Pliskova soffre ma vince, è di nuovo regina a Brisbane

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Pliskova soffre ma vince, è di nuovo regina a Brisbane

Il primo torneo Premier della stagione si conclude con una finale dai due volti. Vince la ceca su una Tsurenko che le era stata superiore per quasi un’ora e mezza. Dodicesimo titolo per lei in carriera

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È Karolina Pliskova a sollevare il primo trofeo australiano della stagione 2019. La ceca infatti conquista a Brisbane il primo Premier dell’anno, torneo più importante tra i tre in programma questa settimana. Lo fa al termine di una finale dai due volti, vinta in tre set (e in rimonta) con lo score di 4-6 7-5 6-2 sull’ucraina Lesia Tsurenko, n.27 al mondo e giustiziera di Naomi Osaka in semifinale. Pliskova, in difficoltà sia sullo scambio che al servizio, ha subito per lunghi tratti del match il colpi di un’avversaria in fiducia. Ma grazie alla pazienza e anche ad un piccolo infortunio occorso a Tsurenko, è riuscita a venire a capo dell’incontro. Alla fine si è meritata questa sua seconda affermazione nel Queensland, a due anni di distanza da quella precedente.

In totale per lei ora fanno 12 titoli sul tour maggiore WTA. Dalla prossima settimana, la 26enne di Louny farà anche un piccolo balzo in avanti in classifica, sorpassando la connazionale Kvitova e passando da ottava a settima. Tsurenko ha perso la sua prima finale sul circuito maggiore e ha qualcosa da recriminare per aver sfiorato il trofeo più importante della carriera. Si può consolare con le ottime prestazioni fornite durante il torneo in cui ha battuto anche Naomi Osaka e con il best ranking di n.24. Inoltre, nel primo turno di Sydney, salvo rinunce, potrà prendersi la vendetta su Pliskova al primo turno. Ma la posta in palio sarà nettamente inferiore, purtroppo per lei.

LA PARTITA – Pliskova comincia il match nei peggiori dei modi. La ceca appare imballata e cede subito il servizio con un rovescio in rete. Dal canto suo, Tsurenko è molto centrata e aggressiva. Le sue accelerazioni, soprattutto con il rovescio lungolinea, sono estremamente efficaci. L’ucraina è in fiducia e si vede. Ma talvolta esagera nel cercare soluzioni fin troppo rischiose. Proprio per colpa di questa smania e qualche errore di troppo, Tsurenko finisce per perdere il break di vantaggio sul 3 a 2. Per sua fortuna Pliskova non ha ancora registrato nemmeno il servizio, il suo colpo migliore. La n.8 del mondo si fa infatti controbreakkare a zero. Nel cambio di campo l’allenatrice della ceca, Renae Stubbs, scende per incoraggiare la sua giocatrice. Ma è troppo tardi: con tanta bravura e un pizzico di fortuna, Tsurenko porta a casa il primo set per 6-4 in 39 minuti. A fare la differenza è l’81 per cento di prime in campo per lei e 10 vincenti contro i soli 2 della sua più quotata avversaria.

Pliskova è molto frustrata per la sua prestazione opaca. Lo scoramento le fa perdere un altro turno di battuta nel gioco d’apertura del secondo parziale. Tsurenko invece continua a fare il suo gioco, spingendo bene sui colpi fin troppo lenti offerti dalla ceca. Come nel primo set, l’ucraina tuttavia si distrae e, avanti 2 a 1, perde il turno di servizio. Per fortuna per lei, ancora in maniera speculare al primo parziale, Pliskova non riesce a sfruttare la sua occasione e si fa nuovamente breakkare. Tsurenko sta però perdendo parte dello smalto iniziale. Sul 4 a 3, concede una palla break alla boema che ha dunque ha un’altra chance di rientrare nel set. Ma ancora non è lucida. Dopo tutte queste opportunità lasciate andare, sembra logico che il set e, di conseguenza il match, vadano nelle mani di Tsurenko. All’improvviso, sotto 5 a 4, con le spalle al muro, Pliskova reagisce e con una serie di gran punti piazza il break a zero. La ceca riduce al massimo gli errori e con altri due game consecutivi riesce inaspettatamente a conquistare il set per 7-5 in 54 minuti e riaprire la contesa.

L’inerzia ora è completamente cambiata con Tsurenko che subisce il forcing di una ritrovata Pliskova. Piove sul bagnato per l’ucraina quando sul 40 pari del secondo gioco appoggia male il piede sinistro in uscita da un rovescio in corsa e si procura una piccola storta.

Non è niente di grave ma dopo il medical timeout, la n.26 del mondo è costretta a fronteggiare una palla break. E ovviamente perde il punto. Pliskova è sempre più ringalluzzita: gioca a braccio sciolto, scaricando i suoi colpi potenti, e talvolta verticalizza il gioco come consigliato dalla sua coach in precedenza. Tsurenko cerca di limitare i danni. Ma, sotto 5 a 2, la sua diga cede ancora di fronte all’impeto della ceca. Dopo quasi due ore e un quarto di tennis tutt’altro che eccezionale, Pliskova piazza il break decisivo che le vale il match e il secondo titolo a Brisbane.

La bassa qualità del match è evidenziata dal saldo nettamente negativo tra vincenti ed errori di entrambe le tenniste: 16-33 per Pliskova e 30-43 per Tsurenko. La finalista degli US Open può essere comunque soddisfatta per una vittoria arrivata non giocando benissimo e soffrendo il tennis di un’avversaria in grande fiducia. Chissà che per lei, da sempre additata di non essere proprio una fighter, non possa essere un buon viatico in vista degli Australian Open e dell’intero 2019.

[5] Ka. Pliskova b. L. Tsurenko 4-6 7-5 6-2

Il tabellone completo

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