Shapovalov risponde a Fognini, Tsitsipas vuol essere il leader

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Shapovalov risponde a Fognini, Tsitsipas vuol essere il leader

Dopo Washington, la Next Gen vince ancora. Il canadese risponde al’azzurro dopo il battibecco in campo. Tsitsipas sicuro di sé: “A Milano da numero uno”

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L’onda Next Gen resta alta, sulla scia dei quattro semifinalisti under 21 di Washington nello scorso fine settimana. Un’onda che non fatica a cavalcare chi del surfista medio ha tutte le sembianze, come Denis Shapovalov. Il suo convincente successo contro Fognini sa quasi di sassolino tolto dalla scarpa al cospetto di chi – Fabio, in una delle sue polemiche dall’eco più rilevante – riteneva eccessivo lo spazio concesso sui campi più importanti agli sbarbati. I due hanno avuto anche qualcosa da dirsi, storie tese di campo, dopo qualche punzecchiatura di Fognini: “ma io non parlo italiano – si smarca l’idolo di casa – gli ho detto che avremmo avuto modo di parlare post partita di qualsiasi problema, io dovevo rimanere concentrato“. Non sembrano destinati ad amarsi, tendenzialmente.

In realtà ero già con la testa al terzo set quando mi sono trovato sotto 4-0 nel secondo – l’analisi sul momento chiave della partita – poi però ho rimesso in ordine le idee, ci ho provato ed è andata bene“. Si è preso rischi enormi, in realtà.  Shapovalov ha anche pubblicato un tweet, poi rimosso, di disappunto per lo spostamento (causa pioggia) del match dal Centrale al Grand Stand. “Forse avevo sbagliato nei toni – l’analisi a caldo – infatti l’ho eliminato, ma mi è dispiaciuto perché alcuni miei amici, su un campo più piccolo, non sono riusciti a vedere il match. Alla resa dei conti però devo dire che la gente sulle tribune mi ha spinto tanto e probabilmente ciò ha infastidito Fognini, specie nelle fasi finali dell’incontro“. Per questo inconveniente, il dispiacere non sembra distruggerlo.

LINEA VERDE – “Penso che stiamo vivendo un’epoca incredibile per il tennis – ha poi risposto Shapovalov a chi gli ha chiesto conto della classe che rappresenta -, per la presenza contemporanea sul campo di fenomeni come i Fab Four e di ragazzi giovani di grande talento. C’è sana rivalità tra noi della nuova generazione, abbiamo voglia di giocare e questo ci spinge a migliorarci di continuo“. Chi sta vedendo crescere quotidianamente l’interesse nei suoi confronti, nel gruppone degli under, è innegabilmente Stefanos Tsitsipas. Dopo la semifinale raggiunta a Washington, l’ateniese si è tolto la soddisfazione di stoppare il malinconico Thiem della seconda metà di stagione (sommando i risultati post Roland Garros degli ultimi due anni, 16 vinte e 19 perse), guadagnandosi l’ottavo di finale con Djokovic. L’austriaco in realtà ha poi fatto sapere di convivere con un fastidioso virus in questi giorni.

Ho giocato aggressivo e in anticipo, consapevole di essere più a mio agio rispetto a Domi su questo campo“, ha spiegato il numero 27 del mondo ostentando legittima sicurezza nei suoi mezzi. La stessa che gli consente, senza degenerare nella supponenza, di rispondere alle sollecitazioni di routine sullo scontro generazionale. “Io penso a conquistare il maggior numero di vittorie e di classifica guardo solo la mia, da migliorare sempre di più. Poi è chiaro – strizza l’occhio -, con il passare degli anni, io e i miei coetanei siamo destinati a giocare l’uno contro l’altro sempre più partite importanti. Intanto mi pongo l’obiettivo di arrivare alle finali Next Gen di Milano da numero uno del seeding“. La sfida contro Djokovic è inedita, ma i due si conoscono molto bene: “Ci siamo allenati insieme centinaia di volte, chiaramente è lui il grande favorito. Devo rimanere attaccato al match – conclude – provando a sfruttare tutte le poche occasioni che potranno capitarmi“.

LAVER CHAT – Mai l’uno di fronte all’altro anche Grigor Dimitrov e Francis Tiafoe, che dopo aver battuto Cecchinato, ha lasciato un solo game nel terzo set a Milos Raonic violando il fattore campo (“ma ho la fidanzata qui a Toronto”, svela). Il colored statunitense racconta anche qualche aneddoto su come la Next Gen interagisca fuori dal campo: “Niente di particolare. Con Shapovalov siamo insieme sulla chat di gruppo della Laver Cup, ci siamo divertiti un sacco in quella occasione. Con Tsitsipas invece ci frequentiamo di meno“. Hanno fame di campo e di punti. Il cameratismo non sembra una priorità.

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