Succede anche questo nel turbinio di informazioni attorno all’Open d’Australia 2021. Lo statunitense Tennys Sandgren nella giornata di mercoledì 13 gennaio è salito su uno dei voli charter che portano a Melbourne, nonostante il tampone effettuato lunedì avesse dato esito positivo. Lo stesso Sandgren, che dodici mesi fa nei quarti di finale non sfruttò sette match point contro Roger Federer, ha spiegato nel dettaglio la situazione. Nel giorno del Ringraziamento (lo scorso 26 novembre) risultò positivo al Covid-19, ma adesso i sintomi sono totalmente spariti e ha assicurato di essere totalmente guarito.
Dai suoi tweet si capisce che inizialmente gli era stata negata l’opportunità di raggiungere Melbourne col volo charter, con possibilità di farlo invece il giorno successivo, giovedì 14 (probabilmente dopo un altro tampone). Invece, nonostante fossero già passati 15 minuti dall’orario in cui l’aereo avrebbe dovuto decollare, è partito per l’Australia. “Craig Tiley è un mago” ha infine commentato in modo sarcastico (forse inappropriato) su Twitter.
La vicenda ovviamente è abbastanza controversa e il comunicato pubblicato dall’Australian Open diverse ore dopo la partenza di Sandgren non la chiarisce a sufficienza. “I giocatori possono entrare in Australia solo dopo un tampone negativo oppure con il permesso di viaggiare in qualità di caso da considerarsi guarito a completa discrezione delle autorità del governo australiano“ si legge nel testo. “Chi è risultato positivo, dovrà fornire dettagliate informazioni mediche per essere considerato guarito e non più contagioso. Nel caso di Tennys Sandgren, che ha dichiarato di essere risultato positivo a novembre, le autorità dello stato del Victoria hanno esaminato il suo fascicolo e al termine delle valutazioni gli è stato consentito di volare. Nessuno potrà viaggiare senza la prova di un test negativo o senza questa speciale delibera delle autorità, che certificano la non contagiosità”.
Ora dovrà seguire (come tutte le oltre mille persone arrivate in Australia per gli eventi del circuito tennistico) il rigidissimo protocollo predisposto, secondo il quale ci si potrà allenare solo dopo aver fatto registrare un tampone negativo appena arrivati sul suolo australiano. Ciò che viene precisato nel comunicato sul “caso Sandgren” in merito alle partenze, dovrà essere specificato anche nei protocolli riguardanti i 14 giorni di quarantena.
Nei mesi scorsi sono state molteplici le testimonianze di malati di Covid che per diversi mesi non hanno potuto mettere il naso fuori di casa perché risultavano perennemente positivi al tampone molecolare. La situazione di Sandgren rientra infatti nel ventaglio delle possibilità alle quali questo virus può portare. È intervenuta nel merito della questione anche una portavoce del Victoria, che ha provato a chiarire: “Il risultato del test di Tennys Sandgren è stato revisionato da esperti in ambito sanitario ed è stata determinata la presenza di residui virali di una precedente infezione. Perciò gli è stato dato il permesso di salire sull’aereo. Chiunque risulti positivo per la prima volta o possa ancora essere contagioso non potrà essere ammesso all’Australian Open“.