Sabalenka: “Sono maturata dopo la morte di mio padre. Spero di star bene a fine quarantena”

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Sabalenka: “Sono maturata dopo la morte di mio padre. Spero di star bene a fine quarantena”

La bielorussa è imbattuta da quindici partite. “Ora continuo a lottare anche quando le cose non funzionano”. Riuscirà a fare il salto di qualità negli Slam? “Sarà interessante vedere come reagiremo dopo due settimane in bolla”

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Aryna Sabalenka ha cominciato il 2021 nella stessa maniera in cui aveva concluso il 2020, ovvero vincendo. Dopo aver agguantato il titolo negli ultimi due tornei disputati la scorsa stagione, ad Ostrava e Linz, la 22enne bielorussa si è imposta anche nell’evento inaugurale della nuova stagione del circuito WTA, il 500 di Abu Dhabi. Sabalenka ha sbaragliato la concorrenza, lasciando per strada un solo set, contro la russa Elena Rybakina, nei quarti di finale. In finale, la n.10 della classifica ha polverizzato un’altra russa, la sorpresa del torneo Veronika Kudermetova, con un duplice 6-2. 

“È stata una settimana fantastica per me. Ho lottato sempre, dato il massimo in ogni incontro e sono molto contenta per questo titolo. Cominciare così la stagione è qualcosa di incredibile”, ha dichiarato in un’intervista al sito della WTA Sabalenka. “Sono sorpresa perché mi sono allenata indoor su una superficie diversa durante la off-season. Le condizioni qua erano molto diverse, c’è anche molto vento. Essere riuscita ad adattarmi così in fretta è qualcosa della quale sono molto soddisfatta”. 

Ed è proprio nella capacità di adattarsi a diverse situazioni di gioco all’interno della partita che colpisce dove è maggiormente migliorata la tennista di Minsk di recente. Nel passato sembrava che Sabalenka ogni volta che colpiva la palla doveva spaccarla e fare vincente. E nel caso non ci riuscisse, si innervosiva, faceva ancora più errori e finiva per essere sconfitta. Negli ultimi tempi ha invece imparato a difendersi meglio in campo, a soffrire e a raddrizzare la china nelle giornate no. 

“Quando giochi il tuo primo torneo WTA pensi sempre di dover fare qualcosa di più, di dover tirare più forte, di dover fare solo vincenti e che senza di quelli non puoi vincere nessun incontro. Ma nel corso degli anni capisci che tutto questo non è necessario. A volte basta buttare la palla al di là della rete”, ha proesguito Sabalenka. Ho imparato che se anche un colpo non funziona posso comunque giocarmela e vincere. Questo è quello che mi aiuta in questo momento a mantenere la calma e rimanere in partita anche quando le cose vanno storte”. 

Un’epifania in questo senso per Sabalenka è arrivata nel secondo turno del torneo di Ostrava, dove ha claomorosamente rimontato una partita che sembrava compromessa contro la spagnola Sara Sorribes Tormo. Dopo il match in cui sono riuscita a rimontare da sotto 0-6 0-4 ho capito che tutto può succedere. Bisogna continuare a lottare. Non bisogna farsi abbattere”. 

Un altro tragico evento però ha reso però Sabalenka più matura in campo di quanto fosse in precedenza, ovvero l’improvvisa morte del padre nello scorso novembre. “Mi ha aiutato anche la perdita di mio padre. Da quel momento ho capito che ci sono un sacco di cose importanti nella vita e che il tennis è solo una di esse. Mi ha fatto mettere le cose in prospettiva”, ha spiegato la bielorussa. “Certo non mi piace perdere e sono determinata a diventare una tennista migliore. Ma dobbiamo goderci la vita, il tempo che passiamo in campo e le opportunità che abbiamo”. 

Dopo questa serie di ottimi risultati sul circuito, ora Sabalenka è chiamata a confermarsi anche a livello di Slam. Finora non ci è mai riuscita e il suo miglior risultato in carriera rimangono gli ottavi allo US Open del 2018. Nei tre Major giocati lo scorso anno, la bielorussa non ha mai superato il terzo turno. La prima occasione per invertire la tendenza sono gli Australian Open.

Come ben noto, il cosiddetto Happy Slam comincerà in ritardo per dar modo a tutte le persone coinvolte nel torneo di osservare le due settimane di quarantena obbligatoria all’interno di hotel riservati. “Sarà interessante vedere come reagiremo dopo due settimane della bolla con solo poche ore al giorno per allenarsi. Spero di sentirmi bene al termine della quarantena e di poter competere al massimo livello”, ha dichiarato speranzosa Sabalenka. 

A differenza di altre sue colleghe costrette all’isolamento ‘rigido’ senza allenamenti, Aryna ha trascorso la prima settimana di quarantena ad allenarsi con Elise Mertens, amica e partner di doppio. Nel box della bielorussa, a guidare il suo avvicinamento all’Australian Open, c’è il connazionale Anton Dubrov – ex partner di allenamento che è stato promosso al ruolo di allenatore dopo la separazione con il tedesco Dieter Kindlmann dello scorso settembre. Nonostante abbia solo 25 anni, Dubrov sembra essere riuscito a toccare le corde giuste con Sabalenka. “Abbiamo lavorato molto con Anton su come variare i colpi. È una persona molto positiva. Sta lavorando benissimo. È giovane ma è molto intelligente e sa quello che fa. Mi dà anche molta fiducia”. Insomma, è anche merito suo se ora ci troviamo di fronte a una nuova Aryna Sabalenka: più costante, più solida, più vincente.

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