La vittoria di Sinner a Melbourne 2 (Scanagatta, Crivelli, Bertellino, Mastroluca)

Rassegna stampa

La vittoria di Sinner a Melbourne 2 (Scanagatta, Crivelli, Bertellino, Mastroluca)

La rassegna stampa di lunedì 8 febbraio 2021

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Sinner 2, ritorno al futuro con passo da Nadal (Ubaldo Scanagatta, La Nazione)

E’ decisamente già Sinner-mania. Il ragazzo dai capelli rossi, cui tutti gli addetti ai lavori pronosticano un grande avvenire, ha vinto a Melbourne il suo secondo torneo ATP 250 di fila, battendo Stefano Travaglia 76(4) 64 nella prima finale tutta italiana in quasi 33 anni. Ha centrato il 69° titolo azzurro. Non è stata una gran partita, con quasi 100 errori gratuiti (66 di Travaglia, 29 di Sinner), ma poco importa. Conta invece che Jannik si è dimostrato, a soli 19 anni, un vincente. Vince anche giocando al di sotto dei suoi standard. E’ un segnale importante. Aveva vinto a Sofia il suo primo torneo, questo di Melbourne era il suo primo torneo da allora. Dieci vittorie consecutive tra fine 2020 e inizio 2021. Due trionfi consecutivi, seppur con l’off-season di mezzo. Per ritrovare un suo coetaneo vittorioso in due tornei di fila tocca risalire a Rafa Nadal: nel 2005 vinse in due settimane Costa do Sauipe e Acapulco. Quanto a precocità nessun suo coetaneo aveva più vinto due tornei Atp dai tempi di Novak Djokovic: il serbo vinse nel 2006, Metz poco dopo Amersfort. Sinner ha giocato nel corso del torneo, in cui lo “scalpo” più illustre resta il russo Khachanov, 24 anni e n° 20 del mondo (ma n° 8 nel luglio 2019), cinque tiebreak. Li ha vinti tutti. Come anche Travaglia Sinner ha pagato in finale lo scotto delle fatiche dei giorni precedenti, venute dopo essersi allenati molto meno del solito per via della quarantena imposta dalle autorità aussie. Aveva giocato due singolari venerdì (per recuperare lo stop di 24 ore dovuto a un caso di positività in un hotel che ospitava i tennisti), 3 ore e 10 minuti sabato per battere 7-6 al terzo Khachanov cui aveva annullato anche un matchpoint. Il ragazzino della Val Pusteria che pareva destinato a diventare campione di sci – da under 12 vinceva tutte le gare nel Trentino Alto Adige – ma invece scelse il tennis “perché se uno sport ti diverte deve durare di più”, forse non sarà così contento che i suoi successi di quest’ultima settimana, siano durate così tanto, siano state così faticose. Lui che oggi è n° 32 Atp, best ranking, non ha avuto fortuna nel sorteggio dell’open d’Australia. Si fosse giocato fra una settimana sarebbe stato testa di serie. Invece non solo gli è toccato al primo round il canadese Denis Shapovalov, n° 12 Atp, ma è capitato nella metà alta del tabellone, quella presidiata dal n° 1 Djokovic. Gli organizzatori avevano deciso che in prima giornata giocassero i 64 tennisti della metà alta e le 64 tenniste della bassa. Sinner-Shapovalov è stato programmato sulla Margaret Court Arena come secondo match della sessione serale australiana che comincia alle 19, le 9 nostre di stamani. Jannik sarà in campo dopo le 10. “Sono stanco, ma ho avuto quasi 24 ore per riposare. Tranquilli, sto bene” ha rassicurato. “Proverò a dormire bene“.

Super Sinner, 2 tornei a soli 19 anni. Cose da n. 1 (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Se vuoi andare lontano, vai in compagnia. Anche la saggezza dei proverbi segue ormai il cammino di Sinner, capace di ricominciare la stagione nello stesso modo in cui l’aveva conclusa: intestandosi un altro torneo. A metà novembre festeggiò a Sofia, ieri si è preso il Great Ocean Road, uno dei due tornei di preparazione agli Australian Open organizzati a Melbourne per rispettare la bolla Covid. Nella settima finale della storia tra italiani, la prima in 33 anni, Jannik piega Travaglia (che si consola con il best ranking, numero 60) al culmine di una settimana faticosissima, con un venerdì da due match nella stessa giornata, 5 tie break complessivi (tutti vinti) e 38 game totali ai vantaggi. L’ultimo atto certamente non entrerà nella storia delle sfide più spettacolari di sempre, perché la stanchezza dei protagonisti ha stravolto ogni lettura tattica. Eppure, una volta di più, il più forte teenager del mondo ha mostrato la maturità e la lucidità del predestinato: impossibilitato a spingere, ha chirurgicamente evitato gli errori aspettando quelli altrui e poi alzando il livello nei due momenti caldi, il tie break del primo set e le fasi finali del secondo. Per Sinner arriva così la 10° partita vinta di fila, bagnata dal best ranking al numero 32: dal 1999, appena quattro giocatori hanno conquistato almeno due tornei prima dei vent’anni: Hewitt, Roddick, Nadal e Djokovic. Inutile aggiungere che tutti hanno vinto Slam e tutti hanno raggiunto il primo posto in classifica. Una compagnia regale. Però le due ore e otto minuti della finale portano il cronometro totale della settimana a più di 10 ore, non esattamente il viatico ideale per la sfida di stamattina (in Italia) contro Shapovalov al debutto degli Australian Open, probabilmente il match più intrigante di tutto il primo turno. Eppure Jannik non avverte brividi: «In questo torneo ho dato tanto, ogni partita si è rivelata difficile. In finale c’era un po’ di pressione in più, tutti e due avevamo giocato molto questa settimana. Tutto questo mi ha dato una spinta. Qualche volta, però, giocare con la stanchezza mi può aiutare a migliorare. Può succedere di sentire fatica e tensione, come mi è successo nel secondo set; ho provato a rimanere concentrato. In qualche modo devi trovare una soluzione, cosa che sono riuscito a fare e della quale sono molto orgoglioso. […] Credo di aver fatto una buona preparazione, dura, ovviamente adesso inizia un nuovo torneo con nuove sensazioni. Contro Shapovalov sarà sicuramente una partita interessante, siamo entrambi molto giovani. Sarà dura, ma io sono carico». Una fiducia condivisa con coach Riccardo Piatti e che si è rafforzata nelle due settimane di quarantena-preparazione ad Adelaide al cospetto di un monumento: «Non ero per niente preoccupato delle condizioni di Jannik – rivela il suo mentore – è un po’ affaticato ma va bene così. È giovane e queste esperienze piuttosto dure possono fargli solo bene. Gli sono servite molto, secondo me, le due settimane di allenamento con Nadal, uno che tutti i giorni, sta lì, sta lì, sta lì su ogni palla. Anche Jannik è sicuramente un grande lavoratore però ha potuto toccare con mano che uno come Rafa, che ha vinto 20 Slam, è ancora più lavoratore di lui». […]

