ATP Rotterdam: Pospisil elimina il n.1 Medvedev. Fuori anche Khachanov e Bautista

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ATP Rotterdam: Pospisil elimina il n.1 Medvedev. Fuori anche Khachanov e Bautista

Ecatombe di teste di serie a Rotterdam: Medvedev perde male da Pospisil, Khachanov sgambettato da Evans e Bautista Agut si fa sorprendere da Carreno Busta

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Vasek Pospisil - ABN AMRO World Tennis Tournament Rotterdam 2020 (foto Twitter @ABNAMROWTT)
 

V. Pospisil b. [1] D. Medvedev 6-4 6-3 (da Rotterdam, il nostro inviato)

Dopo il falso allarme procurato ieri dalla rimonta di Tsitsipas, arriva di mercoledì il primo grande risultato a sorpresa della quarantasettesima edizione dell’ATP 500 di Rotterdam: cade all’esordio la testa di serie numero 1, Daniil Medvedev, uscito deludentemente dal torneo in meno di settanta minuti di partita. Il russo non ha mai giocato ai livelli ai quali ci ha abituato nella seconda parte della scorsa stagione, irretito dall’ottima prova di Vasek Pospisil, un tennista che conferma di essere sulla strada giusta per ritrovare il tennis che qualche anno fa gli ha permesso di essere top 30 e di sconfiggere un numero 1 del mondo (Andy Murray a Indian wells nel 2017). Sconfitta meritata per il quinto giocatore al mondo, che l’anno scorso aveva fatto semifinale a Rotterdam e che questa sera non è riuscito mai a sentirsi a suo agio tennisticamente: dopo la sconfitta al quinto set contro Wawrinka in ottavi a Melbourne, Medvedev conferma di non essere ancora pronto per compiere l’ultimo salto di qualità necessario per trovare la continuità ad altissimi livelli per più di pochi mesi.

IL MATCH – Stentano a riempirsi le tribune del Centrale della Ahoy Rotterdam, quando entrano in campo Medvedev e Pospisil, nome non molto conosciuto dal grande pubblico, ma che gli addetti ai lavori sapevano alla vigilia essere un cliente ostico, anche qualora il russo fosse stato in vena tennistica (e non lo è stato). Sebbene gli infortuni patiti negli ultimi anni lo releghino anche questa settimana fuori dalla top 100, il canadese ha il tennis ideale per questa tipologia di campi e di condizioni di gioco, come mostrato recentemente a novembre alle Davis Cup Finals di Madrid (in quella manifestazione ha vinto tre match, tra i quali quello su Fognini) e appena la scorsa settimana a Montpellier, dove aveva raggiunto la finale sconfiggendo tennisti come Gasquet, Shapovalov e Goffin. Anche l’unico precedente tra i due, datato pochi mesi fa a Shanghai e vinto in due set tirati da Medvedev, spingeva il russo a fare attenzione.

Parte meglio il numero 5 del mondo, che arriva a due punti dal portarsi sul 3-0 e servizio. Purtroppo per lui è un fuoco di paglia: il canadese è centrato -in particolar modo col dritto- spara servizi molte volte a velocità superiori ai 210 km/h, scende a rete appena può (spesse volte con volee per nulla banali, che testimoniano la buona sensibilità tennistiica) e chiama spesse volte in avanti con palle corte il russo, facendogli perdere riferimenti e ritmo indispensabili per il suo gioco. Con questo copione, poco sorprende che Medvedev si veda prima riagguantato sul 2-2 e che quando nel decimo gioco sia chiamato a servire per rimanere nel set, giochi un pessimo game, tanto da regalare il primo set a Pospisil

Molti si attendono dalla testa di serie numero uno del torneo una reazione “alla Tsitsipas” di ieri, ma -purtroppo per Daniil- Pospisil non fa gli errori commessi da Hurkacz contro il greco. Il 104 ATP non scende di livello e anzi sempre più cerca di far giocare il match sulla sua diagonale preferita, quella di dritto, che nella maggior parte dei casi gli regala punti preziosi. Medvedev non è esattamente famoso per avere una mano “educata” e quando nel quarto gioco prova ad annullare la palla break con una volee bloccata di dritto -stante anche la serata di scarsa vena-non sorprende che la pallina finisca in corridoio, regalando il 3-1 a Pospisil. Il match finisce in pratica in quel momento: Pospisil è ormai ingiocabile al servizio e nei tre turni di servizio successivi concede appena due punti al suo avversario.

LE ALTRE PARTITE – A Rotterdam il duro inverno ricorda in ogni istante la sua presenza ma il freddo -e il forte vento che avvolge la metropoli olandese, spazzando nella mattinata per fortuna via le nubi e facendo intravedere per un paio di ore il sole, sin qui sconosciuto negli ultimi giorni- non ha impedito al pubblico di casa di arrivare più numeroso in questa terza giornata di gare che vedeva in campo ben quattro teste di serie, il più forte giocatore orange e tennisti dal grande richiamo come Dimitrov. Erano in programma otto incontri di singolare, ma quello riguardante Jannik Sinner non si è disputato a causa del forfait di Albot e della contemporanea assenza di tennisti all’Ahoy Rotterdam pronti a sostituire il moldavo.

Il programma odierno sul Centrale si era aperto con due lunghe battaglie sul Centrale: Simon e Kukushkin, spostati sul Centrale al posto della partita che avrebbe visto protagonista il nostro giocatore, hanno giocato due ore e quarantacinque minuti prima di vedere il francese vincitore, bravo a rimontare da un break sotto nel terzo parziale.

