Firenze Cup, Sonego: "Il mio primo torneo da favorito"

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Firenze Cup, Sonego: “Il mio primo torneo da favorito”

FIRENZE – Il giocatore torinese è la prima testa di serie della prima edizione del nuovo Challenger che si disputa al CT Firenze: “Non sento la pressione!”

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A 23 anni Lorenzo Sonego si prepara a ricoprire il ruolo inedito di favorito nel nuovo torneo Challenger che si gioca questa settimana al CT Firenze: è lui infatti la prima di testa di serie, forte del suo ranking di N.89 del mondo. Il direttore lo ha incontrato alla vigilia e Lorenzo gli ha concesso questa intervista esclusiva…

Lorenzo, sei testa di serie n.1 in questo torneo grazie alla vittoria del Challenger di Genova. Giocherai quindi da favorito: senti la pressione, a cui probabilmente non sei abituato? Cosa ti aspetti da questo torneo e quanto è stato importante per te il titolo di Genova?
Non sento molto la pressione, penserò soltanto a giocare come ho sempre fatto. Sono molto contento di questa stagione, non mi aspettavo l’ingresso in top 100: avevo intenzione di fare un paio d’anni di esperienze e miglioramenti tecnici e fisici ma i miglioramenti sono arrivati più in fretta. A Genova probabilmente ho espresso il mio miglior tennis, insieme agli Slam, e ho centrato un traguardo che mi dà grande fiducia.

Hai detto che non ti aspettavi di fare così alla svelta. Puoi ricordarci qual era la tua classifica all’inizio dell’anno prima dell’exploit all’Australian Open?
Un anno fa ero n.450, quasi 500. Ero stato fermo due mesi e mezzo per un infortunio al polso, poi ho avuto anche uno strappo addominale, insomma un po’ di problemi fisici. Sono contento perché quest’anno non ho avuto quasi nulla, sono stato bene fisicamente e ho giocato tutto l’anno ottenendo risultati molto importanti.

Al di là di questo torneo, sicuramente importante anche in termini di classifica, cosa cambierà nella tua programmazione vista la nuova classifica?
Ovviamente il prossimo anno cercherò di giocare più tornei ATP possibili, quello che ho fatto anche quest’anno giocando pochissimi challenger. Devo giocare a un livello sempre più alto per fare più esperienza e capire dove posso ancora migliorare. Vediamo a fine anno come sarò messo, se in Australia dovrò giocare o meno le qualificazioni (oggi è n.89, posizione che gli garantirebbe l’accesso diretto, ndr). La programmazione cambierà anche rispetto agli Slam.

Cosa può succedere a chi non conosce molto bene i meccanismi della classifica, e magari da n. 90-91 del mondo possa uscire dai primi 104 prima dell’Australian Open, perché rimanendo tra i 104 si è sicuri di entrare in tabellone?
Adesso avrò molti punti da difendere. Lo scorso anno ho vinto a Ortisei, finale in un altro challenger (a Ismaning, ndr) quindi avrò quasi 200 punti da difendere perché ho vinto anche dei Futures (si tratta in realtà di due finali in altrettanti ITF a S. Margherita di Pula, per 30 punti complessivi, ndr). Sarà dura, ma io non penso ai punti, penso soltanto a giocare e divertirmi perché questo sport mi piace. Dovrò solo migliorare tanto: main draw o qualificazioni in Australia non mi interessa, giocherò e darò il massimo.

Hai detto di aver fatto dei grossi progressi sotto il profilo tecnico. Dove credi di essere particolarmente migliorato e quali invece consideri ancora i punti più deboli del tuo repertorio?
Ho migliorato tanto il rovescio, anche se c’è da migliorare ancora. Da quella parte riesco a tenere di più le diagonali e cambiare qualche volta in lungolinea, cosa che facevo poco. Il servizio l’ho cambiato tantissime volte, sia l’anno scorso che quest’anno, ma adesso finalmente mi dà tanti punti. Ero molto carente in risposta: ci ho lavorato tanto, almeno un’ora al giorno, e sono riuscito a migliorare molto.

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