Dylan Alcott si scaglia contro la USTA: "Non possono decidere la mia carriera per me"

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Dylan Alcott si scaglia contro la USTA: “Non possono decidere la mia carriera per me”

Parole dure del numero 1 del mondo di tennis in carrozzina contro la federazione statunitense, rea di aver cancellato la sua categoria dagli US Open

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Australian Open 2019 - Wheelchair, singolare quad: Dylan Alcott (foto Roberto Dell'Olivo)
 

La decisione della USTA di lasciare lo US Open senza il doppio misto, le qualificazioni e la categoria delle tennis su sedia a rotelle ha lasciato degli strascichi polemici negli ultimi giorni. Partendo dalla forte opinione di Gabriela Dabrowski sul doppio misto, fino alle dichiarazioni affidate a Twitter di Dylan Alcott, numero 1 del mondo di “tennis a rotelle”.

Il tennista australiano si è detto stupito della decisione presa dalla federazione statunitense di cancellare la categoria dallo Slam, di cui lui è stato due volte campione.

E’ stato appena annunciato che lo US Open si terrà senza il tennis su sedia a rotelle…i giocatori non sono stati consultati. Pensavo di aver fatto abbastanza per poter giocare, due volte campione e numero 1 del mondo. Ma sfortunatamente mi manca l’unica cosa che conta, la capacità di camminare. Una discriminazione disgustosa. E per favore non ditemi che sono più a rischio perché disabile. Sono disabile ma questo non mi rende malato. Sono più in forma e sano di praticamente chiunque stia leggendo questo post. Non ci sono altri rischi. E sicuramente ci sono cose più importanti nel mondo, ma la scelta dovrebbe dipendere da me. E’ una discriminazione che persone non disabili possano decidere per me cosa fare nella mia vita e carriera solo perché sono disabile. Non va bene @usopen.

Bisognerà vedere se le parole di Alcott e Dabrowski sortiranno gli effetti da loro sperati, con USTA che riaprirà il torneo al doppio misto e ai tennisti in carrozzina.

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