Vai Sinner! L’Australia ti applaude (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Il 69° titolo ATP della storia azzurra porta il nome di un predestinato, Jannik Sinner, che lo ha fatto suo nel 250 di Melbourne (Great Ocean Road Open) superando in finale il connazionale Stefano Travaglia, al suo primo atto di carriera per la conquista di un trofeo così prestigioso. Il 19enne di Sesto Pusteria, numero 36 del ranking e ora grazie al successo salito al posto numero 32 del mondo, si è imposto per 7-6 6-4 dopo 2 ore e 8 minuti bissando il trionfo dello scorso novembre nell’ATP 250 di Sofia. L’allievo di Riccardo Piatti ha così portato a 10 la striscia di confronti vinti a cavallo tra il 2020 e il 2021. Questa mattina, attorno alle 11 ora italiana, Jannik esordirà negli Australian Open e lo farà contro un altro predestinato al successo, il mancino canadese Denis Shapovalov. Poco tempo dunque per godersi il secondo titolo ATP e subito massima concentrazione sul probante test di primo turno contro un rivale mai incontrato prima. Stessa cosa per l’ascolano Travaglia che come Sinner ha fatto best ranking (da oggi n° 60 ATP), subito chiamato in campo a Melbourne nel turno d’esordio del primo Slam di stagione contro il forte americano Frances Tiafoe (match programmato attorno alle 7 di questa mattina in Italia). La prima giornata degli AO ha visto (hanno giocato nella notte) l’esordio anche di Gianluca Mager, opposto al russo Karatsev che proviene dalle qualificazioni, di Sara Errani, contro la cinese Wang, n° 30 del seeding, e di Camila Giorgi, contro la kazaka Shvedova. Tornando alla finale derby, che mancava nel circuito ATP dal 1988, ha visto Jannik faticare, subendo per primo un break e vedendo “Steto” salire sul 3-1. Riprese in mano le redini del confronto, nel tie-break ha ben gestito scambi e intensità chiudendolo 7-4. Equilibrata anche – la seconda frazione, nella quale Travaglia – si è però bloccato sul 4-4 40-15. Una serie di errori ha dato il break a Sinner che ha chiuso poco dopo: «E’ stata una vittoria un po’ diversa da quella di Sofia – ha  detto Jannik – che ancora mi porto dentro. Settimana difficile con il doppio turno, poi un confronto complicato contro Khachanov. Sono molto contento dunque per la prestazione in finale. Non ho giocato benissimo ma sono rimasto concentrato su ogni punto trovando soluzioni anche quando non mi sentivo al massimo. Per questo sono orgoglioso di quanto fatto».

Sinner, il primo giorno della verità (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Il ragazzo si farà, eccome se si farà. Jannik Sinner, il teenager con la miglior classifica ATP ha iniziato il 2021 come aveva terminato il 2020. Da campione. Ha vinto l’ultimo torneo che ha giocato l’anno scorso, a Sofia, e il primo disputato quest’anno, uno dei due ATP 250 a Melbourne. Con il trionfo al “Great Ocean Road Open” su Stefano Travaglia, nella prima finale ATP tutta italiana dal 1988, è diventato il primo under 20 con due titoli in carriera dal 2006. L’ultimo a riuscirci era stato un certo Novak Djokovic. Grazie a questo successo sale al numero 32 della classifica mondiale, il suo nuovo best ranking. […] In cinque giorni ha vinto cinque partite, di cui quattro concentrate tra venerdì e domenica. Ha lottato per tre ore contro il russo Karen Khachanov, numero 20 del mondo in semifinale, e superato Stefano Travaglia in finale. Seppur fisicamente provato, nel corso del torneo ha giocato dieci ore, ha vinto cinque tiebreak e salvato un match point, cruciale per battere Khachanov. Era stanco nel secondo set della finale, non l’ha nascosto. «A volte capita anche in condizioni normali che ti senti un po’ teso, non proprio al meglio. A me è successo nel secondo set. Ma ho cercato di stare in partita, di giocare ogni punto – ha detto in conferenza stampa – Nei momenti importanti, penso di aver servito bene. In qualche modo, quando sei in difficoltà devi trovare una soluzione. Io l’ho fatto e ne sono molto fiero».[…]

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