Subito dopo è andata in scena un’altra lunga partita, quella forse più attesa dal pubblico di casa nella giornata-almeno a sentire dalle tribune  la partecipazione alle varie fasi del match da parte degli spettatori- che metteva di fronte la quarta testa di serie del seeding, David Goffin e Robin Haase. Il trentaduenne olandese, sceso al 167 ATP (ma ex 33, otto anni fa) non ha mai fatto molto bene a Rotterdam, raccogliendo solo due quarti di finale (l’ultimo nel 2018, quando strappò un set a Federer) in ben undici partecipazioni ma oggi è stato vicino a raccogliere la prima vittoria contro un top 20 nell’ultimo anno e mezzo. Dopo aver vinto il primo set, nel settimo gioco del secondo ha avuto due palle per andare 4-3 e servizio, ma non è riuscito a convertirle, vedendo il belga trascinare la partita al terzo, grazie a un tie-break ben giocato. Nel set decisivo, al n. 10 ATP è bastato strappare nel game d’apertura il servizio al suo avversario per guadagnare l’accesso agli ottavi di finale, nonostante la strenua resistenza di Haase, che riusciva ad arrivare a complessive cinque palle break, prima di arrendersi dopo oltre due ore e mezza di partita. Sarà dunque Goffin l’avversario di Sinner domani: non si sono mai affrontati prima.

Nel pomeriggio aveva fatto il suo esordio anche Gael Monfils, campione in carica dell’ABN AMRO World Tennis Tournament (l’anno scorso si impose in finale su Wawrinka) e terza testa di serie del seeding che affronatava Joao Sousa, n. 68 ATP, contro il quale aveva vinto in tre delle quattro circostanze in cui l’aveva affrontato. Il numero 9 al mondo (uno dei quattro top ten presenti in questa edizione del torneo) ha impiegato appena settanta minuti per avere la meglio sul trentenne portoghese. Gael, scappato subito avanti nel punteggio, non ha mai concesso chances vere a Sousa di entrare in partita (quando sul 3-1 del primo set si è fatto strappare per l’unica volta nel corso della partita il servizio, ha immediatamente brekkato per la seconda volta il portoghese).

In ottavi per Gael un avversario solitamente per lui molto ostico, Gilles Simon: il 35enne connazionale di Nizza lo ha sconfitto sette delle nove volte che lo ha affrontato (e conduce 2-1 gli head to head sul duro indoor).

Non sono finiti risultati contro pronostico: Khachanov, ieri facile vincitore su un Fognini acciaccato, si fa sorprendere da Evans -che conferma un’ottimo inizio di stagione capace di dargli il best career ranking- rimontando un set di svantaggio e chiudendo dopo due ore e dieci minuti di partita. Soprattutto, cade anche una seconda testa di serie: Bautista Agut, tornato dopo quattro anni a giocare a a Rotterdam, si fa eliminare dal connazionale Carreno Busta al tie-break del terzo set dopo oltre due ore e mezza di partita. Adesso il bilancio delle sfide tra i due nel circuito maggiore è in parità (2-2).

La lunga giornata di tennis si è conclusa con il singolare dalla qualità media più alta tra quelli in cartellone in questo terzo giorno di torneo, ovvero la sfida che vedeva opposti Felix Auger-Aliassime e Grigor Dimitrov, rispettivamente 21 e 22 ATP. I due si erano affrontati l’anno scorso al Queen’s, quando prevalse il canadese classe 2000 con un duplice 6-4: a Rotterdam il copione non è cambiato rispetto a quello proposto dall’erba londinese.

Il match è stato infatti equilibrato solo nelle fasi iniziali, per poi prendere la sua definitiva piega già alla metà del primo set, quando il tennista canadese ha strappato nel quinto e nel settimo gioco il servizio al suo avversario, mostrando determinazione e sangue freddo quando nel sesto game Dimitrov è rientrato momentaneamente in partita controbrekkandolo. Il primo parziale non ha subito più scossoni, chiudendosi con il punteggio di 6-4 dopo 37 minuti dal suo inizio. Troppa la differenza in campo stasera tra la solidità e la precisione dei colpi di Auger-Aliassime e la classe eccessivamente incostante di Dimitrov, che ha trovato nel corso del match sempre più un muro davanti a sè, capace di farlo andare fuori giri. Il break nel terzo gioco del nuovo set segna un solco definitivo a favore del canadese e la palla break guadagnata dal bulgaro nel game seguente è solo un sussulto d’orgoglio fine a se stesso. Felix chiude la pratica in meno di cento minuti di partita e guadagna l’accesso ai quarti, dove attende il vincente della sfida di domani tra Bedene e Tsitsipas.

Risultati secondo turno:

P. Carreno Busta b. [6] R. Bautista Agut 6-4 2-6 7-6(4)
D. Evans b. K. Khachanov 4-6 6-3 6-4
F. Auger-Aliassime b. G. Dimitrov 6-4 6-2

Risultati primo turno:

V. Pospisil b. [1] D. Medvedev 6-4 6-3
[3] G. Monfils b. J. Sousa 6-3 6-2
[4] D. Goffin b. [WC] R. Haase 3-6 7-6(5) 6-4
G. Simon b. [Q] M. Kukushkin 7-6(3) 3-6 6-3
[WC] J. Sinner b. R. Albot walkover

Il tabellone completo

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