Adria Tour: Djokovic fa sul serio, ma anche Rublev non scherza

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Adria Tour: Djokovic fa sul serio, ma anche Rublev non scherza

Rublev e Djokovic mattatori del day 1 della tappa di Zara dell’Adria Tour. Il n. 1 del mondo supera un buon Coric, mentre il russo si impone su Cilic e la sorpresa Petrovic. Deludono Cilic e Dimitrov, che si ritira. Donna Vekic è perplessa sulle regole dello US Open (“Irreale”)

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Novak Djokovic - Adria Tour (Foto: Mario Cuzic/HTS)
 

Dal nostro inviato a Zara

Prima giornata della seconda tappa dell’Adria Tour, che questo weekend fa tappa in Croazia, a Zara. È stata una giornata lunghissima, baciata dal sole e dal caldo già quasi estivo della Dalmazia, iniziata a mezzogiorno con l’esibizione tra Donna Vekic e Olga Danilovic e conclusasi ben oltre mezzanotte, con l’ultimo punto del tie-break decisivo del match tra Alexander Zverev su Marin Cilic. Protagonista in campo e fuori Novak Djokovic, che prima ha incontrato il premier croato e poi ha infilato due vittorie – convincente soprattutto la seconda, su un buon Borna Coric – che lo portano ad un passo dalla finale di domenica sera.

Nell’altro girone il mattatore è stato invece Andrej Rublev, che si è imposto con autorità in tre set su Marin Cilic e poi in due sulla grande sorpresa della giornata, Danilo Petrovic, vittorioso in precedenza su un fallosissimo Alexander Zverev. Il tedesco si è poi parzialmente ritrovato imponendosi in tre set su Marin Cilic. Quest’ultimo (due sconfitte al terzo set) e Grigor Dimitrov, battuto nettamente da Coric e poi costretto a dare forfait, sono state invece le delusioni di questo sabato.

LADIES FIRST – L’esibizione tutta al femminile – anche il giudice di sedia, la croata Antonia Drazic – di inizio giornata è stato un match giocato davanti a pochi intimi (l’orario indubbiamente non ha aiutato)  e vinto dalla giocatrice di casa, Donna Vekic, che ha rifilato due “cappotti” nel primo e nel terzo parziale alla sua giovanissima avversaria, con Olga Danilovic che era riuscita a strappare con le unghie il secondo set, annullando persino un paio di match point sul servizio Vekic nel sesto game e poi un altro nel tie-break. Poche le indicazioni che si possono trarre da un match giocato in totale relax (anche se Olga è riuscita a fare un doppio fallo quando ha servito per il set sul 6-5 nel tie-break), come confermato da una soddisfatta Donna Vekic in conferenza stampa. “Ho giocato veramente bene, servizio, palle corte, oggi funzionava tutto… del resto mi sentivo bene, ero rilassata. Con Olga poi abbiamo un bel rapporto” – un affiatamento dimostrato anche al termine del match, quando hanno cantato assieme una hit di un noto cantautore pop croato – “e ci siamo allenate tanto insieme in questi giorni”.

Per quando riguarda la ripresa della stagione, dopo aver comunicato l’intenzione di giocare il torneo di Palermo, la n. 24 del mondo ha espresso le sua perplessità sulle regole per la partecipazione allo US Open, legate alla pandemia COVID-19. Non è mai stato un problema per me passare dalla terra al cemento, piuttosto bisogna capire quali saranno le regole. Da quanto mi ha detto ieri Nole, pare confermata al momento la quarantena anche per i giocatori. Ma non è possibile allenarsi, poi arrivare lì, stare fermi due settimane in albergo e poi giocare gli US Open. È irreale.

Un momento del match tra Donna Vekic e Olga Danilovic (foto: Mario Cuzic/HTS)

LE PARTITE DEL POMERIGGIO – Alle 14 l’inizio ufficiale della tappa zaratina dell’Adria Tour, con la sfida tra Dimitrov ed il beniamino di casa Borna Coric (Borna è zagabrese, ma il papà è di Zara), inseriti nel girone A, quello di Djokovic. Il 23enne croato non ha deluso il suo pubblico, che nel frattempo aveva leggermente riempito (non molto, a dire il vero, ma l’orario e il caldo continuavano a non invogliare le persone a lasciare la diretta TV) le tribune del campo centrale del Centro Sportivo Visnjik, giocando un ottimo match e superando agevolmente con un doppio 4-1 in poco più di mezz’ora, il n. 19 del mondo, mai entrato realmente in partita.

