Wozniacki saluta Wimbledon, Serena infila un'altra vittoria

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Wozniacki saluta Wimbledon, Serena infila un’altra vittoria

Secondo turno fatale alla n.2 del mondo, mai troppo a suo agio ai Championships: la elimina Makarova. Serena vince e convince, Venus meno. Pliskova per la prima volta al 3T

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IL DIAVOLO FA VISITA A WOZNIACKI – Una partita di quelle che giustificano l’adagio secondo cui il tennis sarebbe stato inventato da Belzebù. Con il lieto fine, una volta tanto. Alla fine il pass l’ha staccato Ekaterina Makarova, la quale, in un sol colpo, è riuscita a riscattare un quarto d’ora da tregenda e una stagione da incubo, che sin qui non le aveva mai regalato due vittorie consecutive nello stesso torneo. Al convegno degli esclusi eccellenti in questi primi giorni così indigesti ai favoriti di Church Road si è invece seduta Caroline Wozniacki, seconda testa di serie con lo sguardo basso.

Makarova era in crisi, ma sui prati sa giocare: a dimostrare la tesi, un primo set dominato in lungo e in largo fino al 5-1, ringraziando l’operosa collaborazione della biondissima tennista di Odense, sciagurata nell’insistere con il rovescio incrociato sul pestifero dritto lungolinea moscovita. Quasi acciuffata la prima partita, Ekaterina ha ricevuto la primissima visita degli spiriti maligni che non possono non far capolino, almeno di tanto in tanto, durante annate simili: un guizzo finale, tuttavia, ha arginato la rimonta rivale, sempre più minacciosa, sul 5-4. Drasticamente mutato senza apparenti motivi giustificatori, l’incontro ha preso nettamente la direzione di Wozniacki in un secondo set senza storia, abbandonato da Makarova in deficit d’adrenalina. Ma il bello era ancora ignoto, a quel punto: quando spettatori e quotisti del mondo intero non avrebbero saputo esprimere pronostico diverso dal successo della numero 2 WTA, il piano degli eventi si è di nuovo inclinato in maniera imponderabile: tornata passiva Caroline, riacquistata la vivacità dei propri colpi piatti Ekaterina, la frazione decisiva ha rapidamente preso a parlare russo, fino a un nuovo 5-1 Makarova che sembrava premessa a una prossima conclusione del match.

Ma i fantasmi durante simili annate tendono a presentarsi con sinistra costanza, e nel caso specifico hanno sospinto una Wozniacki sempre meno timida a una rimonta piuttosto clamorosa. Il drammone vero si è consumato nel nono game, quando Makarova ha sprecato tre match point consecutivi e un quarto poco dopo, commettendo i due unici doppi falli dell’intero incontro sul 40-30 e sul break point convertito dalla campionessa dell’Australian Open. Quando si dice la fifa. Sospiro di sollievo per i famosi quotisti di cui sopra quando Wozniacki ha impattato sul cinque pari, ma la luce, per lei e per loro, non ha tardato a spegnersi nuovamente: incapace di sottrarsi a un atteggiamento davvero troppo gregario, specie per le richieste pressanti dell’erba, la seconda favorita in gara si è spenta negli ultimi due, decisivi giochi, naufragando insieme alla speranza di vedersi regalare la partita dagli spettri altrui.

Guardando le statistiche, che contano quello che contano ma che dicono 40 vincenti a 17, è giusto così. La zona sud del tabellone perde molti grammi di logica, a questo punto: Makarova affronterà Lucie Safarova, rediviva lei pure, la quale è stata brava a raccogliere i cocci di Agnieszka Radwanska al termine di un altro psicodramma mancato: vinto il primo set in volata, la ceca si è fatta quasi acchiappare nel secondo dal 5-1 in suo favore, annullando addirittura sette palle break che avrebbero prodotto un clamoroso cinque pari e chissà quale finale. L’unico precedente a Wimbledon tra Lucie ed Ekaterina risale al 2014: vinse la tennista di Brno, che poi venne fermata in semi dalla futura campionessa Kvitova. In zona orbita Camila Giorgi: a questo punto può davvero succedere di tutto.

SERENA METTE LA SECONDA – Turno molto agevole per Serena Williams. La statunitense raggiunge il terzo turno dei Championships configgendo la qualificata bulgara Tomova, 135 WTA. Serena, al Wimbledon numero 18 e reduce da un primo turno piuttosto opaco, gioca un secondo incontro più sciolto rispetto al precedente, sebbene Tomova non sia certo un banco di prova rilevante. Primo set che ha storia nei primi 2 giochi, dopodiché Serena registra la risposta e incamera il parziale dopo 22 minuti. La neo-mamma di Alexis, nata il primo di settembre, non concede chance alla più giovane avversaria nemmeno nel secondo set: parziale più combattuto del primo grazie alla verve della bielorussa, che scrollatasi di dosso l’ansia mette in mostra pregevoli soluzioni sul Centrale. Serena tiene a bada la ribellione dell’avversaria, chiudendo al terzo match point utile. Williams affronterà la tedesca Tatjana Maria (altra mamma in tabellone) o Mladenovic.

