 2015, non potendo nessuno giurare sui tempi di smaltimento. L’ULTIMA PARTITA di Masha è stata quella persa nei quarti dell’Australian Open con Serena Williams il 26 gennaio 2016, 455 giorni fa. Domani è il 26 aprile e sebbene il Porsche Open sia già cominciato, la casa automobilistica tedesca che è fra i suoi mille sponsor ha fatto in modo di offrirle una wild card senza la quale lei non potrebbe giocare avendo 0 punti WTA. Ha aspettato’ l’esatta scadenza dei 15 mesi per programmare il suo match di rentrée, un colpo mediatico planetario, infischiandosene delle reazioni negative di tante colleghe che non la sopportano perché lei negli spogliatoi non dà confidenza. A Le Parisien Maria ha detto: «Il mio obiettivo è essere professionista ed essere rispettata. Non parlare con le ragazze di auto, di shopping e dell’ultimo fidanzato». Caroline Wozniacki non ha usato mezzi termini: «Quando un tennista è fermato per doping dovrebbe ripartire da zero e meritarsi il rientro». Idem Stosur, Cibulkova, Andy Murray. E Tsonga: «La wild card è dare una caramella a un bambino che ha fatto una stupidaggine». John McEnroe: «Che lei non sapesse che il mildronato era stato proibito è poco credibile». Bannata? Maria non è mai stata così visibile sulle scene come da quando è stata squalificata. Tappeti rossi a New York, Mosca Hollywood per la serata Vanity Fair degli Oscar, a Las Vegas con Elton John, scatti con la fotografa delle star Annie Leibovitz, l’uscita prevista a settembre durante l’US Open della sua biografia «Unstoppable. My life so (Inarrestabile. La mia vita fin qui). Non sorprenda che domani fra body-guards e agenti di sicurezza il protocollo per il rientro di Maria, 23,4 milioni di followers su Facebook, Twitter e Instagram, non sarà diverso da quello di solito messo in atto per Madonna.

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