A seguire il primo match del girone B, quello tra Zverev e il serbo Danilo Petrovic, il vincitore del torneo di qualificazione giocato nei giorni scorsi. Il n. 157 del mondo ieri in conferenza stampa aveva detto di essere già contento di essere qui, ma in realtà una volta sceso in campo ha fatto capire di non voler fare il vaso di coccio tra i vasi di ferro. C’è riuscito benissimo, tanto da imporsi a sorpresa, con un doppio 4-3, sul n. 7 del mondo. Probabilmente grazie al fatto di essere più “caldo” agonisticamente, ma anche perché Zverev ci ha messo del suo. Basta vedere il dato dei doppi falli – dodici – per capire infatti che oggi pomeriggio è scesa in campo una delle versioni iper-fallose del tedesco viste (purtroppo) molto spesso nel corso della scorsa stagione.

Il terzo match in programma, il derby serbo tra Djokovic e l’altro qualificato Pedja Krstin, era iniziato proseguendo sull’onda della sorpresa del match precedente, con il n. 246 ATP che si è ritrovato sul 3-2 40-15 e servizio, prima che Nole con un parziale di 10-4 rimettesse le cose a posto e si imponesse al tie-break. Il 25 tennista di Kikinda probabilmente era già contento di aver impegnato per un set il primo giocatore del mondo e così nel secondo parziale opponeva ben poca resistenza al suo più titolato connazionale, che si imponeva agevolmente per 4-1. Prima dell’incontro Novak Djokovic aveva incontrato il primo ministro croato Andrej Plenkovic, che poi ha assistito al match del fuoriclasse serbo.

L’incontro (senza stretta di mano) tra Djokovic ed il premier croato Plenkovic (foto: Mario Cuzic\HTS)

Saliva la qualità del tennis in campo con l’ultimo match della sessione diurna, quello tra Andrey Rublev e Marin Cilic, sebbene sia risultato evidente come entrambi siano lontani dalla loro forma migliore. Oltre al fatto che Rublev tiene il broncio e si arrabbia anche quando sbaglia in un’esibizione… Sul tennista russo aggiungiamo un’ulteriore osservazione – diciamo così – “tecnica”. Chi scrive lo aveva visto l’ultima volta lo scorso anno ad Umago, e qui a Zara sembra che il 22enne moscovita abbia sfruttato la pausa forzata per mettere quei kg di muscoli (non troppi, sia chiaro) che gli mancavano. A giudicare da quanto visto oggi – seppur, ripetiamo, si tratta di un’esibizione giocata dopo un periodo di inattività – la favolosa velocità di braccio non ne ha risentito, ma Andrey pare proprio aver guadagnato in pesantezza dei colpi.

Il match è stato l’unico della sessione pomeridiana a concludersi al terzo set (e a superare l’ora di gioco). Rublev si era imposto al fotofinish (7-5 nel tie-break) nel primo set, mentre Cilic aveva pareggiato le sorti dell’incontro imponendosi per 4-2 nel secondo parziale. Il break iniziale di Cilic nel set decisivo entusiasmava il pubblico zaratino (tribune ancora semivuote, comunque), ma era l’ultima fiammata del tennista di Medjugorje (“Bella partita, soprattutto nei primi due set, poi sono calato un po’ mentalmente, cosa che ci sta considerando il lungo stop” ha detto il croato, comunque soddisfatto, alla fine della partita). Rublev infilava un parziale di 4 giochi a zero, aggiudicandosi il set decisivo e agganciando così Petrovic in testa al girone B.

SABATO SERA SENZA GRIGOR – Mentre il sole scaldava ancora per bene (alle 19 c’erano 26 gradi) il campo centrale del complesso sportivo zaratino, tutto era pronto per l’inizio della sessione serale, con la sfida tra i due fanalini di coda del girone A. A sorpresa però – ma neanche tanto, visto la pessima prestazione del bulgaro nel pomeriggio – Dimitrov veniva sostituito dal croato Nino Serdarusic (n. 299 ATP), prima riserva in quanto semifinalista nel torneo di qualificazione.  Il 23enne tennista zagabrese coglieva l’attimo e si imponeva in due set, entrambi vinti al tie-break, su Pedja Krstin, che si ritrovava così ad essere il primo giocatore matematicamente sicuro di non disputare la finale di domenica sera.

La seconda partita serale vedeva invece lo scontro al vertice del girone B tra Andrey Rublev e il sorprendente Danilo Petrovic. Il tennista russo aveva dimostrato di essere decisamente più in palla del suo amico Zverev e lo confermava, tornato in campo dopo poco più di un’ora e mezza dalla fine del match contro Cilic, superando agevolmente in due set il 28enne belgradese. Petrovic ci ha provato, sopratutto all’inizio, ma poi ha dovuto inchinarsi di fronte all’evidente differenza di “cilindrata” del tennis del n. 14 del mondo, che finiva così la prima giornata in testa al girone B.