PLISKOVA, FINALMENTE TERZO TURNO – La storia raccontava un vantaggio negli scontri diretti (3-2) e una maggiore attitudine all’erba di Victoria Azarenka (87 WTA) rispetto a Karolina Pliskova (8 WTA). Due quarti e due semi in carriera per la bielorussa – perdendo sempre contro la vincitrice del torneo – contro qualche misero secondo turno raggiunto dalla ceca. Purtroppo per Vika il passato non gioca a tennis e oggi Karolina è stata più forte di lei nel loro primo incontro on grass. Primo set, Azarenka inizia a corrente alternata, i colpi difettano in penetrazione e profondità e sull’1-2, dopo già cinque palle break annullate, cede la battuta. Da quel momento qualcosa migliora ma Pliskova questo pomeriggio è una sentenza al servizio e fino al 6-3 non concede la minima apertura. A tratti qualche evidente difficoltà di Vika negli spostamenti, suo punto di forza quando invece è in forma. La bielorussa regge meglio nel secondo parziale ma un calo improvviso nel settimo gioco condito da tre erroracci di fila le costa break e match. Pliskova al terzo turno per la prima volta in carriera, affronterà la temibile (e in gran forma) Buzarnescu.

KEYS E BUZARNESCU IN ‘STRAIGHT SETS’ – Prosegue lo straordinario momento di forma della 30enne Mihaela Buzarnescu la quale, dopo aver esordito nel tabellone principale del Roland Garros poche settimane fa (raggiungendo gli ottavi di finale), fa lo stesso a Wimbledon ed è già al terzo turno. Dodici mesi fa era lei la giocatrice classificata oltre la 200esima posizione mondiale, mentre oggi lo è la sua avversaria, la wild card britannica Katie Swan, il cui gioco potente deve ancora arricchirsi di regolarità e precisione. La 19enne è troppo fallosa e la romena ha vita facile lasciando per strada appena tre giochi. Successo anche per la testa di serie numero 10 Keys, che con grande caparbietà riesce a contrastare i colpi insidiosi e anticipati di Kumkhum. La thailandese dunque, fresca della sua prima vittoria in carriera su erba, non è riuscita a ripetersi e la statunitense, nonostante qualche distrazione di troppo, continua la sua strada: al prossimo turno troverà Evgeniya Rodina.

LA FINALISTA NON BRILLA – Vince ma senza convincere Venus Williams, finalista qui lo scorso anno e vincitrice del torneo 5 volte (2000, 2001, 2005, 2007 e 2008). La romena Dulgheru (n. 141 WTA), che ha superato le qualificazioni qui come al Roland Garros, parte senza timori con un parziale di 8 punti a 3 (8-1 se si considerano i due doppi falli) e gioca un primo set solido senza farsi intimidire dal nome dell’avversaria. Venus appare molto lenta, commette parecchi errori gratuiti e prende tutto il tempo a disposizione tra un punto e l’altro come se fosse entrata in campo svogliata e già stanca.

Venus Williams – Wimbledon 2018 (foto Roberto Dell’Olivo)

Dopo avere vinto il primo set è però Dulgheru ad avere un calo psicologico, forse appagata dal primo parziale. Venus si rimette in carreggiata anche se il punteggio finale (6-0 6-1 gli ultimi due set) appare troppo severo rispetto a quanto visto in campo. “Non è mai facile giocare con un’avversaria per la prima volta perchè bisogna prenderle le misure” ha dichiarato Williams a fine incontro, e interrogata sulla possibilità che aver giocato otto finali a Wimbledon possa intimorire le sue avversarie, Venus risponde “non so se le mie avversarie si spaventano ma se questo mi aiuta a vincere qualche partita per me va bene“. Per ora Williams rimandata, in attesa di vederla con un’avversaria di maggior spessore; il prossimo turno contro Kiki Bertens potrebbe già dare qualche indicazione in più.

hanno collaborato Emmanuel Marian, Corrado Boscolo, Raffaello Esposito, Paolo Di Lorito e Stefano Ancilli

Risultati:

Y. Wickmayer b. A. Petkovic 6-4 6-3
[29] M. Buzarnescu b. K. Swan 6-0 6-3
[10] M. Keys b. L. Kumkhum 6-4 6-3
D. Vekic b. R. Peterson 7-5 6-4
E. Rodina b. S. Cirstea 1-6 6-3 6-3
[7] Ka. Pliskova b. V. Azarenka 6-3 6-3
[25] S. Williams b. V. Tomova 6-1 6-4
[9] V. Williams b. [Q] A. Dulgheru 4-6 6-0 6-1
E. Makarova b. [2] C. Wozniacki 6-4 1-6 7-5
L. Safarova b. [32] A. Radwanska 7-5 6-4
[20] K. Bertens b. A. Blinkova 6-4 6-0
[13] J. Goerges b. V. Lapko 6-2 3-6 6-2
C. Giorgi b. M. Brengle 6-4 6-4
K. Mladenovic b. T. Maria 6-2 6-2
L. Tsurenko vs [23] B. Strycova – rinviata
K. Siniakova vs O. Jabeur – rinviata

Il tabellone femminile

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