I privilegi dei top player secondo Tsitsipas

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I privilegi dei top player secondo Tsitsipas

Polemizzando con Moscarella, il greco sostiene che gli arbitri favoriscono Federer e gli altri. Roger replica che…

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Un normale scambio di battute durante il secondo set della finale di doppio del Masters di Miami ha dato inizio a una piccola polemica che, per quanto futile (o, forse, proprio per questo) si è gonfiata oltremodo sui media non solo social. Protagonista è Stefanos Tsitsipas, che ha espresso le sue lamentele e, soprattutto, le presunte motivazioni riguardo a una decisione dell’arbitro tirando in ballo Roger Federer.

Wesley Koolhof, partner di Tsitsipas, serve a Bob Bryan la palla per il 6-5, “buona” secondo il giudice di linea. Mike accenna ad alzare la mano, l’abbassa subito per controllare la traiettoria della risposta del gemello e poi chiede il challenge. Già prima che il “falco” mostri lo slice olandese colpire la riga, Tsitsipas, evidentemente convinto che la richiesta di verifica elettronica sia arrivata troppo tardi, si lamenta con l’arbitro di sedia Gianluca Moscarella, il quale gli spiega che Bob ha colpito la palla ed è andato subito a controllare il segno. Stefanos non ci sta: “Perché concedi loro così tanti privilegi?”. E, dopo la replica di Moscarella secondo cui “non è un privilegio, hanno il diritto di farlo: è tutto ciò che posso fare”, il greco continua: “La mia sensazione è che tu gli dia dei privilegi come fai con Roger e tutti gli altri”.

La coppa è poi finita nella mani dei Bryan, mentre Tsitsipas ha proseguito l’argomento con i commenti su Twitter rispondendo ai fan. Restando fedele a quanto espresso sul campo, insiste sui giocatori affermati e rispettati che “hanno privilegi quando si tratta di determinate regole e decisioni arbitrali. L’ho percepito un paio di volte giocando contro di loro e penso che sia un po’ ingiusto”. Tornando invece sull’incolpevole bersaglio, assicura che Roger Federer sarà sempre il mio giocatore preferito a prescindere, non voglio trascinarlo dentro a questa storia. Non è colpa sua né sua intenzione, sono gli arbitri che cercano di proteggerli più di quanto debbano.

Inevitabilmente chiamato a rispondere sulla questione, a Federer sembra che “sui campi secondari, più che un trattamento preferenziale per i top player, siano rigidi con le regole. Fai qualcosa – bang – warning. Non si scherza.”. Diverso è sui campi principali con i giocatori più forti che, quindi, gli arbitri conoscono meglio e, per questo, prosegue lo svizzero, è più facile gestire un top player rispetto a emergenti come Tsitsipas o ai ragazzi giovani che talvolta sono fraintesi nella traduzione e possono accadere spiacevoli errori. Ma non vedo un trattamento preferenziale, non dovrebbe esserci.

Tra le “cose ingiuste” di questo Miami, tuttavia, non possiamo non menzionare un episodio che ha visto Stefanos ancora protagonista ma decisamente in negativo. Al settimo gioco del set decisivo contro Denis Shapovalov, Tsitsipas si trova in una situazione di svantaggio e sbatte due volte la racchetta a terra con il chiaro intento di disturbare l’avversario. Shapo risponde tirando un vincente, ma subito dopo mima il gesto dell’avversario a mo’ di rimprovero per quello che è un comportamento ben poco sportivo, oltre a essere punibile dall’arbitro con la perdita del punto. Tale sanzione, tuttavia, non è arrivata in questa circostanza: l’arbitro avrà voluto attendere il successivo colpo di Denis o ha chiuso un occhio perché l’altro… è top ten?

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