BIG MATCH – A seguire la sfida più attesa della giornata, quella tra Novak Djokovic e Borna Coric, che per come si erano messe le cose – compreso il ritiro di Dimitrov – era diventata anche quella decisiva per la vittoria nel girone A e la qualificazione alla finale.Sarà stato questo, sarà stato il fatto di giocare davanti al suo pubblico contro il n. 1 del mondo, sta di fatto che il tennista croato è entrato in campo molto contratto, al contrario di Djokovic che giocando in assoluta scioltezza – a parte qualche palla corta di troppo, probabilmente fatta per evitare scambi troppo lunghi – conquistava rapidamente il primo set (“Mi ha dominato nel primo” ammetterà poi Coric). Sospinto dal pubblico (gli spalti, ora erano pieni per circa la metà della capienza, il massimo previsto), il tennista di Zagabria nel secondo set reagiva d’orgoglio e la partita diventava emozionante e divertente, con alcuni colpi di ottima fattura da entrambe le parti. Sul due pari Borna recuperava da 0-40 e poi arrivava a due punti dal set (0-30) nel game successivo. Ma qui Djokovic faceva capire che non è un’opzione per lui non arrivare in finale a Zara, dopo aver mancato l’ultimo atto nella tappa d’esordio di Belgrado.

Il fuoriclasse belgradese infilava un altro parziale simile a quello nel primo set con Krstin e vincendo undici degli ultimi dodici punti si imponeva per 7-1 nel tie-break (“Ho giocato un buon match, forse non come con Dimitrov, ma un buon match. Ma poi alla fine lui ha alzato il livello, e non c’è stata storia” dirà Borna) e si portava solitario in testa al gruppo A. Con il solo Nino Serdarusic tra lui e la finale di domenica sera. “Mi hanno detto che mi basta vincere un set per arrivare in finale, ma non farò calcoli. Scendo in campo sempre per vincere. Sono contento di come ho giocato contro Borna, che era in ottima forma. Si è trattato indubbiamente del mio miglior match da quando abbiamo ripreso a giocare” ha detto Djokovic, che nonostante l’ora tarda (erano le 23.30) è venuto a parlare con i giornalisti dopo il match (non c’è alcun obbligo in questo senso per i giocatori all’Adria Tour) e si è concesso con grandissima disponibilità ai selfie con praticamente tutta la sala stampa.

Chiudeva il lungo sabato tennistico di Zara il match tra Zverev e Cilic, con il n. 7 del mondo che si riscattava dalla clamorosa sconfitta contro Petrovic e si imponeva in tre set, in un match caratterizzato da molti alti e (soprattutto) bassi da parte di entrambi. E che ha rischiato persino la sospensione, considerato che proprio poco dopo la conclusione si è scatenato un improvviso e violentissimo temporale. Il tedesco si giocherà ora le residue speranze di approdare in finale nel secondo match della seconda giornata, contro Andrey Rublev: deve vincere (possibilmente in due set) e sperare che Petrovic non faccia un altro miracolo contro Cilic.

Zverev durante il match serale contro Cilic (foto: Mario Cuzic\HTS)

RISULTATI
Esibizione
Vekic b. Danilovic 4-0 3-4(7) 4-0

Sessione diurna
B. Coric b. G. Dimitrov 4-1 4-1
A. Zverev b. D. Petrovic 4-3(2) 4-3(1)
N. Djokovic b. P. Krstin 4-3(3) 4-1
A. Rublev vs M. Cilic 4-3(5) 2-4 4-1

Sessione serale
N. Serdarusic b. P. Krstin 4-3(5) 4-3(1)
A. Rublev b. D. Petrovic 4-2 4-1
N. Djokovic b. B. Coric 4-1 4-3(1)
A. Zverev b. M. Cilic 4-3(1) 0-4 4-3(1)

CLASSIFICHE
GIRONE A – Djokovic 2/0,  Coric 1/1 , Serdarusic-Dimitrov 1/1, Krstin 0/2
GIRONE B – Rublev 2/0, Petrovic 1/1, Zverev 1/1, Cilic 0/2

IL PROGRAMMA DI DOMENICA 21 GIUGNO

Sessione diurna (dalle 14)
B. Coric vs P. Krstin
A. Zverev vs A. Rublev
N. Djokovic vs N. Serdarusic
M. Cilic vs D. Petrovic

Finale (ore 20)

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