dal nostro inviato a Madrid
A. Seppi b. C. Taberner 6-3 6-2
Il campo numero 6 che poco fa aveva fatto da cornice alla sconfitta di Errani, torna a sorridere al tennis tricolore. Seppi batte agevolmente Carlos Taberner, classico giocatore spagnolo da terra rossa, destro con rovescio a due mani, che predilige un dritto arrotato e profondo che raramente assume connotati offensivi. Dopo qualche game di equilibrio lo spagnolo manifesta le prime problematiche nei suoi turni di battuta. Seppi è un osso duro; anche se sotto nei game gioca con precisione e disinvoltura. Sul 2-3, 40 pari, Carlos commette doppio fallo concedendo la sua prima palla break. L’annulla subito con un dritto a uscire vincente, ma l’italiano ha dalla sua un alleato, la buena suerte che gli dona un altro punto dopo il tocco del nastro. Taberner dalla sua ha invece il nutrito pubblico presente e per il momento questo gli basta per salvarsi.
Poco più tardi però i due si ritrovano nella stessa situazione e l’altoatesino per aggiudicarsi il break deve vincere il punto un paio di volte in più: dopo uno scambio dove si sono visti colpi di controbalzo da togliere il fiato, Seppi si regala la chance di servire sul 5-3. Tre servizi vincenti gli aprono la strada alla vittoria del primo parziale e da quanto visto in campo è giusto così. Nel secondo set un calo di intensità da parte del numero 309 del mondo viene seguito da un aumento di precisione con il dritto da parte di Andreas. L’italiano ora con questo colpo inizia a procurarsi molti più vincenti – a sventaglio dal centro del campo è la variante più proficua – e non fatica affatto a passare avanti di due break. Il pubblico resta un’altro po’ per applaudire il suo connazionale, ma di tifo non se ne sente più. Un’ora e nove minuti sono serviti a Seppi per avere la meglio sul ventenne spagnolo.
P. Parmentier b. S. Errani 2-6 6-2 6-2
Neanche il tempo di completare il suo torneo in Marocco che la numero 102 del mondo vede già il suo nome nell’order of play delle qualificazioni del torneo di Madrid. L’avversaria odierna di Sara Errani è Pauline Parmentier. Nei quattro precedenti, tutti vecchi di più di 5 anni, l’attuale numero 70 al mondo non aveva mai conquistato un set.
Nel primo parziale entrambe passano molto tempo, e molti game, a studiarsi reciprocamente e nel sesto game, quando Errani decide di cambiare marcia, non trova resistenza, e con 4 game consecutivi conquista il primo set per 6-2. Nel secondo la francese cambia faccia e inizia a spingere come lei sa fare (e come noi vi abbiamo spiegato). Errani fa quel che può per contenere l’aggressività della francese, ma quest’ultima sembra un’altra giocatrice rispetto a prima. Parmentier sale subito avanti di un break e poi, in vantaggio 4-2 non si accontenta e riesce bene a trovare il tempo in risposta; è noto ormai che le seconde palle di Errani sono tutt’altro che irresistibili, segnaliamo però che la risposta vincente con la quale è arrivato il secondo break era su una prima. Qualcuno maliziosamente potrebbe dire che l’italiana abbia iniziato a servire una prima alle stesso livello della seconda, l’unica cosa che si può aggiungere è che la pista 6 del Madrid Open non è dotata del rilevatore di velocità, quindi tutti i discorsi sarebbero vani. Il secondo set si conclude con lo stesso punteggio di quello precedente ma a parti invertite.
Nel primo gioco dell’ultimo parziale Sara torna a far sentire la sua voce, sia durante gli scambi accompagnando ogni colpo con un “ahia”, sia dopo ogni punto vinto con un “forza”. Le traiettorie dei suoi dritti però continuano ad essere troppo alte e l’italiana fatica enormemente a fare anche un solo 15. Le stessa sottolinea le sua difficoltà parlando da sola e neanche la conversazione con il suo coach sortisce dei cambiamenti. “Non so neanche più dove tirare” queste sono le parole dell’azzurra, che comunque non ha mai buttato via uno scambio e la grinta mostrata è sempre stata a livelli elevati. Purtroppo però questa qualità non è sufficiente, soprattutto se dall’altra parte della rete c’è un 1 metro e 75 di robustezza che in due set avrà sbagliato massimo 3 dritti. La parte finale del match si rivela la più equilibrata, dove entrambe le tennista giocano alla pari. Sotto 1-4 Errani decide di intelligentemente di spingere sul rovescio della francese, il suo colpo più debole, e alla prima palla break lo svantaggio è dimezzato. Poi andando a servire sul 2-4 continua con questa tattica, ma Pauline prende le contromisure spostandosi intorno alla palla per spingere con il dritto e i vincenti tornano dalla sua parte. Gli scambi si fanno lottatissimi ma finiscono tutti da una parte, ed è inevitabile il 5-2. Tenere la battuta un’ultima volta per Parmentier è una formalità e in due ore e 7 minuti si chiude l’incontro.