Tutti con Serena sul caso "tuta", perfino l'ex Presidente iraniano

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Tutti con Serena sul caso “tuta”, perfino l’ex Presidente iraniano

NEW YORK – Ha fatto discutere la scelta della Federtennis francese di proibire a Serena di indossare ancora la tuta aderente sfoggiata nell’edizione 2018. Il mondo si schiera a fianco di Williams. Nike lancia una nuova pubblicità

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da New York la nostra inviata

Nella serata del suo esordio sul campo centrale di Flushing Meadows Serena, ancora una volta, ha stupito tutti per l’outfit in stile ballerina classica, disegnato da Virgil Abloh, con il quale ha fatto il suo ingresso nel torneo. Il vestito, nero per le sessioni serale, sarà di colore bianco per le partite giocate in orario diurno. Sicuramente si parlerà e molto di questa sua scelta particolare, ma non tanto quanto si è discusso dell’aderente tuta da Catwoman sfoggiata sulla terra rossa del Roland Garros. A distanza di mesi, infatti, si è tornati sull’argomento a causa della decisione della Federazione francese tennis di proibire a Serena Williams di indossare ancora tale abito in occasione del prossimo slam parigino. Bernard Giudicelli, presidente della Federazione, ha così voluto chiarire le motivazioni della scelta: “Credo che a volte si sia andati troppo lontano: questa tenuta non sarà più accettata, dobbiamo rispettare il gioco e il luogo, tutti vogliono godersi questo spettacolo”. Serena ha accettato, apparentemente senza problemi, la decisione del torneo e ha voluto spiegare che tale outfit era dettato da esigenze mediche legate alla circolazione del sangue, a seguito dei problemi causati dalla recente maternità.

Malgrado la giocatrice non abbia voluto sollevare polemica alcuna, molte personalità si sono schierate al suo fianco. Su tutte Billie Jean King che attraverso Twitter ha sottolineato: “Il controllo sul corpo femminile deve finire. Il rispetto per Serena Williams nasce dall’incredibile talento che ha portato al gioco. Criticare cosa indossa per svolgere il suo lavoro è una vera mancanza di rispetto.” Ancora più dura la reazione di Christen A. Johnson sulle pagine del Chicago Tribune: “Il corpo delle donne di colore è storicamente stato visto sotto due aspetti: un’obesa caricatura di “Mammy” o una figura di un’ipersessualità deviante. Giudicelli, scegliendo di usare la tuta di Williams per imporre un dress code, è caduto nel secondo stereotipo.” Sicuramente, però, l’appoggio davvero inaspettato per Serena arriva dall’ex presidente dell’Iran Mahmoud Ahmadinejad. Egli ha così cinguettato: “Perché i French Open non hanno rispetto per Serena Williams? Sfortunatamente alcune persone in tutti i paesi, incluso il mio, non hanno realizzato il vero significato della parola libertà.”

Mentre il mondo sceglieva di schierarsi a fianco della regina del tennis, Nike e i suoi pubblicitari hanno saputo utilizzare la bocciatura della Federtennis francese al meglio. Il marchio sportivo ha infatti lanciato una campagna pubblicitaria con Serena Williams in azione, stretta nella sua tuta da pantera, con lo slogan: “You can take the superhero out of her costume, but you can never take away her superpowers” (“Puoi privare un supereroe del suo abbigliamento, ma non puoi portargli via i superpoteri”).

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