Berrettini: "È ora che i giovani comincino a contare" (Semeraro). Divo Sinner e l'invito a Leclerc: "Vieni a giocare a padel" (Cocchi)

Rassegna stampa

Berrettini: “È ora che i giovani comincino a contare” (Semeraro). Divo Sinner e l’invito a Leclerc: “Vieni a giocare a padel” (Cocchi)

La rassegna stampa di giovedì 19 dicembre 2019

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Intervista a Matteo Berrettini: “Il tennis e le piazze. È ora che i giovani comincino a contare” (Stefano Semeraro, La Stampa)

Il 2019 è stato l’anno della rinascita del tennis italiano maschile e molto del merito è di Matteo Berrettini che in 12 mesi, insieme con Fabio Fognini e Jannik Sinner, ne ha riscritto numeri e destino […] Matteo, se ripensa alla stagione appena finita quale emozione sceglie? «Difficile. È stato un anno impegnativo, con tanti bei risultati. Se devo scegliere dico la vittoria con Gael Monfils che mi è valsa la semifinale a New York. Per come è maturata, per come è finita e per l’importanza del palcoscenico». È quasi tempo di ricominciare: fra dieci giorni si riparte per l’Australia… «Purtroppo di tempo per ricaricarsi ce n’è stato poco, ma nel tennis funziona così, devo abituarmi. Rispetto a un anno fa la classifica è cambiata, dovrò fare attenzione alla programmazione, giocare meno tornei e puntare a quelli più importanti». Uno in particolare? «Col mio staff non ci mettiamo mai obiettivi di classifica o di un singolo torneo, ma certo per me Roma è speciale, e i 4 Slam molto importanti». Quando Rod Laver chiuse il primo Grande Slam il suo coach gli scrisse: “Bravo. Adesso rifallo”. Sente l’ansia della conferma? Ormai è uno degli atleti di punta del nostro sport. «No, anzi mi fa molto piacere essere di ispirazione per chi mi guarda. Trasmettere l’idea che non bisogna mai mollare». In un anno quanto si può cambiare? «Sono più maturo, ho imparato a gestirmi meglio, spreco meno energie in cose che non contano. Nello sport bisogna essere lucidi, sapere che infortuni e momenti brutti capitano e vanno accettati». La cosa più difficile per chi punta in alto? «Il confronto con se stessi. Avere ambizione ma conoscere i propri limiti. Capire che la perfezione non esiste, che siamo esseri umani e non robot: facile a dirsi, in realtà è terribilmente complicato. Ma ti fa fare il salto di qualità». Il Berrettini tennista dove può ancora migliorare? «In tutto. Sto lavorando molto sui colpi di inizio gioco, servizio e risposta. E sul rovescio». Il Berrettini fuori dal campo che tipo è? «Uno che sa imparare da tutto, in negativo e in positivo. Ma che spesso è troppo pignolo, testardo, duro con se stesso. Devo imparare a lasciarmi andare di più». Le sardine, Greta Thunberg e la questione ambientale: che pensa dei giovani come lei che scendono in piazza? «È molto importante che le nuove generazioni si mobilitino: per iniziare a contare, a cambiare le cose. Non mi esprimo su cosa è giusto o sbagliato, non ne sarei in grado. Ma è giusto lottare per i propri ideali» […] Il 2020 sarà l’anno dei giovani o Federer, Nadal e Djokovic domineranno ancora? «Un cambiamento ci sarà, e sta a noi portarlo avanti. Ma quei tre hanno ancora qualcosa in più». Per quale match pagherebbe il biglietto? «Thiem-Tsitsipas, sulla terra». La rivalità con Sinner la diverte o le sembra esagerata? «No, l’attenzione è giustificata. Jannik è precocissimo, alla sua età io non avevo neanche un punto Atp mentre lui è già n. 78 del mondo. E diventerà molto più forte di così. Poi basta parlarci per capire quanto è forte di testa. Ma diamo merito anche chi sta ancora davanti a lui, come Fabio Fognini, che è n. 12 del mondo, o Lorenzo Sonego, che è n. 52. Jannik i giornali li riempirà per tanti anni in futuro» […]

Divo Sinner e l’invito a Leclerc: “Vieni a giocare a padel” (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)

Jannik Sinner passeggia sul «pink carpet» come un divo consumato. Tra un flash e un’intervista, il tennista votato dai lettori della Gazzetta come miglior «performance dell’anno» ha fatto tappa a Milano prima di prendere il volo per l’Australia assieme a Riccardo Piatti, il suo coach, e a Maria Sharapova, la nuova protetta del tecnico con base a Bordighera […] Ieri, tra i grandi dello sport, Jannik si è trovato perfettamente a proprio agio: «È la mia prima volta, sono molto onorato e contento di essere qua. In un certo senso me lo sono meritato e spero che potrò tornare qui anche altre volte…». Messaggio chiaro ai lettori e candidatura a un altro anno da protagonista assoluto. Tra i premiati anche Charles Leclerc, tra preferiti di Sinner: «Sì, lo seguo e seguo la Formula 1, mi piace la velocità e sarebbe bello poter scambiare due parole con lui un giorno». Subito accontentato: Jannik e Charles si sono presentati e hanno fatto quattro chiacchiere […] «Ci vediamo per una partita a padel?», invito subito accolto da Charles: «Eh sì, magari. Ma io non sono mica tanto bravo, preparati…». Nel frattempo è ora di ripartire, entrambi per una stagione di successi: «Un po’ di pressione la sento – ha concluso il tennista – dovrò confermare una buona stagione. Perché se fai risultati le attenzioni aumentano. E allora, evviva la pressione».

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