Cocciaretto: «Non mi pongo limiti» (Grilli). Cecchinato subito k.o. a Buenos Aires: esce dai top-100 (Battaggia). Falsa partenza, allarme Sonego: «Non so cosa mi stia succedendo» (Turco)

Rassegna stampa

Cocciaretto: «Non mi pongo limiti» (Grilli). Cecchinato subito k.o. a Buenos Aires: esce dai top-100 (Battaggia). Falsa partenza, allarme Sonego: «Non so cosa mi stia succedendo» (Turco)

La rassegna stampa di mercoledì 12 febbraio 2020

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Cocciaretto: «Non mi pongo limiti» (Massimo Grilli, Corriere dello Sport)

E’ il talento più giovane e promettente del nostro tennis in rosa, un concentrato di simpatia, volontà, e buoni colpi da fondo campo. Elisabetta Cocciaretto, 19 anni compiuti il 25 gennaio, marchigiana di Fermo, “Coccia” per gli amici, o Kokki, come la chiama il suo allenatore Scolari, in un anno ha scalato 550 posizioni in classifica (ha cominciato il 2019 da numero 707 Wta, ora è 154) ed ha cominciato benissimo l’anno nuovo, come dimostrano la qualificazione agli Open d’Australia e – da debuttante in singolare – le tre vittorie in Fed Cup. Ha vinto 16 delle ultime 19 partite giocate, chiudendo il 2019 con due successi in buoni tornei Itf, in Paraguay e in Cile: in Sudamerica è scattato qualcosa?

Nella seconda parte della stagione ho preso coscienza del fatto che per migliorare bisogna essere atleti e fare sacrifici e questo ho fatto, giorno dopo giorno. Mi sono allenata tanto e gestito meglio le mie giornate anche fuori dal campo, nel lavoro, nell’alimentazione e credo di avere fatto progressi anche nell’atteggiamento in campo, ora sono più propositiva.

Dai tornei Itf alle qualificazioni vinte agli Open d’Australia, dove non ha sfigurato con la Kerber alla Rod Laver Arena.

Ho cominciato l’anno perdendo al primo turno ad Auckland, un Wta 250. Mi sono sentita un po’ spaesata perché era il primo torneo del circuito senza la wildcard della federazione e mi sono resa conto di quanto devo ancora migliorare per competere ad alto livello. Mi sono messa sotto per arrivare il più preparata possibile a Melbourne. Non mi aspettavo di qualificarmi e poi di giocare sul campo centrale, però credo che questa sia stata la ricompensa per il mio lavoro. Sono sicura che cercando di migliorarmi giorno dopo giorno potrò competere con le grandi giocatrici.

Una settimana fa, l’avventura in Fed Cup a Tallinn, contro tre giocatrici di livello più basso ma tutte battute concedendo molto poco e spingendo su ogni colpo.

E’ stata una esperienza molto positiva. Era il mio sogno giocare in nazionale, è la cosa a cui tengo di più. I miei singolari erano importanti, quelli con Estonia e Croazia decisivi. Dovevo vincere ma questa “pressione” l’ho gestita bene perché mi spinge a dare il massimo. Infatti sono entrata in campo non per fare esperienza, ma per vincere, per me e per la squadra. E’ stato importante l’aiuto di Tathiana Garbin in panchina. Lei è stata giocatrice di vertice, capisce al volo le situazioni, mi ha tranquillizzata nei momenti in cui ero più nervosa e caricata nelle fasi più importanti dei match. La ringrazio per avermi dato fiducia nello schierarmi in singolare.

Dopo l’ottimo 2019 si è posta un traguardo per il 2020? La Top 100, per esempio?

Obiettivi ne ho, soprattutto quelli di diventare sempre di più un’atleta e gestirmi sempre meglio, in campo e fuori. Cercare di dare sempre il massimo, come mi chiede il mio allenatore Fausto Scolari – che ringrazio per tutto quello che ha fatto per me negli ultimi 3 anni – di modo che, una volta alzata l’asticella, possa farmi trovare preparata. Certo, spero di entrare nelle Top 100, ma non mi voglio porre limiti, vedremo dove arriverò! […]

Nei play off di Fed Cup affronterete la Romania.

