C'è un tennista italiano che non vince da 270 partite

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C’è un tennista italiano che non vince da 270 partite

Si chiama Enrico Becuzzi, ha 47 anni e un sogno: la prima vittoria a livello ATP. “Finché ne avrò andrò avanti, l’età è solo un numero”

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Oltre il tennis più glamour di Nadal, Djokovic e Federer e addirittura dei top 100, c’è un’altra storia che merita di essere raccontata. L’articolo di ieri del quotidiano “Marca”, tratto da una storia pubblicata dal “Wall Street Journal” nel 2013, celebra la carriera del tennista italiano Enrico Becuzzi. Se il nome non vi dice niente è normale, non vi preoccupate. Sono infatti 26 anni che Becuzzi prova a conquistare la sua prima vittoria a livello ATP e non ha intenzione di fermarsi finché non ci riuscirà.

Becuzzi, nato a Cecina 47 anni fa, non ha mai vinto una partita a livello pro, raggiungendo dopo 26 anni di carriera il ragguardevole non-record di 270 sconfitte. Nonostante tutto il tennista toscano è felice di giocare allo sport che “amo da quando avevo 9 anni”, anche se questo comporta il “giocare con ragazzini che sparano a 200 all’ora, è sempre più complicato”.

In realtà Becuzzi è entrato una volta in classifica ATP, al numero 1400, nel lontano 2003: quando ancora si assegnava un punto per le sconfitte, l’italiano “approfittò” di un KO al primo turno del Challenger di Sofia (6-0 6-0 contro Konstantinos Economidis) per conquistare il suo primo e unico punto. Eppure qualche occasione per vincere Becu, come lo chiamano gli amici, ce l’ha anche avuta. Nel 2012, grazie a diverse defezioni, era riuscito ad entrare nel tabellone di qualificazione del 1000 di Shanghai: un’occasione che sfumò per colpa del visto non concesso in tempo. “Ma ci pensate? Avrei giocato un torneo con Djokovic, Federer e compagnia bella. Che peccato…”. Più soddisfazioni nel doppio, dove in coppia con Paolo Lorenzi ha raggiunto il numero 705 della classifica mondiale.

Nonostante il lockdown Enrico Becuzzi non si è perso d’animo e tornerà in campo, per raggiungere quella maledetta vittoria che gli manca da 26 anni. “Ho iniziato a giocare tardi, a 21 anni, e mi dicevano che ero già troppo grande. Non importa: finché ne avrò andrò avanti, l’età è solo un numero quando si tratta di inseguire un sogno. E se si è appassionati di tennis non si può non sperare che Enrico prima o poi riesca a coronare quel sogno che insegue da tutta una vita.

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