Djokovic alieno: annulla 2 match point a uno splendido Federer e vince il suo quinto Wimbledon

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Djokovic alieno: annulla 2 match point a uno splendido Federer e vince il suo quinto Wimbledon

LONDRA – La finale più emozionante del decennio sui campi di Wimbledon finisce al tie-break decisivo. Federer commovente, Djokovic eguaglia Borg e vola a 16 Slam

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Novak Djokovic - Wimbledon 2019 (foto via Twitter, @wimbledon)
 

[1] N. Djokovic b. [2] R. Federer 7-6(5) 1-6 7-6(4) 4-6 13-12(3) (da Londra, il nostro inviato)

Un tie-break al quinto set. Al primo tentativo. Questa finale di Wimbledon non poteva regalare più emozioni. Match point annullati, come non se n’erano visti da Parigi 2004 all’atto decisivo di uno Slam, Roger Federer che ancora una volta perde da Novak Djokovic con due match point a favore, come era accaduto già due volte nelle semifinali dello US Open.

Un match che Federer, il quale alla fine ha vinto 14 punti in più dell’avversario, sembrava avere in mano sul’8-7 del quinto set, quando ha servito per il set, ma invano. Ma anche prima di quell’episodio cruciale della partita c’erano stati momenti in cui avrebbe potuto ottenere il suo nono Wimbledon, come nel tie-break del primo set e nel set point avuto nel terzo. E invece è stata la giornata di Novak Djokovic, capace di vincere una partita incredibile, servendo in maniera altrettanto incredibile e dimostrandosi il più freddo nei momenti decisivi.

La contemporaneità quasi perfetta dell’inizio della finale del singolare maschile di Wimbledon e della partenza del Gran Premio di Formula 1 a Silverstone sembra sottolineare il “tafazzismo” imperante della Gran Bretagna contemporanea. Il tema tattico iniziale è quello largamente atteso: Federer cerca di muovere il gioco, Djokovic presidia il fondo e contrattacca. La prima chance break è per lo svizzero sul 2-1, e se ne va con un diritto sparacchiato fuori alla ricerca di un contropiede eccessivo. Subito dopo Federer recupera da 0-30 affidandosi alla prima di servizio.

Lo svizzero gioca sui cambi di ritmo e rotazione negli scambi, ma Djokovic non si fa ingannare e risponde colpo su colpo. Federer arriva a due punti dal set sul 5-4 con due eccellenti diritti in chop, arriva a 20 centimetri dal set-point, ma il n.1 del mondo esce dal passaggio pericoloso con grande autorità. Nel tie-break è Federer che ha l’iniziativa sulla racchetta, perde due punti sul servizio di Djokovic che avrebbe dovuto vincere con due errori di diritto (dopo 21 e 13 colpi), riesce comunque ad andare avanti per 5-3 con due splendidi vincenti da fondo, ma poi cede quattro punti consecutivi (tre gratuiti) per consegnare il primo set a Djokovic dopo 58 minuti (curiosamente due in più della finale femminile di sabato).

Ma il rush finale del tie-break costa caro al serbo, che inizia a commettere quegli errori da fondo che non erano affiorati fino a quel momento e concede due break consecutivi, lasciando scappare Federer sul 4-0. Con un terzo break sul 5-1, chiuso da due punti quasi buttati via da Djokovic, Federer pareggia i conti in 25 minuti con un set da 26 punti a 12. Novak è passato da 14 vincenti e 6 gratuiti nel primo set a 2 vincenti e 10 gratuiti nel secondo.

