Seppi ai quarti, Tsitsipas ritirato, Murray migliora (Cocchi). Sospeso Kyrgios, lui parla d'infortunio (Tuttosport). Seppi: «Io soldatino timido? Macché, sogno uno Slam» (Semeraro)

Rassegna stampa

Seppi ai quarti, Tsitsipas ritirato, Murray migliora (Cocchi). Sospeso Kyrgios, lui parla d’infortunio (Tuttosport). Seppi: «Io soldatino timido? Macché, sogno uno Slam» (Semeraro)

La rassegna stampa di venerdì 27 settembre 2019

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Seppi ai quarti, Tsitsipas ritirato, Murray migliora (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Lotta quasi tre ore, annulla cinque match point e conquista i quarti a Zhuhai. Andreas Seppi, dopo aver eliminato al primo turno Nick Kyrgios, ha superato anche la wild card cinese Zhizhen Zhang, numero 224 per 7-6(4) 4-6 7-6(8), dopo quasi due ore e tre quarti di battaglia. Ora l’altoatesino, numero 74 del ranking, incontra in tarda mattinata lo spagnolo Bautista Agut, uno dei diretti concorrenti di Matteo Berrettini per l’ingresso nelle Atp Finals di Londra. Lo spagnolo, infatti è numero 7 della Race to London contro l’ottavo del romano. Si è ritirato, invece, Stefanos Tsitsipas, numero 7 del ranking mondiale e testa di serie numero uno del torneo cinese. Il 20enne, che debuttava direttamente al secondo turno, ha lasciato il campo per un problema di pressione bassa, contro il francese Adrian Mannarino, numero 51 Atp. Il greco rientrava dalla Laver Cup di Ginevra, dove ha conquistato il successo con il Team Europe di Federer e Nadal. Sempre al secondo turno è uscito di scena anche Andy Murray: lo scozzese, sceso al numero 413 Atp e in gara con il ranking protetto, all’esordio aveva superato lo statunitense Tennys Sandgren centrando il primo successo in singolare nel circuito maggiore dopo l’operazione all’anca a gennaio. Questa volta, dopo aver conquistato il primo set contro l’australiano 20enne Alex De Minaur, ha ceduto al terzo 4-6 6-2 6-4. Comunque una prova incoraggiante per l’ex numero 1 al mondo che temeva non sarebbe più tornato in campo in singolare: «In alcuni momenti ho giocato davvero bene — ha detto lo scozzese dopo il match -, ma non sono stato in grado di reggere il mio livello a lungo. Sono calato nel secondo e nel terzo set, ho vinto qualche bel punto però mi sentivo stanco. In generale credo che il mio livello di gioco sia intorno al numero 70 del mondo».

Sospeso Kyrgios, lui parla d’infortunio (Tuttosport)

Lo sospendono, si dà infortunato. Nick Kyrgios è stato sospeso per 16 settimane dall’Atp per «comportamento aggravato». La sospensione, si legge in una nota, «sarà revocata al termine del periodo di prova di sei mesi, purché siano soddisfatte determinate condizioni». L’Atp aveva aperto un’inchiesta su Kyrgios a seguito del rabbioso sfogo del tennista durante un match del secondo turno al torneo di Cincinnati, condito da insulti e la rottura di due racchette. L’australiano era già stato multato di 113.000 dollari. Ma l’Atp ha deciso di estendere l’indagine, che «ha riscontrato un modello di comportamento correlato all’abuso verbale di Kyrgios nei confronti di funzionari e spettatori negli ultimi 12 mesi che costituisce una violazione» del regolamento. Kyrgios ha cinque giorni per impugnare la decisione. In risposta alla sospensione l’australiano ha annunciato via Twitter che si prenderà un momento di pausa per recuperare al meglio dopo l’infortunio alla spalla rimediato durante la Laver Cup. «Sfortunatamente il dolore alla clavicola avvertito durante la Laver Cup è aumentato e mi costringe a ritirarmi dal tour asiatico, tornerò in Australia per riposare e riprendermi».

Seppi: «Io soldatino timido? Macché, sogno uno Slam» (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Era un match già perso, quello di ieri nel caldo torrido di Zhuhai. Ma in qualche modo Andreas Seppi, sotto 6-2 nel tiebreak del terzo set contro Zhizhen Zhang, tredici anni più giovane di lui, che sgrondava diritti pesanti come monsoni, è riuscito a sfangarla, salvando anche cinque matchpoint «Era da quando avevo 18 anni che non mi venivano i crampi», sorride Andreas. «E non mi era mai capitato di dovermi cambiare i pantaloncini».

Oggi nei quarti le tocca Roberto Bautista Agut. Altra sfida?

Alla fine la cosa che mi rende più orgoglioso è che dal 2005 per 15 anni ho sempre chiuso l’anno nei 100. Sono anche quarto per numero di Slam giocati di fila (58, dietro Lopez 71, Verdasco 66 e Federer 65, ndr). Vediamo se riesco ad aggiungerne qualcun altro…

Tre tornei vinti su tre superfici diverse, n.18 come best ranking. Cosa le manca?

L’exploit in uno Slam, come Cecchinato l’anno scorso a Parigi o Berrettini quest’anno a New York. I quarti li ho sfiorati in Australia nel 2015 quando battei Federer e persi con matchpoint con Kyrgios, poi quando ero avanti due set con Djokovic a Parigi. Il mio ricordo più bello è la vittoria su Roger; sul centrale di uno Slam. Ma anche l’atmosfera del match contro Wawrinka a Roma, nel 2012, fantastica.

E’ da tanti anni sul Tour: dove le piace di più giocare?

Montecarlo, Madrid, Roma, Parigi, Londra, sono splendide città. Però ho sempre avuto un debole per l’Australia, Ci arrivi dopo la preparazione invernale, con la voglia matta di competere. Poi fa caldo e Sydney e Melbourne sono bellissime.

Al dopo ci ha già pensato?

Io e mia moglie Michela abbiamo acquistato un ranch in Colorado, aspettiamo i permessi per costruirci un lodge, sfruttando l’esperienza dei miei suoceri che possiedono due Hotel a Ortisei e in Val di Siusi. Da due anni siamo a Boulder. Ci siamo capitati per caso. Michela un anno ha lavorato lì, abbiamo girato un po’ in macchina, ci è piaciuto: le Montagne Rocciose, tanta natura come dalle nostre parti in Alto Adige, gente molto simpatica. All’inizio avevamo affittato una casa, dopo due mesi ne abbiamo subito comprata una. A Michela è sempre piaciuta l’America, per me è okay. E con Denver a mezz’ora sono comodi anche gli spostamenti.

Il tennis italiano sta attraversando un buon momento, con Fognini e Berrettini a ridosso dei primi 10. A novembre ci sono le Finali di Coppa Davis: lo facciamo un regalo a capitan Barazzutti?

Perché no? Negli ultimi cinque anni abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo. Con il nuovo formato se ti girano bene due match ti ritrovi a giocarti il titolo. E la Davis è sempre la Davis.

Il baby fenomeno Sinner assomiglia tanto a Seppi, vero?

No, è meglio. I suoi risultati io li ho fatti a 20 anni. Yannik già a18 può arrivare nei primi 100: mica male. Poi è vero che mi assomiglia: tranquillo, quadrato, maturo. Può diventare forte, e restarlo a lungo.

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