US Open, il futuro può attendere: Osaka è ancora troppo forte per Gauff

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US Open, il futuro può attendere: Osaka è ancora troppo forte per Gauff

La potenza di Naomi Osaka schianta Coco Gauff che raccoglie solo tre giochi. L’inizio di una grande rivalità e di un’amicizia basata su un sincero rispetto reciproco

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Naomi Osaka - US Open 2019 (pic by Jo Vinci)
 

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È molto probabile che Coco Gauff sia il futuro del tennis femminile, ma per il momento il futuro può attendere. Questa partita aveva tutto del grande match: la mezz’ora di “preview” sulla ESPN, la buca dei fotografi stracolma di tele obiettivi, il tramonto color fuoco su Manhattan in lontananza e l’atmosfera creata dai 23.771 dell’Arthur Ashe stadium. C’era tutto del grande match, ma è mancato il match: ancora troppa differenza tra la n.1 del mondo e una ragazzina che, per quanto straordinaria, ha avuto bisogno di una wild-card “illegale” per entrare nel tabellone di questo Slam.

Osaka ha ammazzato il match con il rovescio incrociato, potentissimo e letale, sul quale Coco Gauff non è riuscita a produrre le sue magie difensive, precoce marchio di fabbrica di questa campionessa in erba. Per tenere il ritmo della nipponica, Coco è dovuta incorrere in ben 24 errori non forzati (compresi sette doppi falli) in soli 15 games, contro solamente otto colpi vincenti (17 errori e 24 vincenti invece il bilancio per la n.1 del mondo).

Partenza a razzo per Naomi Osaka, che ha più volte dimostrato come i match con un’elevata posta in palio siano il suo pane. “Questo match per lei è come se fosse una finale” dice Chris Evert nella cabina di commento sull’Arthur Ashe, e Osaka va subito 3-0 facendo valere la sua maggiore pesantezza di colpi. Gauff è certamente più rapida negli spostamenti laterali e più abile in difesa, e raccoglie alcuni punti “remando” da fondo, ma nel braccio di ferro gli anni di differenza si sentono tutti. Per sua fortuna, però, l’adolescente della Florida ha un istinto agonistico clamoroso e inizia a tirare alcuni slice di rovescio che rallentano il ritmo e fanno lavorare Osaka, la quale però se trova la palla all’altezza giusta con il rovescio incrociato fa davvero male.

Nonostante diverse prime di servizio che non sfigurerebbero in una partita maschile, sulla seconda la ribattitrice colpisce senza pietà e dal 3-1 Osaka ci sono quattro break consecutivi. La giocatrice nipponica è molto abile ad accorciare i colpi in “cross” per aprirsi il campo e la pur veloce Coco non riesce a coprire tutta l’immensità dell’Arthur Ashe.

Dopo il 6-3 nel primo set in 36 minuti, Osaka parte bene anche nel secondo: prima approfitta di due doppi falli di Gauff per andare 2-0, poi mette un primo chiodo nella bara della partita recuperando da 0-40 nel game di servizio successivo raccattando almeno tre punti con altrettante grandi azioni difensive. La ragazzina sente il peso di dover giocare a un ritmo che ancora non le appartiene, e gli errori cominciano a fioccare: mentre il bilancio tra vincenti ed errori per Osaka rimane in territorio positivo, quello di Gauff rivaleggia con le temperature di Helsinki in gennaio. Indietro 0-4, Coco commette il settimo doppio fallo sulla palla game, e poi finisce cacciata indietro dalla potenza dei colpi di Naomi, che cinque minuti dopo chiude il match 6-3, 6-0 in 65 minuti.

Cori Gauff e Naomi Osaka – US Open 2019 (pic by Jo Vinci)

Le due rimangono a parlare per diversi secondi dopo la fine del match, con Osaka che consola la teenager in lacrime e la porta con sé all’intervista post match sul campo. La moglie del suo manager, Mary Joe Fernandez (a quanto pare non solo in Italia il conflitto d’interessi non è un problema) tenta di farle dire un paio di parole: “Ho detto a Naomi che non volevo fare l’intervista con lei perché avrei pianto, ma mi ha convinta a farlo. Sono molto carica per il doppio di domani ora che non sono più in gara in singolare, adoro giocare il doppio e mi diverte molto giocare con Cathy”.

La numero uno del mondo si conquista un pezzettino di storia sull’Arthur Ashe complimentandosi con i genitori di Coco per aver allevato una splendida giocatrice, ricordando i tempi quando le due si allenavano insieme in Florida.

Si finisce con tutti in lacrime, ma sono lacrime “buone”, che segnano il potenziale inizio di una grande era per il tennis femminile. Questa partita ha ricordato molto, per temi, per atmosfera e per svolgimento, due match disputatisi in questo torneo circa trent’anni fa: nel 1989, proprio trent’anni fa, Chris Evert sconfisse per 6-0, 6-2 negli ottavi di finale la quindicenne Monica Seles in quello che per la campionessa americana sarebbe stato l’ultimo torneo della carriera. L’anno successivo toccò a Steffi Graf, sempre negli ottavi di finale, incontrare la quattordicenne Jennifer Capriati, che venne regolata con un 6-1, 6-3. Entrambe le ragazzine sconfitte in quelle occasioni arrivarono a diventare n.1 del mondo, vincendo molteplici titoli dello Slam. La strada sulla quale Coco Gauff sembra indirizzata pare la stessa, vedremo se saprà ripercorrerla.

Il tabellone femminile completo (con tutti i risultati aggiornati)

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