Roma perde tutti gli italiani tranne Fognini, che affronterà Tsitsipas

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Roma perde tutti gli italiani tranne Fognini, che affronterà Tsitsipas

ROMA – Sconfitta senza rimpianti per Sinner. Male Cecchinato e Berrettini, che non si accontenta: “Sconfitta più deludente della carriera”

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Jannik Sinner - Roma 2019 (foto Felice Calabrò)
 

da Roma, il nostro inviato

Fatta eccezione per la facile vittoria di Stefanos Tsitsipas su Jannik Sinner, 17 anni e già bravissimo ad arrampicarsi sino al secondo match qui al Foro Italico, tutti gli italiani hanno finito per giocare praticamente in contemporanea: Fognini e Cecchinato impegnati nel secondo turno, Berrettini per il suo ottavo contro Schwartzman. Di vincere un incontro è riuscito però soltanto a Fognini, che contro Tsitsipas (attorno alle 22) proverà a bissare i quarti di finale raggiunti lo scorso anno qui a Roma.

FOGNINI VA – Sul campo dedicato a Pietrangeli Fabio Fognini, numero 12 del mondo, vince un incontro tutt’altro che semplice contro Radu Albot, di origini moldave, che ha raggiunto proprio quest’anno la sua miglior classifica ATP con la posizione numero 44. L’ultima partita era stata vinta da Albot a Indian Wells un paio di mesi fa, dopo il successo dell’italiano a Pechino lo scorso anno. Fabio sfoggia un completo bianco Emporio Armani dedicato alla città eterna e ai suoi monumenti più rappresentativi; le tribune sono gremite in ogni ordine di posto, mentre sul campo i servizi saltano totalmente fin dal terzo game.

Albot riesce però nel sesto gioco a tenere la battuta e vola a condurre 4 a 2. Fabio non sembra muoversi agevolmente sulla terra rossa di Roma, ma l’unica fasciatura visibile è l’ormai abituale Kinesio a salvaguardia di caviglia e polpaccio destro. Dopo aver accorciato le distanze, sul 4-3, Fabio chiede però l’intervento del fisioterapista che va a fasciare anche la coscia destra, infortunata nella finale di Montecarlo. Fabio riesce finalmente a prendere in mano le redini del gioco: a suon di vincenti riporta il punteggio in parità e tiene il proprio servizio. Il pubblico ora si diverte e applaude entusiasta i bei colpi di Fognini. Al cambio di campo si alzano cori a sostegno di Fabio, che sul servizio di Albot si guadagna un set point ma lo spreca con un errore. Fognini si innervosisce, commette un paio di gratuiti e si prende il warning dell’arbitro dopo il secondo lancio di racchetta.

Albot ringrazia e tiene il servizio. I successivi due giochi scorrono veloci: il primo set si decide quindi al tie-break. Il gioco decisivo è costellato da molteplici errori commessi da entrambe le parti. Per tutto il parziale Fognini ha sofferto quando si è trovato a dover servire la seconda (31% la percentuale emblematica, contro il 75% del rivale), ma a togliergli le castagne dal fuoco di pensa Albot che commette due errori consecutivi sul punteggio di 6 pari e regala il set a Fognini. Fabio ha deliziato il pubblico con colpi di classe pure, alternandoli però a troppi errori gratuiti (21 totali).

L’avvio di secondo parziale ricorda l’avvio dell’incontro: un Albot solido vola a condurre tre game a zero su un Fognini che fatica a muoversi per il campo. Ma, così come nel primo set, Fabio si aggrappa alla propria classe e recupera il break di svantaggio, mandando Radu fuori giri. Albot si lamenta del brusio del pubblico con l’arbitro e si prende così i fischi impietosi degli spettatori stessi. Fognini ora ha fretta di chiudere, vince quattro giochi consecutivi e va a servire avanti 4-3. Radu si innervosisce e sfoga la sua frustrazione sulla bottiglia dell’acqua prima e sul pubblico poi; i tifosi italiani non si fanno pregare e alcuni spettatori rispondono ad Albot con cori poco eleganti, che fortunatamente non siamo così abituati a sentire sui campi da tennis. Albot nel game successivo si guadagna una palla break, ma è bravo Fabio a restare concentrato e annullarla, vincendo così il quinto game consecutivo. Sul servizio di Albot, con uno smash, Fognini si regala la prima palla dell’incontro e la trasforma approfittando di un rovescio in rete di Radu chiude il discorso dopo un’ora e 47 minuti di gioco.

