E sono 69: tanti auguri ad Adriano Panatta

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E sono 69: tanti auguri ad Adriano Panatta

Buon compleanno ad Adriano Panatta, l’uomo che nell’immaginario collettivo resta il più grande tennista italiano di sempre. Un po’ indolente, ma dal grande talento. Quello che gli ha permesso di scrivere la storia del nostro sport

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09.07.1950: una data che per i veri appassionati italiani di tennis non è una ricorrenza normale. 69 anni fa nasceva a Roma Adriano Panatta, secondo molti il più grande tennista italiano di tutti i tempi (per alcuni alla pari con Nicola Pietrangeli): numero 4 ATP nel 1976, vincitore in quell’anno magico di Roma, Roland Garros e della Coppa Davis nella famosa trasferta cilena.

Possiamo dire che Adriano incarnava alla grande sui campi da tennis l’italiano medio. Grandissimo talento, a volte un po’ indolente, secondo alcuni poco incline al sacrificio ma che se in giornata era capace di dare lezioni di tennis a tutti. Come dimenticare le mitiche sfide con Borg, che da Adriano ha rimediato le uniche due sconfitte al Roland Garros, messo continuamente in crisi dalle continue palle corte del nostro tennista che lo costringevano a lasciare la presa bimane di rovescio. O come non ricordare la famosa vittoria nel torneo di Stoccolma del 1975 contro Jimmy Connors, allora n. 1 del mondo, al quale il nostro eroe annullò un match point sommergendolo quel giorno di servizi vincenti ed ace.

Ne potremmo ricordare tante altre di vittorie di Adriano, tutte rimaste impresse nella memoria degli appassionati, come quella in Davis sul giovane Lendl che prese nel terzo e quarto set un doppio bagel, così come tornano in mente sconfitte amare, come quella contro Alexander sull’erba di Sydney nella finale di Davis del ‘77 o quella contro Connors negli ottavi degli US Open ‘78. Per tutti (e probabilmente per Adriano soprattutto) il rammarico più grande è il famoso quarto di finale del ‘79 a Wimbledon perso contro Pat Dupré dopo un inizio folgorante (6-3 4-0). L’unico match a suo dire nel quale ad un certo punto pensò di aver già vinto.

Ma Adriano Panatta è questo, mai banale, mai scontato, imprevedibile, anche oggi che lo vediamo in tv in programmi di intrattenimento o recitare nei film (il famoso “pof pof” dei tempi andati del tennis nella “Profezia dell’armadillo”). Ne ricordiamo con piacere i tuffi per compiere volée spettacolari e le sue veroniche (termine per il suo colpo coniato da Rino Tommasi) spettacolari che ci facevano saltare dalla sedia davanti alla tv, gli 11 match point annullati all’australiano Warwick a Roma, quello cancellato a Hutka a Parigi, così come le risse in Davis a Zagabria contro la Jugoslavia o quella contro i tifosi spagnoli a Barcellona che lo avevano insultato per tutto il tempo durante l’ultimo singolare. Perché Adriano in campo e fuori non si è mai tenuto niente e ancora oggi in alcuni casi ne paga le conseguenze (vedi l’ostracismo della FIT).

Panatta in tribuna – Montecarlo 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Grazie per tutto questo Adriano e tantissimi auguri di buon compleanno dalla redazione di Ubitennis.

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