Fognini, Ceck e Berrettini. Un giorno da leoni azzurri (ri.cr., Gazzetta dello Sport)
Pechino è azzurra per un giorno. Un tre su tre che si porta dietro speranze e ambizioni. Fognini per un’ora rimane ai quattro match point sprecati domenica a Chengdu, non trova il dritto e balbetta al servizio, soprattutto con la seconda. Poi si scuote contro il modesto (102 Atp) Albot e ottiene la 17a vittoria stagionale in rimonta, nonché il 41° successo dell’anno, a uno solo dal suo record personale del 2013. Ora Fabio trova il russo Rublev, alterno ma talentuoso. Rimonta anche per Cecchinato (la 10a del 2018), ancora una volta molto bravo a rimanere dentro una partita complicata, perché per quasi due set Baghdatis sbaglia pochissimo e mette tanta pressione su ogni punto. Poi un break subito dal cipriota da 40-0 cambia l’inerzia: Ceck incontra ora il giustiziere di Seppi, Fucsovics, e con una vittoria potrebbe finalmente irrompere nella top 20, sfuggita per un misero punticino a fine agosto. Miglior classifica in vista anche per Berrettini, uscito dalle qualificazioni e assai pimpante contro l’argentino Mayer… [SEGUE]. Nelle altre partite, torna in campo Del Potro dopo la finale a New York: l’argentino è a un passo dalla qualificazione al Masters, che sarebbe garantita aritmeticamente se dovesse raggiungere la finale in Cina. Problema che non riguarda più la Osaka: si è qualificata ieri.
Torna il grande tennis alle Cascine con gli specialisti della terra rossa (Marco Massetani, Corriere Fiorentino)
Nove giorni di sfide tra professionisti, proprio quello che dal 1994 mancava sui campi delle Cascine, sulla storica argilla del Circolo del Tennis dove si è fatta la storia di questo sport e dove nel lontano 1910 vide la luce la federazione italiana (primo presidente il Marchese Piero Antinori). Le grandi «racchette» sono tornate in riva all’Arno e ci resteranno fino a domenica prossima (giorno della finale) per la prima edizione della Firenze Tennis Cup — Trofeo Toscana Aeroporti, inserita nell’Atp Challenger Tour e dotata di un montepremi di 64.000 euro. In campo i protagonisti non si chiamano più Panatta o Bertolucci, Nastase o Gerulaitis, Muster o Fromberg (altri tempi, altro stile, altro carisma), ma i vari Sonego e Andujar, Quinzi, Baldi e Gimeno Traver sono i nuovi specialisti da terra rossa che sapranno comunque regalare spettacolo a una città affamata di tennis di vertice. «Quest’anno il circolo celebra i 120 anni di storia e si è voluto regalare un evento speciale come questo Atp Challenger» afferma orgoglioso il presidente del CT Firenze Giorgio Giovannardi, il club che ospita la manifestazione e con il quale la società organizzatrice Makers di Napoli ha stipulato un accordo (almeno) triennale per dare continuità e consistenza al progetto. Dopo un weekend dedicato alle qualificazioni, la Firenze Tennis Cup è entrata ufficialmente nel vivo con i match del tabellone principale. Non ci sono toscani tra i 32 tennisti al via, complice il forfait dell’aretino Luca Vanni (ex n. 1oo al mondo nel suo Annus mirabilis, il 2015, e bloccato da una tendinopatia al solito, malconcio ginocchio) ma c’è un toscano d’adozione che risponde al nome di Lorenzo Sonego (esordio ieri in tarda serata), torinese entrato tra i top 1oo della classifica mondiale e tesserato per il Tennis Club Prato, con il quale ambisce quest’anno a disputare un campionato di serie A1 ad altissimi livelli. Oltre ai nomi noti del circuito (dallo spagnolo Tommy Robredo allo slovacco Andrej Martin, passando per il francese Kenny de Schepper), c’è grande attesa per il ritorno sull’argilla delle Cascine di una ex grande promessa del tennis azzurro, quel Gianluigi Quinzi forgiato dal guru Nick Bollettieri che nel 2011 su questi campi raggiunse la semifinale del torneo internazionale under 18 ITF per poi aggiudicarsi due anni dopo il prestigioso Wimbledon junior. Ieri subito out due italiani: Alessandro Giannessi spazzato via per 62, 60 dallo slovacco Filip Horanski e la wild card Julian Ocleppo, figlio d’arte, arresosi per 76, 64 all’argentino Marco Trungelliti… [SEGUE].