Australia in pericolo: i tornei rischiano di sparire?

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Australia in pericolo: i tornei rischiano di sparire?

La World Team Cup, risposta al rialzo della ATP alla nuova Coppa Davis, rischia di costare la soppressione agli storici eventi di inizio stagione di Brisbane e Sydney (oltre che alla Hopman Cup)

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La battaglia burocratica tra istituzioni del tennis e investitori privati prosegue anche durante l’off season, rischiando di lasciare sulla propria strada più vittime che nuovi nati. È sempre più chiaro che la “nuova Coppa Davis” è stata pensata poco e azionata troppo in fretta, e che un accordo e un passo indietro rispetto ai proclami iniziali sono l’unica soluzione per limitare i danni.

Nell’attesa che se ne accorga anche chi di dovere, ne stanno già facendo le spese i piccoli tornei del tour ATP (e in certi casi anche WTA): è il caso dei tornei di Sydney e di Brisbane, i combined che storicamente aprono le stagioni del tour maschile e femminile. A meno di ripensamenti importanti da parte della ATP, le prime settimana del 2019 potrebbero essere anche le ultime per gli amati eventi australiani. L’associazione dei giocatori ha infatti deciso di rispondere al fuoco di ITF e Kosmos, e in un certo senso anche a quello della Laver Cup di Roger Federer, rispolverando la World Team Cup, manifestazione a squadre nata nel 1978 e cancellata nel 2012.

Con Tennis Australia come partner annunciato già da luglio, era chiaro che la nuova coppa avrebbe trovato collocazione in gennaio, a spese di qualche evento già esistente. Dopo aver tacitamente segnato la fine della Hopman Cup, primo campo ufficiale per le sperimentazioni di set brevi e no-let, la World Team Cup che partirà nel 2020 sembra destinata a fagocitare anche i tornei classici, sottraendo loro giocatori e sponsor. L’evento a 24 team occuperà difatti probabilmente più di una settimana e, con un prize money di 15 milioni di dollari (oltre ai punti ATP in palio, anche se non è ancora chiara la formula), richiamerà a sé la maggior parte dei grandi nomi.

Del resto l’Australia, pur uno tra i paesi fondatori del tennis, deve già fare i conti con il problematico isolamento geografico. Senza alcuna rassicurazione da parte della ATP, che si è limitata a parlare di un occhio di riguardo per le città che già ospitavano una tappa del circuito, le città “Down Under” sono seriamente preoccupate dall’idea di perdere il loro posto nel tennis, senza possibilità di ritrovarlo in altre collocazioni del già denso calendario. L’ente del turismo del Queensland ha già fatto sapere che passerà a vie legali nel caso in cui il contratto per l’organizzazione del torneo di Brisbane, valido fino al 2021, non venisse rispettato.

Si è schierato in difesa del torneo anche John Millman, numero tre di Australia e nativo proprio di Brisbane, le cui parole sono sembrate già una sentenza definitiva sul futuro del torneo di casa. “È un vero peccato che il torneo non ci sarà più” ha detto a News Corp Media, “le istituzioni governative e la gente lo hanno sempre sostenuto con passione. Sulla World Team Cup ho le mie riserve, non so come funzionerà un evento così simile alla Davis a così poca distanza. Il tennis è un gioco per i fan e i fan, specialmente quelli così, meritano che la loro città ospiti il miglior tennis possibile“. Sembra che non sia la priorità di tutti, purtroppo.

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