Australian Open, Nadal: "L'unica cosa che posso fare oggi è congratularmi con lui"

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Australian Open, Nadal: “L’unica cosa che posso fare oggi è congratularmi con lui”

Non cerca scuse Nadal per la rimonta subita contro Stefanos Tsitsipas. Poi è costretto ad interrompere la conferenza stampa a causa di un crampo

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Rafa Nadal - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

Nonostante la dura e per certi versi inaspettata sconfitta contro Tsitsipas Rafa Nadal è come al solito affabile e lucido in conferenza stampa. Il tennista spagnolo non è solito cercare alibi per le sue sconfitte e quella di oggi non fa eccezione. “Ho sbagliato un paio di colpi nel tie-break che non avrei dovuto sbagliare se volevo vincere. Tutto qui. Penso Stefanos abbia giocato un grandissimo quarto e quinto set. Ero lì, ho giocato un paio di pessimi game, complimenti a lui“. Rafa non nasconde comunque la sua delusione per un evento a cui tiene molto. “L’Australian Open è uno dei miei eventi preferiti, senza dubbio. […] (Tsitsipas ndr) probabilmente ha giocato meglio di me nei momenti importanti, è stata equilibrata. Ho fatto del mio meglio in ogni momento con la migliore attitudine. […] ho provato a rimanere positivo per tutta la partita, ma non è stato abbastanza. […] Tutto qui, un’altra storia nella mia carriera tennistica. No, un’altra partita che perdo in Australia con un vantaggio importante, devo accettarlo ed andare avanti. Così è la vita“.

Come visto prima non mancano i complimenti di Nadal al suo più giovane avversario “uno dei migliori giocatori del mondo“, a cui prova a non togliere meriti. “Già dal terzo set ha iniziato a giocare molto meglio. A quel punto nel quarto e nel quinto ha giocato ad un livello veramente alto“. Rafa la prende comunque con filosofia. “Ho fatto un paio di errori, non è stato abbastanza e dovrò tornare a casa ed allenarmi ancora meglio. […] Oggi non è stato abbastanza, anche se ci sono andato vicino. Ma è il tennis, è così, è lo sport. Uno vince e l’altro perde. Oggi ho perso. L’unica cosa che posso fare è provare a fare meglio la prossima volta, e oggi congratularmi con lui“.

Torna l’argomento infortuni, uno degli argomenti più frequenti delle conferenze stampa di questo Australian Open. Per prima cosa Nadal smentisce che la causa della sconfitta siano state le noie alla schiena degli scorsi giorninessun problema con la schiena“, ma si concentra sulle edizioni passate di questo torneo, dove crede che lo abbiano più fermato gli infortuni che la sfortuna. “Sfortunatamente per me in questo torneo ho avuto più infortuni che negli altri. Sconfitte come quella di oggi quando giochi contro i migliori al mondo sono cose che succedono. Onestamente non mi sento sfortunato e non posso lamentarmi della sfortuna qui in Australia. Tutti hanno quello che si meritano, il tennis non è uno sport giusto. Ho avuto quello che ho meritato nella mia carriera e in Australia ho avuto tante opportunità, ma non sono stato in grado di convertirle. […] l’anno prossimo sarà un nuovo anno“.

Anche fisicamente Nadal non crede di aver avuto grossi problemi, nonostante la dura e lunga battaglia fino al quinto set. “Mi sentivo abbastanza bene nel finale, anche se comunque mi serviva ancora un po’ di tempo dato che mi sentivo bene e poi per 20 giorni non sono stato in grado di allenarmi come volevo. […] Fisicamente non ero in forma fantastica ma non stavo neanche male, sono stato in grado di lottare fino alla fine. […] Il problema è stato che nel tie-break ho fatto un paio di errori che non posso fare se voglio vincere la partita e tutto il resto. Dopodiché ha giocato benissimo, complimenti a lui“.

Non manca la curiosità dei giornalisti in merito alla questione della bolla sollevata da Novak Djokovic e con cui si è trovato d’accordo anche Alexander Zverev. Il campione spagnolo però non è completamente dello stesso avviso. “Non so, ma potrei sbagliarmi, non vedo eventi con quarantene obbligatorie nei prossimi mesi. […] Ci sono due opzioni, fermare il tour o continuare. Mi rendo conto che è difficile per i giocatori fare la bolla per ogni singolo evento, solo con due persone in più, con molti che hanno famiglia e non possono averla con loro, questo rende il nostro circuito il più duro di sempre. Allo stesso modo se fermiamo il Tour un sacco di posti di lavoro ne soffriranno. Se ci fermiamo di nuovo un sacco di persone soffriranno no? […] Dovremmo proteggere i giocatori, soprattutto con il ranking, per non forzarli a giocare se non si sentono al 100%“.

Chiusura in tono più triste con una domanda che ricorda a Rafa tutti gli infortuni subiti negli anni nello Slam australiano. “Mi sono sempre preparato bene per arrivare qui. Qualche volta c’è una ragione (per gli infortuni ndr) perché non sono stato in grado di prepararmi bene perchè mi sono infortunato a dicembre e quando arrivi qui hai poco tempo per prepararti. Questa cosa è successa un paio di volte. Altre volte sono stato sfortunato, no? Nel 2014 per esempio contro Wawrinka in finale perché mi è successo quel che è successo dopo una grande preparazione e un ottimo torneo? Oppure questa volta, per 20 giorni ho avuto la schiena rigida e non potevo allenarmi come volevo, non lo so proprio. Potrei dare la colpa alla quarantena, si, forse, ma non mi piace cercare scuse. […] Non mi sento una persona sfortunata, non importano gli infortuni. Mi sento una persona fortunata“.

Curiosamente la conferenza stampa con i media spagnoli si è dovuta interrompere per un crampo di Nadal, come già successo negli US Open 2011. Il tennista spagnolo è rientrato poco dopo ed ha rassicurato tutti con una battuta: “Mi avevate chiesto se mi sentivo preparato per questo torneo? Evidentemente non lo ero!“, campione anche di spirito.

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