Cincinnati: Goffin si infortuna, Federer ritrova Nole in finale

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Cincinnati: Goffin si infortuna, Federer ritrova Nole in finale

Un infortunio alla spalla destra mette fuori gioco Goffin all’inizio del secondo set. Ottava finale per Federer, incontrerà Djokovic dopo due anni e mezzo

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Dal nostro inviato a Cincinnati,

[2] R. Federer b [11] D. Goffin 7-6(3) 1-1 rit.

Dopo la lunga notte di venerdì tra tuoni e fulmini (veri, non metaforici) Roger Federer torna in campo in sessione serale dopo essere andato a dormire ben oltre le due del mattino. Ad affrontarlo trova David Goffin, il suo giustiziere durante le ultime ATP Finals dove era favoritissimo, e vincitore in questo torneo di Anderson e del Potro.

Purtroppo la partita è durata solamente poco più di un set e poco più di un’ora, fino a quando la spalla destra non ha costretto il belga al ritiro.

Lo svizzero parte subito intenzionato a tenere il ritmo alto senza far allungare troppo gli scambi. La sua striscia positiva al servizio a Cincinnati, che dura dal 2014 ed è arrivata a 90 turni di battuta conscutivi, prosegue spedita grazie ad ottime percentuali. La partita procede spedita e le uniche palle break (che sono anche set point) arrivano sul 6-5 per Federer (la prima delle quali siglata da uno splendido passante di diritto in corsa), ma Goffin serve bene e riesce ad allungare il set al tie-break. L’elvetico concede il minibreak sul primo punto sbagliando una volée piuttosto semplice, ma rimedia subito costringendo Goffin all’errore nei due scambi successivi, per poi deliziare il pubblico con due diritti regali nei suoi due turni di battuta e chiudere il set poco dopo per sette punti a tre in 46 minuti.

Nell’intervallo prima del secondo set Goffin chiede il time-out medico per farsi massaggiare la spalla destra dal fisioterapista. Inizialmente non sembra che sia particolarmente menomato, anche se la velocità dei suoi servizi è inferiore al solito. Tuttavia sull’1-1 40-30 il belga si avvicina alla rete, stringe la mano a Federer e decide che può bastare così.

Si tratta della ottava finale raggiunta dallo svizzero a Cincinnati, dove non ha mai perso nel match decisivo. Raggiunge il suo rivale Novak Djokovic contro cui disputerà la 46° partita ufficiale, anche se la loro ultima sfida risale all’Australian Open 2016. È anche la quarta volta che questi due campioni si affrontano nella finale di Cincinnati: nei tre precedenti incontri Novak Djokovic non è mai riuscito a vincere un set.

È dall’inizio della settimana che avevo un dolore alla spalla – ha spiegato Goffin dopo il match – fino a ieri non mi ha dato alcun fastidio, ma dopo la dura partita con del Potro ho iniziato a sentire più dolore, che è andato aumentando ad ogni turno di battuta nella partita di oggi. Sapevo che non avrei potuto vincere in quelle condizioni, per cui ho preferito fermarmi. Non dovrebbe essere un problema che mi impedisce di giocare agli US Open, in ogni modo domani mi consulterò con il mio medico e vedremo che fare”.

Parecchie domande sull’ennesima sfida con Djokovic per Roger Federer: “È strano che non ci siamo incontrati dagli Australian Open 2016, prima del mio infortunio. È come un nuovo inizio, un incontro in cui ci possono essere delle sorprese, invece di sapere esattamente come ognuno di noi giocherà. Sapevo all’inizio dell’anno che quello non era il vero Novak, che stava ancora recuperando dall’infortunio e sono contento che sia tornato ad alti livelli”.
Per quel che riguarda la partita odierna, lo svizzero ha dichiarato di aver fatto fatica ad entrare nel match “probabilmente per i due match giocati ieri. Sono contento di essere riuscito ad alzare il mio livello nel tie-break, ho giocato davvero un ottimo tie-break”.


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