Federer aumenta il ritmo delle discese a rete a inizio terzo set, poi si ferma di più a palleggiare da fondo. L’inerzia del match sembra a suo favore dopo il “set horribilis” di Djokovic nel secondo, ma non riesce a concretizzare questa superiorità in punteggio. Lo svizzero si desta dall’apparente torpore e con una demi-volée di rovescio che fa esplodere il centrale conquista il set point, ma con la battuta lo svizzero rispedisce tutto al mittente. Il clima è quasi da Coppa Davis svizzera (almeno quella di una volta, chissà come sarà quella nuova), ma Djokovic non trema, e con il sapiente utilizzo del servizio al corpo arriva al tie-break che domina fino al 5-1, viene quasi ripreso sul 5-4, ma un errore di Federer sul punto successivo, dopo che il serbo aveva servito una seconda lentissima (80 miglia orarie) e in mezzo al rettangolo del servizio, decide la sorte del set.

In una situazione che ricorda un po’ a grandi linee la finale dello US Open 2015, dopo due ore e 16 minuti di gioco Federer si trova indietro per due set a uno senza aver fronteggiato l’ombra di una palla break e avendo avuto concrete chance di vincere entrambi i set perduti. A quinto game c’è un leggero calo al servizio di Djokovic, ma tanto basta: un doppio fallo, tre prime sbagliate e su una “steccata” di rovescio Federer ottiene il quarto break della giornata. Sul 4-2 Roger mette a segno una volée di rovescio smorzata che trasferisce la Davis svizzera in Sud America, tanta è la bolgia sul Centrale: serve per il set sul 5-2 ma perde il servizio per la prima volta nell’incontro. Due game più tardi è la volta buona e la finale va al quinto come era accaduto nel 2014.

Con Federer avanti di 15 nel computo totale dei punti si inizia il set decisivo. Sono un po’ saltati gli schemi, si diceva una volta nel calcio, Federer gioca più a briglia sciolta e anche Djokovic lo segue. È il serbo il primo ad avere palle break, sul 2-1: sono tre, che Federer annulla bene con il servizio. Le gambe dello svizzero però non sono più sotto i colpi come all’inizio del match, due rovesci scappano lunghi sul 2-3 e con un passante incrociato Djokovic guadagna l’importantissimo break di vantaggio. La posta in palio è altissima, nessuno è immune dalla tensione. Nole commette un doppio fallo sul 30-30 concedendo una palla del controbreak a Federer, che però sfuma con un diritto lungo. Ma il controbreak alla fine arriva, e alla soglia delle quattro ore di gioco la finale va ad oltranza.

Sul 5-5 Djokovic commette un doppio fallo, il nono, poi si salva con una volée in tuffo e tiene la battuta. Il gioco successivo Federer sbaglia uno schiaffo al volo sulla palla del 6-6, ma con un po’ più di fatica raggiunge comunque la parità. Sul 7-7 Djokovic va 30-0, subisce un diritto di Federer poi commette due errori gratuiti pesantissimi e sulla palla break non riesce a chiudere il diritto sotto rete e subisce il passante dello svizzero che va a servire per il match. Ma non deve finire così: Federer ha due match point, il primo lo sbaglia di diritto, sul secondo viene fulminato da un passante e poi arriva il controbreak. Sette punti consecutivi e si ritorna a giocare con le parità. 8-8, 9-9, 10-10, 11-11. Sul 40-0 Djokovic viene trascinato a palla break, con un “falco” molto controverso. Il passante di rovescio di Federer è fuori di un soffio. Su un secondo “falco” controverso sembra che abbia segnato l’Inghilterra quando sancisce la seconda palla break per Federer, ma con due colpi al volo tanto brutti quanto efficaci Nole annulla anche quella. Si arriva al tie-break, quello del 12-12, quello che mai si sarebbe pensato sarebbe servito in una finale.

Il minibreak decisivo arriva su un serve and volley di Federer al terzo punto, con la demi-volée che va in corridoio. Djokovic tiene i suoi servizi con grande freddezza, e una steccata di diritto chiude il match dopo 4 ore e 57 minuti consegnando il quinto Wimbledon a Novak Djokovic.

Novak Djokovic – Wimbledon 2019 (via Twitter. @wimbledon)
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