Nadal, Djokovic e Osaka fra i 50 che faranno la quarantena ad Adelaide

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Nadal, Djokovic e Osaka fra i 50 che faranno la quarantena ad Adelaide

I primi tre dei ranking giocheranno un’esibizione il 29 e 30 gennaio prima di andare a Melbourne. Pubblico al 50-75 percento per l’Australian Open

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Novak Djokovic e Rafa Nadal - Rally for relief, Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

La bolla dell’Australian Open si sdoppia: un gruppo di 50 persone, capitanato dai tre migliori giocatori dei circuiti ATP e WTA, farà la quarantena ad Adelaide, 654 chilometri di distanza da Melbourne, città dell’Australian Open dove il resto dei 1000 partecipanti (fra giocatori e membri dei rispettivi team) trascorrerà le due settimane di auto-isolamento – il trasporto complessivo comprenderà 18 voli charter in partenza da sette città.

I primi tre giocatori di ambo i ranking (Nadal, Djokovic e Thiem da una parte, Barty, Halep e Osaka dall’altra) faranno sicuramente parte di questo gruppo, e presumibilmente i loro partner d’allenamento (fra cui Sinner, compagno di Rafa) saranno aggregati a loro volta. Al termine della quarantena (che si svolgerà secondo le stesse modalità di quella di Melbourne), i Top 3 ATP e WTA (e forse anche altri) giocheranno un torneo di esibizione fra il 29 e il 30 gennaio prima di spostarsi a Melbourne, dove parteciperanno ai rispettivi tornei di preparazione.

La notizia era stata riportata in anteprima da diversi media austriaci in seguito alle anticipazioni di Wolfgang Thiem, padre del Dominator e capo della spedizione austriaca per la ATP Cup, ma è stata confermata solo nella notte da Craig Tiley, CEO di Tennis Australia, il quale ha anche confermato che l’Happy Slam sarà aperto al 50-75 percento della capienza usuale di pubblico.

Siamo al limite della saturazione in termini di persone che possiamo ospitare a Melbourne per la quarantena, quindi avevamo bisogno di un aiuto”, ha detto Tiley a Tennis Channel. “Abbiamo contattato il governo della South Australia per chiedere loro se fossero disponibili ad accogliere almeno 50 persone, ma inizialmente non avevano interesse a farlo perché non avrebbero tratto benefici dal mettere a rischio la loro comunità. Ciò che li ha convinti è stata la proposta di organizzare un torneo di esibizione subito prima della partenza dei giocatori per Melbourne, ed è così che il premier locale Steven Marshall ha accettato di ospitare il gruppo di 50 persone per la quarantena. Pensiamo che ospitare questo evento prima dell’inizio della stagione sia una grande opportunità. Stiamo parlando di uno stato e di una città che hanno appena investito 44 milioni di dollari in un nuovo stadio. Questo è un bel modo di ringraziarli”.

Si tratta di un grosso cambiamento in termini di pianificazione, visto che fino a questo momento la volontà delle autorità locali era stata di muovere i giocatori il meno possibile, mentre il nuovo protocollo farà sì che i giocatori si rechino addirittura in un altro stato (Adelaide è in South Australia, Melbourne in Victoria). Inoltre, la Victoria (lo stato dove si gioca l’Australian Open) ha chiuso i confini con un altro (il New South Wales) il primo dell’anno, anche se il premier Daniel Andrews ha affermato che le restrizioni potrebbero essere allentate presto – ci sono stati zero nuovi casi locali sia giovedì che venerdì (la prima volta che succede dal 30 dicembre), mentre quelli attivi sono solo 38. Di sicuro, però, la notizia del cambio d’albergo del torneo potrebbe aver portato gli organizzatori e le autorità locali ad esplorare soluzioni differenti rispetto a quelle ipotizzate finora, inclusa la possibilità di spostare dei giocatori in un’altra città.


Si ringrazia Andrea Canella per la traduzione delle dichiarazioni di Wolfgang Thiem a tennisnet.com

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