Ma quando inizia il torneo di Djokovic? (Clerici). Cento volte Federer. Per la lode c'è Nadal. "Siamo i più bravi" (Semeraro). I sempreverdi: 134 anni in 4 (Crivelli)

Rassegna stampa

Ma quando inizia il torneo di Djokovic? (Clerici). Cento volte Federer. Per la lode c’è Nadal. “Siamo i più bravi” (Semeraro). I sempreverdi: 134 anni in 4 (Crivelli)

La rassegna stampa di giovedì 11 luglio 2019

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Ma quando inizia il torneo di Djokovic? (Gianni Clerici, Repubblica)

Un mio amico di un grande giornale americano, prima della conferenza stampa, si è imbattuto in Nole Djokovic e gli ha chiesto: «È stato difficile l’allenamento contro David Goffin?». Djokovic possiede il senso dell’umorismo. Una volta mi ha dedicato una sua biografia scrivendo sulla prima pagina “L’attuale numero del mondo a un futuro Premio Nobel”. Anche la sua risposta a un altro collega è stata divertente e esauriente. «Lei non sa come mi sentissi sul quattro pari. Mi stava tornando in mente il pomeriggio in cui ho perduto un set con Hurkacz nell’unico match di questo Wimbledon durato più di tre ore». E aveva aggiunto: «In quel momento ho dato un’occhiata al suo angolo e ho visto Johansson sorridere. Ha vinto uno Slam a Melbourne nel 2002. Chissà se avesse capito tutto quello che conosce il mio allenatore Vajda sul mio conto». Il mio amico americano mi ha telefonato per chiedermi se, secondo me, fosse possibile scrivere un pezzo che terminasse su uno sguardo di Novak Djokovic all’angolo del rivale in cui si trovi il Campione d’Australia 2002. È terminato proprio lì, al quattro pari, per finire in realtà con lo score di 6-4 6-0 6-2? Sedici game più tardi ho percorso le dichiarazioni di Nole in conferenza stampa, e tento di riportare le meno ovvie, dopo quelle che ha offerte frettolosamente al mio amico americano. «Lei continua con simil-allenamenti» gli ha detto un altro collega. «Nel match precedente era riuscito a incoraggiare il francesino Humbert dopo averlo superato 6-3 6-26-3. Quando crede che inizierà il suo vero torneo? Prima o dopo la finale?». Nole ha sorriso, una volta di più. «Credo ci sia prima una semifinale, contro Bautista Agut. Per noi, per me, Federer e Nadal è semplicemente un nuovo match sul palcoscenico del Centrale, che abbiamo visitato infinite volte». Ha anche aggiunto: «Ci sono dei giovani che ci rimpiazzeranno ai primi posti nel mondo. Speriamo non accada troppo presto, ma non può non accadere […]

Cento volte Federer. Per la lode c’è Nadal. “Siamo i più bravi” (Stefano Semeraro, Stampa)

Così sono cento. E fa impressione, anche se di mezzo c’è l’uomo dei record. «In campo non ci ho proprio pensato», dice Roger Federer, soddisfatto e disincantato. «È stato un fan a ricordarmelo mentre gli firmavo l’autografo». Sul Centre Court, contro Nishikori, ha raggiunto la cifra tonda di vittorie a Wimbledon – nessuno ne può vantare altrettante in uno Slam – nel momento esatto in cui sul numero 1 Rafa Nadal (che a Parigi è a quota 93) chiudeva il secondo set in faccia a Sam Querrey, altra volenterosa comparsa inadatta a ruoli più impegnativi […] Stagionati ma corposi, con un forte retrogusto di leggenda, vini d’annata che non inacidiscono. «Mi paragonerei ad un Sassicaia», scherza il sommelier Djokovic, il primo a staccare il biglietto per le semifinali, in tre set contro l’incantevole e docile elfo Goffin […] Per il secondo anno consecutivo tutti i quattro semifinalisti di Wimbledon sono over 30, con Federer a meno di un mese dai 38. L’età complessiva del quartetto – 134 anni – è da primato, come pure quella del 40° Federer e Nadal show (71), che domani aggiornerà di qualche settimana il record della più vecchia semifinale Slam dell’era Open, già stabilita dai due fenomeni all’ultimo Roland Garros. Insistendo con le statistiche: è la 13a volta che Federer, Nadal e Djokovic si trovano insieme fra gli ultimi quattro di un major, ragguaglio non si sa se più esaltante o sconcertante. «Please, non chiedetemi ancora dei giovani», implora il defending champion Nole. «Prima o poi vinceranno anche loro, ma al momento gli Slam sono i tornei dove io, Rafa e Roger ci concentriamo di più». Nessun tennista in attività sotto i 28 anni ha mai giocato una finale Slam, non parliamo di vincerla. A quella età Federer, che punta al 21°, il nono a Wimbledon, se ne era già presi 15. «Sì, non è normale. Il nostro dominio ha un po’ intasato il vertice. Poi mi chiedo: gli altri erano bravi quanto me, Rafa e Nole? Forse no». Compiuti i cento, al diavolo la diplomazia.