Non avevo particolari preferenze, la Romania è forte ma siamo forti anche noi. Ci faremo trovare pronte.

Cecchinato subito k.o. a Buenos Aires: esce dai top-100 (Simone Battaggia, La Gazzetta dello Sport)

Sconfitta al primo turno e uscita dai migliori 100 al mondo per Marco Cecchinato. Nel torneo Atp 250 di Buenos Aires, il palermitano è stato battuto dallo spagnolo Roberto Carbaelles in due set, 6-4 7-6(3). Cecchinato era campione uscente. Lunedì sempre nel primo turno si era arreso Lorenzo Sonego, sconfitto 6-4 6-4 dall’uruguaiano Pablo Cuevas, 48esimo della classifica mondiale. Si ferma al primo turno anche la corsa di Fabio Fognini al torneo di Rotterdam, un Atp 500 sul veloce indoor. Il ligure, reduce dagli ottavi in Australia, è stato battuto dal numero 17 del ranking Karen Khachanov, che si è imposto 6-3 6-3 in un’ora e 19 minuti di gioco. Fognini ha accusato alcune difficoltà negli spostamenti all’inizio del secondo set, chiedendo l’intervento del trainer al cambio campo. Bendato, ha proseguito a giocare ma non è venuto a capo del russo. Oggi in Olanda sarà la volta di Jannik Sinner: l’altoatesino, numero 79 Atp, trova il moldavo Radu Albot, 50esimo nella classifica internazionale. È la prima sfida tra i due. Andreas Seppi ha invece superato il primo turno del torneo di New York battendo in tre set il bielorusso Damir Dzumhur per 6-3 1-6 7-6(6). Al secondo affronterà lo statunitense Steve Johnson, numero 75 Atp.

Falsa partenza, allarme Sonego: «Non so cosa mi stia succedendo» (Fabrizio Turco, La Repubblica – Torino)

Cinque partite, cinque sconfitte. Il 2020 di Lorenzo Sonego è iniziato in salita ma lui è pronto a rilanciare la sfida al mondo del tennis. Il campioncino torinese, che in questo momento è numero 49 al mondo, non vede l’ora di lasciare l’Argentina e di approdare in Brasile: «La prossima settimana giochiamo a Rio de Janeiro e se il sorteggio ci dà una mano possiamo fare un buon torneo e mettere nel mirino il best ranking» spiega il coach Gipo Arbino. Già, un buon sorteggio. Ce ne sarebbe bisogno, visto che Sonego in quest’avvio di 2020 fortunato non lo è stato di certo, a partire dagli Australian Open dove al primo turno ha pescato uno degli avversari più pericolosi che offrisse il mazzo, il “padrone di casa” Nick Kyrgios. «Lorenzo l’ha messo alle corde, avrebbe potuto fare il colpaccio e ha perso con due tie-break» è il rammarico. Proprio l’uscita di scena di Melbourne ha complicato il cammino di Sonego anche dal punto di vista logistico: Lorenzo è subito tornato alla base per una settimana di allenamenti torinesi prima di risalire sull’aereo e tornare dall’altra parte del mondo cinque giorni dopo. «Quel doppio volo transoceanico ha comportato anche un doppio fuso orario che, a differenza del solito, Lorenzo ha smaltito a fatica – spiega ancora Arbino -. E non è un caso se a Cordoba, nel primo torneo in Argentina, abbiamo rimediato l’unica sconfitta evitabile di quest’avvio di 2020». Dall’altra parte della rete c’era Attila Balazs, ungherese a cavallo della posizione numero 100 al mondo. «Sono preoccupato, non mi sento bene e non riesco a capire cosa mi stia succedendo» dice Lorenzo. Eppure, sotto l’aspetto del tennis proposto, proprio quel momento di calo rappresenta la svolta: «Ora è una settimana che ci stiamo allenando bene e contro l’uruguaiano Cuevas, ex numero 19 al mondo, ho rivisto il Lorenzo che conosco. Ora stiamo lavorando duramente e i risultati si vedono: il rovescio in generale è migliorato, ma dobbiamo fare passi avanti nel rovescio in back e soprattutto nella risposta al servizio» inquadra gli obiettivi l’allenatore. […]

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