FedArtù e i Cavalieri della tavola… erbotonda!
In terra d’Albione, riparte la marcia di Federer. Il nostro Lars ce lo racconta con un tocco… medievale
In terra d’Albione, riparte la marcia di Federer. Il nostro Lars ce lo racconta con un tocco… medievale
FedArtù, cavalier dei cavalieri
armatura scintillante e scudo intonso
esce per ascosi, ripidi sentieri
ad ascoltar il feral responso.
Dopo aspro, periglioso cammino
giunge in nero antro sulla via
ove il leggendario, fedel Merlino
custodisce il divinar e l’alchimia.
“Rivelami o mago ed ancor più fratello
il segreto che tra tanti più si apprezza
non acciocché io sia il più ricco e bello
ma per eterna, vittoriosa giovinezza”.
Ed egli a lui “O mio signor che tutto puoi
ben quattro son le pietre di Merlino
che affilano le spade argentee degli eroi.
Questo e non altro è il sol voler divino.
Quella assai lucente come opale
nell’infida contesa hai già raccolto
al fin della battaglia in terra australe
ma è ora che il destrier sia ad altro volto.
In suol di Francia oltre a trombe e onori
hai perso la seconda gemma preziosa
di color rubino ha mille e più bagliori
lì servirà tornar a impresa perigliosa!
Or la Bretagna che ti fu propizia
cela la pietra verde come il mare
sappi che da lassù la giostra inizia
per proseguir leggenda a tramandare”.
Il prode Re con Excalibur al fianco
amica di duelli e fasti andati
ha colto il vaticinar aperto e franco,
or tocca muover tosto fino a quei prati!
Leonardo Lars Mazzara