I sempreverdi: 134 anni in 4 (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport)

La vecchiaia è come tutto il resto. Per renderla un successo, devi iniziare da giovane. C’era chi portava lo chignon, chi indossava i pinocchietti con le t-shirt smanicate e ancora chi si produceva in campo nelle imitazioni degli avversari per accattivarsi il pubblico e cercare così la confidenza per affrontare gli altri due satanassi. Federer, Nadal e Djokovic, in ordine di apparizione su un palcoscenico che da oltre 15 anni non può più fare a meno di loro, adesso hanno le rughe che solcano il viso, i corpi ammaccati da mille battaglie e seri infortuni, nonché figli e mogli presenti e venture. Ma non hanno perso il dono che accompagna i campioni verso l’immortalità: vincere. Anche se per loro il dominio è l’unica ragione di vita. Rieccoli, 12 anni dopo, tutti insieme appassionatamente nelle semifinali di Wimbledon, che è anche la 13a volta in cui il trio approda a braccetto al penultimo atto di uno Slam. Alla festa stavolta si imbuca il tignoso Bautista, che aveva già prenotato le vacanze a Ibiza con sei amici e si ritrova tra gli eletti: due spagnoli negli ultimi quattro del tempio verde non era mai accaduto. E i conti sono presto fatti: 37 anni e 11 mesi Roger, 33 e un mese Rafa, 32 e due mesi Nole, 31 e 3 mesi il valenciano, con il totale che fa 134 anni e 5 mesi. Ovviamente, le semifinali più datate di sempre dell’Era Open. Il tennis è decisamente un paese per vecchi, e ce ne siamo accorti vedendo svanire partita dopo partita le energie e le ambizioni di due generazioni, quella dei nati nel primi anni 90 e poi la Next Gen, che nei quattro tornei più importanti non sono mai state da corsa, mentre gli over 30 si prendevano il mondo con qualità, intelligenza, ferocia agonistica. Esiste una statistica emblematica: Thiem è l’unico tennista attualmente attivo sotto i trent’anni (ne fa 26 a settembre) ad aver vinto un set in una finale Slam. È accaduto a Parigi un mese fa. Alla sua età, Federer era a quota 11 Major. E infatti, con il successo non semplice contro Nishikori, favorito nel primo set dal dimesso servizio del rivale, il Maestro festeggia il 100° match vinto a Wimbledon, diventando il primo centenario della storia […] Con l’emozione, domani, di ritrovare un antico amico che qui non vedeva da tempo, Nadal, per il 40° episodio della loro rivalità. A Church Road, e in generale sull’erba, non si affrontano dalla memorabile finale del 2008 vinta dal maiorchino: «Sarà molto bello giocare di nuovo contro di lui a Wimbledon – ammette lo svizzero -. Mi ricordo che alla fine di quell’anno, dopo i suoi primi infortuni, in molti dicevano che era finito, e a me successe la stessa cosa nei 2009. Ebbene, siamo ancora qui, anche se capisco fosse difficile immaginare che noi due, e anche Novak, potessimo dominare così a lungo». Nadal, per regalarsi l’appuntamento di gala, disinnesca in risposta il braccio armato di Querrey, che coraggiosamente prova a restare in partita per due set ma alla fine viene travolto da 10 ace e 44 vincenti: «Alla mia età devo correre meno e quindi battere meglio, non posso più iscrivermi a 20 tornei, le possibilità di vittoria calano e dunque per restare competitivo devo migliorare i dettagli. Ho saputo riadattare il mio gioco, e la stessa cosa ha fatto Federer». E pure Djokovic, partito da lontano soprattutto mentalmente per approdare al livello di quei due e oggi, per sua stessa ammissione, «vicino alla mia miglior forma di sempre» […]

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