CECK-OUT – Dopo esser stato per tre giorni sul programma del giorno, il match tra Cecchinato e Kohlschreiber è potuto finalmente iniziare alle 15:45 sul campo 2 tra mille polemiche sugli spalti. Al Foro infatti erano presenti sia i possessori dei biglietti di ieri che quelli di oggi e ciò ha comportato non pochi problemi, con la maggior parte delle persone costrette a rimanere fuori, ad attendere – invano – di poter entrare sul campo.

L’italiano mette in mostra sin da subito la sua doppia natura e nel primo set, dopo esser salito sopra 3-0 con un grande tennis, perde istantaneamente le misure del campo e dei colpi. Il suo gioco subisce una involuzione inspiegabile e il parziale si fa netto impietoso: 20 punti a 3 per Philipp che si è portato 5-3 in un baleno. Il pubblico di primo acchito non sembra particolarmente preoccupato ma quando la situazione giunge al limite dell’irrecuperabile, cerca di stimolarlo. Il primo parziale si conclude e nel secondo le cose non cambiano: dopo il break che lo manda sotto 1-3, Marco si scaglia una pallina fuori dal campo. Il lancio si rivela però più basso del previsto, con la pallina che passa non troppo lontano dalle teste degli spettatori sulla gradinata più alta, che ovviamente non gradiscono. Le urla di incitamento si tramutano in timidi fischi e per poco anche il pubblico non gli si rivolta contro.

Sono però sufficienti un paio di palle corte vincenti per galvanizzarli nuovamente, ma la cosa non sortisce lo stesso effetto sul numero 19 del mondo che lascia strada a un avversario molto più esperto di lui e probabilmente più abituato a giocare con il pubblico a favore. Il numero 59 del mondo raggiunge gli ottavi di finale a Roma per la quarta volta e come cinque anni fa affronterà Djokovic. Cecchinato in conferenza stampa post-partita addurrà come ragione principale della sconfitta il campo sul quale è stato programmato: “era piccolo, veloce, pochissima terra e la palla schizzava; speravo nel Pietrangeli, nel Grandstand o qualsiasi altro campo. Sembrava quasi un torneo indoor e contro Kohlschreiber su una superficie così veloce non parto favorito.” Adesso per lui ci sarà il Roland Garros, un torneo dove ha una pesante cambiale, in termini di punti, ma lui non sembra farsi influenzare negativamente dalla cosa: “venivo tempestato di domande al riguardo e per curiosità sono andato a vedere. Se perderò al primo turno a Parigi dovrei scendere di una ventina di posizioni e non è una tragedia. Quest’anno ho già fatto 640 punti e arriverò al Roland Garros sicuramente con della pressione, però avrò anche tanta serenità.”

ESCE MATTEO – Nonostante fosse uno dei quattro giocatori già al terzo turno prima dell’inizio di questo super-giovedì (insieme a Coric, Khachanov e Basilashbvili), Berrettini si arrende 6-3 6-4 a Schwartzman. Spesso lo si è visto rivolgere lo sguardo verso il suo angolo, come se a mancargli fosse un po’ di fiducia o non avesse ben chiaro il piano di gioco. Senza togliere nulla all’argentino, l’impressione è che sia stato più l’italiano a perdere la partita che Diego a vincerla. Sul finale del secondo set tuttavia Matteo era sembrato in grado di far girare l’incontro in suo favore, come ha dichiarato lui stesso in conferenza stampa post-match: “Un paio di colpi sono andati in mio favore e sono tornato in corsa, con la voglia di lottare. e vincendo i punti dove giocavo male e perdendo i punti dove giocavo bene. È stato un match strano, vincevo i punti giocati male e perdevo quelli giocati bene”. Ma anche, dice, “la sconfitta più deludente della mia carriera“.

L’uscita dal campo, in netto contrasto con l’atmosfera di trionfo dopo la partita con Zverev, è stata più mesta e a testa bassa. Matteo si è presentato ai giornalisti dopo pochi minuti e ancora una volta la sua lettura è stata lucida matura: “Raramente in passato mi sono sentito così. Questo è un evento che toglie tante energie; per noi non è un torneo come tutti gli altri ma sinceramente non me l’aspettavo di uscire così. Penso faccia parte del percorso che sto facendo” Al momento inoltre non c’è neanche troppa voglia di guardare al futuro: “Adesso non so se andrò a Ginevra. Sono contento di essere testa di serie al Roland Garros ma non mi accontento del risultato ottenuto qui“.

ha collaborato Chiara Gheza

I risultati degli italiani:

P. Kohlschreiber b. [16] M. Cecchinato 6-3 6-3
[10] F. Fognini b. R. Albot 7-6(6) 6-3
[8] S. Tsitsipas vs [WC] J. Sinner 6-3 6-2
D. Schwartzman b. M. Berrettini 6-3 6-4

Il tabellone completo

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